Il rapporto fra Fotografia e Cinema è da sempre stato un legame molto stretto quanto indissolubile.
Un esempio ne sono le locandine di presentazione dei film, i servizi fotografici che documentano il prima, il durante e il dopo le riprese, il ruolo fondamentale per un film del direttore della fotografia…
Costantemente lo accompagna, lo guida e lo potenzia passo passo.
Una fotografia documentaristica dunque, che testimonia e ricorda qualcosa che sta avvenendo in quell’istante davanti alla macchina fotografica, e che solo poco dopo già non c’è più. Da quando si e’ abbandonato il ritratto come unico o maggior modo di espressione fotografica quasi tutte le fotografie possono essere pensate come frame di film (frame di vita). Nella fotografia si prendono a prestito dal cinema le angolature, le tecniche di luce, la narrativa, i personaggi, gli attori. Oggi i set fotografici (anche a seconda dei budget a disposizione) sembrano dei veri e propri set cinematografici: esiste la figura del light designer, set designer, prop stylist. I grandi registi Hitchcok, Kubrick, Godard, Antonioni, Bergman, ecc… sono una continua fonte di ispirazione per i fotografi.
Per il Fotografo il cinema è sempre “l’immagine che viene dopo“, un modo particolare di definire la progressione tipica della narrazione cinematografica ma anche la differenza tra immagine fissa e in movimento.
Quando pensiamo al Cinema è facile soffermarsi sulla sola figura del Regista, ma ancor più importante sarebbe soffermarsi anche sulla figura del Direttore della Fotografia (Dop). Il suo è un ruolo fondamentale: in primis, sceglie come illuminare la scena interpretando la sceneggiatura e lavora in stretta collaborazione con il Regista, con cui ha un rapporto privilegiato. Innanzitutto e soprattutto, ricordiamoci che la Fotografia è “luce”, è l’elemento indispensabile, artificiale o naturale, che scolpisce e definisce l’immagine. L’illuminazione è probabilmente l’aspetto peculiare della fotografia del film, ma non solo. Il DOP coordina il suo team, dirige l’operatore di macchina e i suoi assistenti ma anche le squadre di macchinisti ed elettricisti. Si confronta con lo scenografo, l’arredatore, il costumista, il montatore.
Gli elementi della fotografia nel cinema
Oltre all’illuminazione, la Fotografia nei film comprende anche la scelta del punto di vista, quindi la posizione delle macchine da presa, nonché la distanza e l’ampiezza dell’inquadratura. L’inquadratura: la fotografia è anche questo! La scelta di quanto e cosa si vuole riprendere (quello che è in campo o fuori campo), andando poi a comporre le sequenze del film. Parte fondamentale è dunque il movimento della macchina, che può richiedere attrezzature particolari. A differenza della Fotografia tradizionale, quella dei film si arricchisce di ulteriori aspetti.
Fonte: https://www.annaizzofotografa.it/
Insomma Due forme di comunicazione visuale strettamente intrecciate, che utilizzano un dispositivo ottico per catturare una porzione di realtà e restituirla a un osservatore. La fotografia racconta fermando il tempo in un’immagine, il film esprime lo scorrere del tempo moltiplicando fotografie, ovvero fotogrammi (frames) che posti in successione generano l’illusione del movimento. “La fotografia è verità e il cinema è verità 24 volte al secondo”, ha affermato Jean-Luc Godard, sottolineando quanto le due arti siano indissolubilmente connesse. Un legame forte fin dalle origini, quell’epoca remota in cui i fotogrammi al secondo erano 16 – non 24 come oggi – e i film erano muti, al pari delle fotografie.Affini sebbene nettamente distinte dal punto di vista della percezione,delle finalità, del coinvolgimento e delle emozioni che riescono a suscitare, le due forme espressive hanno perseguito strade ben distinte, non perdendosi mai del tutto… di vista. Scambiandosi ispirazioni estetiche, riflessioni teoriche, suggestioni e visioni; attingendo l’una all’altra in un gioco di rimandi e corrispondenze. Numerosi autori hanno sperimentato entrambi i linguaggi, professionalmente o per sola passione, hanno recepito influenze dall’arte “sorella” o ne hanno raccontate aspetti, storie, situazioni: registi (e attori), fotografi (di scena e non) che hanno saputo esplorare territori di confine, talvolta rivelandoci, o costruendo, inaspettate realtà.