Secondo un sondaggio condotto alcuni anni fa dall’Eurispes, sono undici milioni gli italiani che optano per la medicina olistica. Poco meno del 20% dell’intera popolazione. Oltre 30mila i medici che adottano una visione olistica nel corso della loro carriera. Tra i “clienti” più donne che uomini; una consistente parte di pubblico, inoltre, è rappresentata dai bambini, come destinatari delle cure.
“Primum non nocere”. Ippocrate,padre della medicina, fissa un punto di partenza per le terapie olistiche, sostenendo che bisogna innanzitutto non arrecare danno al paziente e per questo, tra i trattamenti possibili, va sempre privilegiato quello che ha meno controindicazioni. Il suo è un monito affinché non venga alterata o disturbata la capacità del corpo ad autoguarirsi. L’attenzione va posta unicamente sulla causa del disturbo. Bisogna considerare l’intero sistema, non il singolo pezzo che si rompe.
Edgar Cayce, da molti considerato il padre dellamedicina olistica, riteneva che stare al mondo significasse essere responsabili della propria salute in modo vigile e costante. Se lo stato di salute risulta comunque alterato e il sintomo si è già manifestato, vuol dire che il corpo ha palesato la sua richiesta di aiuto. In quel caso, il medico che ha adottato un approccio olistico non lascerà il suo paziente solo in balia di dubbi e medicinali, ma lo guiderà nel lungo percorso della cura e lo stimolerà all’autoguarigione, attraverso l’ascolto, la consapevolezza e i momenti di riflessione sulle esperienze che hanno preceduto lo stato della malattia.
“La salute non è una questione di fortuna, così come la malattia non è il risultato di un caso sfortunato. Le malattie non insorgono mai in modo misterioso, incomprensibile o illogico. Esiste una relazione di causa ed effetto tra il modo in cui si vive e lo stato psico-fisico in cui ci si trova”– Dott. Paul Carton, medico naturista francese
La Metamedicina è una nuova terapia olistica, nata nel 1987 grazie a numerose ricerche spirituali, viaggi ed esperienze vissute da Claudia Rainville. La radice del termine “meta” in greco significa “andare al di là”, mentre in lingua pali la parola “meta” significa “amore” o “compassione”. Questi due significati esprimono pienamente la vera essenza della Metamedicina, che rappresenta una medicina di compassione e di risveglio della coscienza.
La Metamedicina viene anche definita “medicina del risveglio”, in quantopermette di capire i procedimenti che portano al susseguirsi di avvenimenti negativi e malattie. Una volta individuati e compresi questi meccanismi, l’individuo esce dalla routine ripetitiva della sua vita e le situazioni dolorose e le malattie si risolvono, in quanto scompare il fattore che le aveva scatenate.
Paragonandola a un iceberg, la Metamedicina si occupa della porzione sommersa, che riguarda la parte inconscia, legata ai sentimenti e alle emozioni, per scoprire quale fatto abbia dato origine al malessere della persona. La medicina tradizionale, invece, si occupa solo della parte visibile dell’iceberg, perché tratta solamente i sintomi e i dolori, correggendoli con i farmaci e, a volte, con l’ausilio della chirurgia.
Claudia Rainville nasce in Québec (Canada) il 9 maggio 1951. Ben presto intraprende gli studi di biologia medica, disciplina in cui si specializza. Dopo vari problemi personali, che la portano a tentare il suicidio, decide di abbandonare la carriera di microbiologa medica per diventare volontaria del centro Écoute ton corps, di cui apre nel 1985 la prima succursale.
Intorno al 1986 inizia a studiare a fondo il funzionamento del cervello limbico. Un anno dopo crea la Metamedicina. Successivamente, durante un viaggio spirituale, arriva fino ai piedi dell’Himalaya per conoscere e incontrare il Dalai Lama, che diviene per lei il modello da seguire. In seguito, scrive numerosi libri, tradotti in più lingue, e inizia vari tour di conferenze e seminari che la portano oltreoceano, fino in Italia.
La Metamedicina è rivolta a persone di ogni età, compresi i bambini. Numerose mamme vi fanno ricorso ogni volta che il loro piccolo presenta un disturbo non grave, che si tratti di una otite, di un eczema o di enuresi. Inoltre, essa non cura solo problemi di salute, ma è diretta anche alla crescita personale. Quindi è anche uno strumento che consente di imparare a vivere meglio e in armonia con se stessi e gli altri, rimuovendo blocchi o traumi ben nascosti nel nostro inconscio. La Metamedicina ha come obiettivo principale quello di guidare le persone verso il risveglio della coscienza. È prendendo coscienza delle cause dei nostri malesseri e delle nostre malattie, infatti, che assumiamo gradualmente consapevolezza del fatto che nulla è per caso, che ogni evento che abbiamo incontrato o che incontriamo nella nostra vita è il frutto dei nostri pensieri, delle nostre parole o delle azioni che compiamo. E che ogni evento ha qualcosa da insegnarci.
La Metamedicina utilizza delle “chiavi” di tipo induttivo per aiutare il paziente a prendere coscienza della causa del suo disturbo e della difficoltà che incontra. L’approccio induttivo si interessa alla persona singolarmente e al suo modo di sentire nel momento della situazione scatenante, poiché è proprio intervenendo sul suo modo di sentire che la si potrà guidare verso la trasformazione del sintomo.
Il manager che si sveglia la mattina con il collo e le spalle indolenzite ci fa capire che non sopporta più il peso delle responsabilità. L’impiegato o la casalinga affetti da lombalgia ci avvertono che si sentono bloccati nell’espressione del proprio sé. La studentessa con attacchi di cefalea, tipicamente, è una persona che si impone mete che non appartengono ai suoi desideri.
Per operare il miracolo dell’autoguarigione dobbiamo fornire al nostro corpo le giuste indicazioni: entrare dentro se stessi e aprire lo scrigno dove si nasconde il demone, per affrontarlo senza dubbi e paure.
C’è una via privilegiata: quella del risveglio del cuore, la via dell’amore. Se tutti provassimo a unirci, a essere l’”Uno” assoluto, sapremmo risolvere qualsiasi problema. Se ciò avvenisse, accadrebbe qualcosa di straordinario: il pianeta tornerebbe a vibrare con armonia e gioia. Insieme produrremmo la più alta frequenza: l’energia dell’Amore.