Una nota canzone recitava “con le pinne, fucile ed occhiali”, ma in alcuni stabilimenti balneari italiani a questi 3 oggetti ne è stato aggiunto un quarto inaspettato: il defibrillatore. In alcune regioni, come Puglia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio, già dalle scorse estati, in alcuni comuni per gli stabilimenti è in vigore l’obbligo di munirsi di defibrillatori di facile utilizzo (sempre previa formazione). Una disposizione resasi necessaria in quanto in situazioni di forte caldo e sudorazione, cresce il rischio di problemi cardiaci.
Pensiamo, senza voler creare inutili allarmismi, che la presenza di un defibrillatore in ogni stabilimento, o magari ogni due, se sono molto vicini, sia un requisito importantissimo anche laddove non imposto dalla legge. Nel periodo estivo le spiagge si affollano di persone dalle più svariate età e patologie che spesso restano sotto il sole anche nelle ore più calde.
Il forte caldo e l’eccessiva sudorazione aumenta la possibilità di avere un malore, in special modo per i soggetti a rischio, e non sempre nei pressi dello stabilimento sono presenti strutture adeguatamente attrezzate ad intervenire. Avere a disposizione un defibrillatore consente di guadagnare importantissimi minuti mentre si attende l’arrivo del personale medico. E’, però, bene sapere che in spiaggia, anche i defibrillatori hanno bisogno di protezione, proprio come la nostra pelle. La sabbia e la salsedine, infatti, possono danneggiare il dispositivo, compromettendone l’adeguato funzionamento e per questo sono consigliati quelli di piccole dimensioni, leggeri e semplici da utilizzare.
Come è ormai noto a tutti, la tempestività dell’intervento nei casi di arresto cardiaco è il fattore discriminante per far sì che il cuore torni a battere senza apportare danni all’organismo. In Italia ogni anno 70.000 vengono colpite da arresto cardiaco. Il tasso di mortalità oggi è, fortunatamente, molto più basso rispetto al passato, scendendo al di sotto dell’11%, e oltre l’80% dei decessi avviene lontano da ospedali e strutture sanitarie.
L’arresto cardiaco è una patologia “tempo-dipendente”, ovvero le conseguenze sono fortemente influenzate dal fattore tempo, e per questo è indispensabile che il paziente riceva cure adeguate entro due ore dai primi sintomi (spesso ignorati o sottovalutati fino all’attacco apicale), per ripristinare correttamente il flusso sanguigno, perché è proprio in questo arco temporale che avviene circa il 50% dei decessi. Il defibrillatore in contesti turistici è sicuramente un valore aggiunto per la nostra sicurezza, ma il fattore più importante resta, comunque, la prevenzione, quindi, uno stile di vita sano e, in spiaggia, bere molto ed evitare di esporsi al sole nelle ore più calde.