Confindustria: “Dati del Pil sono da guerra”
“I dati sul Pil sono da situazione di guerra e siamo tornati al Pil pro capite di 26 anni fa. Ma c’è un rimbalzo grazie all’industria manifatturiera”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all’assemblea di Assolombarda.
“La situazione di incertezza di questo quarto trimestre non ci fa ben sperare. Il quarto trimestre non sarà così positivo e noi stiamo una perdita del Pil di circa il 10%” per l’intero 2020, ha sottolineato Bonomi. “I dati presentati sabato dal Centro Studi di Confindustria hanno evidenziato un forte rimbalzo nel terzo trimestre, ma se la manifattura va bene molto bene, alcuni servizi stanno soffrendo molto. Facciamo correre la manifattura. Questo darà le risorse per investire su quei comparti che stanno soffrendo di più”, ha aggiunto.
“Non è il momento per l’Italia di fare scioperi”, risponde poi in modo netto a chi gli chiede delle recenti contrapposizioni con i sindacati, ad esempio i metalmeccanici, sul rinnovo dei contratti. “La premessa – dice – è che i contratti li firmano le associazioni di categorie e i sindacati, perché la vulgata comune è che Bonomi non vuole firmare i contratti, ma non li firmo io. Credo – continua – che la strada sia quella di sedersi al tavolo e parlarsi. Non è il momento per l’italia di fare scioperi, i contratti vanno rinnovati, i soldi in tasca vanno messi in maniera sostenibile: se stiamo perdendo il 10% di Pil medio è ovvio che gli aumenti non possono avvenire su una variabile indipendente”.
Secondo Bonomi, “se al sindacato il Welfare, la formazione non interessa, e vuole solo l’aumento del salario, non è un problema: dica che gli accordi firmati due anni fa, che non ho firmato io, non vanno più bene, e ci si siede a un tavolo e si ragiona. Io ritengo sia deleterio fare degli scioperi, la frattura non aiuta nessuna, invito categorie e sindacati a sedersi a un tavolo e trovare soluzioni”.
Quello del Covid19 “è un momento di difficoltà” ma è anche “un’opportunità di riscatto nazionale”, che ci dà “la possibilità di ricostruire un Paese nuovo”, ha detto ancora Bonomi, all’assemblea di Assolombarda.
Upb: “Con nuovi lockdown conseguenze non trascurabili”
La stima del governo della crescita del Pil nel 2021 appare ’’accettabile’’, ma la previsione di crescita nel 2022-23 appare ’’ottimistica’’. Lo sottolinea Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, in un’audizione alla Camera sulla Nadef. ’’A fronte di un calo del Pil reale del 9 per cento nel 2020, il Mef stima un rafforzamento dell’attività economica che si tradurrebbe in una crescita del Pil reale del 6 per cento nel 2021. L’aumento dell’attività economica nel quadro programmatico è prevalentemente indotto dalla maggiore crescita degli investimenti (3,2 punti percentuali in più rispetto al tendenziale) e in minore misura dalla spesa per consumi, sia delle famiglie sia della Pa’’, sottolinea Pisauro.
’’L’evoluzione di breve e di medio termine dell’economia italiana appare soggetta a rischi ancora molto ampi, nel complesso orientati al ribasso – afferma Pisauro – Gli scenari avversi sono riconducibili prevalentemente all’evoluzione della pandemia, in Italia e all’estero, oltre che alle tensioni finanziarie’’.
’’La pandemia da Covid-19 ha ripreso a diffondersi velocemente in diversi Paesi europei, come la Francia e la Spagna, oltre che in Asia (in particolare in India). In Italia nelle ultime settimane si è registrata una crescente diffusione dei casi, cha ha anche comportato un maggiore ricorso alle strutture ospedaliere. Al momento non si prefigurano nuovi lockdown generalizzati, ma se si rendessero necessarie restrizioni mirate alle attività produttive e agli spostamenti ne deriverebbero comunque conseguenze non trascurabili sia sul ciclo economico sia sulla struttura produttiva, già colpita dalla passata recessione’’, continua l’Upb.
