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COMINCIA IL CONTO DEI DANNI CAUSATI DAL MALTEMPO DA NORD A SUD.

Durante la notte tra sabato e domenica, sulle alture di Genova, in località Quezzi, sono state sfollate circa 200 persone, a causa di una frana. Il crollo di un muro di contenimento della collina ha provocato un boato tale da svegliare alcuni abitanti della zona, che prontamente hanno avvertito i vigili del fuoco. Gli edifici a rischio si trovano in via Daneo e via Portezza. Hanno raggiunto la zona diverse ambulanze per l’assistenza ai malati e agli anziani. L’azienda municipale del trasporto pubblico Amt ha messo a disposizione alcuni bus per il trasporto delle persone sfollate. Circa 35 sono state accolte in un locale della parrocchia e in un circolo della zona, le altre sono state ospitate da parenti e amici. In corso le verifiche di stabilità degli edifici a rischio per decidere della loro abitabilità. In realtà l’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone ha affermato : ”Il cedimento del muro di contenimento, da una primissima valutazione è del tutto indipendente rispetto all’ondata di maltempo dei giorni scorsi“. E aggiunge: “La protezione civile della Liguria ha dato la sua disponibilità al Comune di Genova, nel caso ce ne fosse bisogno, per assistere gli sfollati e per dare il supporto tecnico necessario alle valutazioni tecniche sulla zona oggetto del cedimento, che riterrà di fare.” “La sala operativa della Protezione Civile è stata informata dell’accaduto dai Vigili del fuoco. Appena pervenuta la notizia mi sono messo in contatto con l’assessore comunale Gianni Crivello.”

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Quest’ultimo ha compiuto un sopralluogo nella zona della frana, insieme al sindaco di Genova Marco Doria, che ha dichiarato: ”E’ una situazione complicatissima, colpa di come è stata costruita la città, è frutto della cementificazione”. I palazzi a rischio infatti, si trovano nel greto del rio Fereggiano, il corso d’acqua che esondando nel 2011 causò sei vittime .L’assessore comunale Crivello ha confermato: ”Ha ceduto un terreno privato su cui il Comune stava intervenendo da giorni. Il Comune aveva fatto giorni fa una ingiunzione ai proprietari del terreno per farli intervenire. Non lo hanno fatto, ma era comunque dovere dell’Ente operare su questa area, una delle più problematiche della città.”

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Anche in Piemonte passata la paura, comincia la cont dei danni causati dal maltempo. Centinaia di persone sono state sgomberate dalla propria casa, soprattutto intorno a Torino. Intanto è stato recuperato il corpo di Sergio Biamino, che era stato travolto dalla furia di un torrente in piena mentre cercava di salvare i suoi cavalli. Il settantenne di Perosa Argentina (Torino) è stato avvistato da un elicottero dei vigili del fuoco, nel fiume Chisone, dopo essere stato trascinato a valle per chilometri.Il presidente Matteo Renzi, all’incontro avvenuto sabato 26 novembre con i sindaci del ponente ligure, ha assicurato che sarà concesso, al Piemonte e alla Liguria, lo stato d’emergenza. “Lo daremo appena saranno formalizzate le richieste congiunte dei presidenti delle Regioni” ha annunciato, aggiungendo: “Le modalità con cui lavorare con i Comuni le stabiliamo insieme”.Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, che stamattina si è recato a Garessio, in Val Tanaro, ha dichiarato che i danni sono elevatissimi: “Per fortuna rispetto all’alluvione del’94 si è visto il grande lavoro fatto dalla Protezione civile, nelle previsioni e nella prevenzione.” E aggiunge: “Grazie alle opere compiute è stato possibile evitare conseguenze più gravi.”

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La frazione Monesi di Mendatica, in provincia di Imperia, è stata dichiarata “zona rossa” ed interdetta a tutti in quanto sta scivolando a valle a causa di una frana. Nella piccola frazione montana vivono solo due persone che sono state sgomberate, il Sindaco Piero Pellassa ha emesso un’ordinanza per il divieto di soggiorno: “Si sta muovendo una parte di montagna che slittando trascina tutto, case e strada. E’ una situazione drammatica” ha detto. Nel frattempo continuano i presidi delle forze dell’ordine per evitare l’avvicinarsi di curiosi e proprietari di seconde case che vogliono verificarne lo stato. La viabilità per la “zona rossa” è completamente inaccessibile.Anche in Sicilia, ad Agrigento, si registrano ingenti danni causati dal nubifragio. Continuano le ricerche di due dispersi.

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Il primo è Roberto Saccà di 74 anni scomparso a Letojianni (Messina), dove si era recato per aprire un nuova attività commerciale. L’uomo era alla guida di uno scooter quando lo ha sorpreso il temporale. Dopo la telefonata fatta ai sui familiari per avvertirli che il maltempo gli impediva di tornare a casa, non si hanno più notizie.L’altro è Vincenzo Bono, un allevatore di 60 anni, scomparso a Sciacca (Agrigento). Si ipotizza che la vettura dell’allevatore sia stata travolta da una frana e trascinata della corrente dell’acqua, fino ad arrestarsi in località Muciare, nel torrente, dove è stata poi ritrovata ridotta ormai una carcassa. Dell’uomo nessuna traccia .

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28 Novembre 2016