’’Le politiche economiche e monetarie stanno contrastando la crisi tramite l’espansione dei bilanci di governi e banche centrali. Quando la pandemia sarà debellata da cure o vaccini efficaci e l’economia mondiale tornerà a crescere stabilmente occorrerà ridurre gli squilibri finanziari accumulati. Eventuali sfasamenti nei cicli di ripresa tra Paesi potrebbero incidere sui premi al rischio richiesti dai mercati alle economie per le quali il recupero è meno rapido. Se tale eventualità riguardasse l’Italia, caratterizzata da uno stock di debito pubblico elevato, le tensioni finanziarie potrebbero velocemente interagire con le decisioni di spesa di famiglie e imprese’’, conclude l’Upb.
Bankitalia: “Misure efficaci se rapide e senza sprechi”
“L’entità dell’effetto macroeconomico delle misure programmate dipenderà, oltre che dalle risorse mobilitate e dalla ripartizione fra le voci del bilancio, anche dai tempi di attuazione dei progetti e dalla loro efficacia nel sostenere il potenziale di crescita. L’azione del governo si muove lungo priorità condivisibili, sulle quali la Banca d’Italia si è espressa più volte. Una valutazione completa dell’impatto macroeconomico sarà però possibile sulla base dei dettagli dei provvedimenti; andrà posta attenzione alla fase esecutiva dei progetti, per garantirne efficacia e rapidità”. A dirlo è stato il capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, nel corso dell’Audizione informale in Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato di rappresentanti della Banca d’Italia, in merito all’attività conoscitiva preliminare all’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020.
“L’azione di politica economica, come espressamente sottolineato nella Nota, deve fondarsi anche sull’obiettivo di conseguire un progressivo riequilibrio dei conti pubblici nel medio termine. Assicurare nel prossimo decennio una rapida riduzione del debito, che è stato innalzato dagli effetti della pandemia e dalla indispensabile risposta, richiederà la massima attenzione alla qualità delle ampie misure di sostegno dell’economia in via di definizione e un graduale aggiustamento del saldo di bilancio quando le condizioni macroeconomiche saranno più favorevoli” ha detto ancora Gaiotti.
“L’attività economica è tornata a crescere. Si sono finora evitati gli scenari più avversi, ma la ripresa è ancora parziale, dipendente dalle misure di stimolo e soggetta alle incertezze sull’evoluzione della pandemia”, ha detto ancora Gaiotti. “La Nota di aggiornamento del Def presenta un quadro programmatico caratterizzato da un deciso stimolo di bilancio nel prossimo triennio, anche grazie all’utilizzo dei trasferimenti messi a disposizione da Next Generation Eu. L’azione espansiva è necessaria per sostenere le imprese e le famiglie in un quadro congiunturale ancora debole e incerto; in un’ottica di più lungo periodo, sono necessari interventi che aiutino l’economia italiana a tornare a crescere stabilmente a ritmi sostenuti” ha aggiunto.
Il programma Nex Generation Eu “è un passo avanti di portata storica e che rappresenta un’occasione da non perdere” e “l’efficacia degli interventi da finanziare con i nuovi fondi europei è decisiva per sostenere la crescita nel medio termine”. “Le misure introdotte nel corso del 2020 -ha detto ancora Gaiotti – si sono concentrate sulla necessità di affrontare l’emergenza sanitaria e di contenerne i danni economici nel breve periodo: è un sostegno che ha permesso di evitare scenari peggiori e che resta necessario, ma, come illustrato in diverse occasioni, la possibilità di rilanciare la crescita dipende dalla definizione e attuazione anche di misure in grado di elevare il potenziale produttivo e di rendere l’economia italiana più resiliente”. E ha sottolineato che “le linee guida del Pnnr italiano sembrano muoversi nella direzione delle priorità sulle quali la Banca d’Italia si è espressa in varie sedi, che includono il miglioramento della qualità e dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione, la realizzazione di infrastrutture in settori ad alta innovazione, la salvaguardia del patrimonio naturale e storico-artistico”.