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CONFINE MESSICO USA – Crollano gli ingressi illegali e aumentano i sequestri di droga

La politica migratoria voluta dal presidente Trump raccoglie i primi frutti. Il confine meridionale, da sempre considerato uno dei punti più vulnerabili d’ingresso negli Stati Uniti, ha registrato un drastico calo del flusso di attraversamenti illegali, con un impressionante -97% registrato negli ultimi 90 giorni, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato che, sebbene guidato dalla linea dura dell’amministrazione statunitense, è stato raggiunto grazie alla cooperazione tra le autorità politiche e militari di Stati Uniti e Messico.

A sottolinearlo è un comunicato ufficiale del Ministero della Difesa messicano, resoconto di un incontro in videoconferenza tra il generale Gregory M. Guillot e il generale Ricardo Trevilla. Il documento sottolinea come tra le due nazioni si stia consolidando una “comunicazione aperta, diretta e di rispetto reciproco”, che si traduce in un’azione coordinata per garantire maggiore sicurezza lungo il confine.

Le tensioni tra i due Paesi non sono mancate, soprattutto all’indomani dell’insediamento del tycoon repubblicano alla Casa Bianca. Le sue posizioni fortemente interventiste — dalla costruzione del muro, ai rimpatri forzati di migranti irregolari, fino all’ipotesi di interventi militari diretti contro i cartelli della droga — sono state percepite da Città del Messico come un’ingerenza nella sovranità nazionale. Non a caso, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha recentemente inviato una nota diplomatica agli Stati Uniti per protestare contro il progetto di una base militare americana al confine, dichiarando che “il governo messicano non lo permetterà”.

Tuttavia, nonostante le tensioni politiche, i risultati sul piano operativo parlano chiaro. Il comunicato del Ministero della Difesa messicano diffuso via social elenca gli esiti della collaborazione bilaterale: una riduzione del 97% degli attraversamenti illegali, un aumento del 59% dei sequestri di munizioni e componenti di armi, una diminuzione del 70% dei sequestri di fentanyl e del 45% di eroina e metanfetamina.

I dati ufficiali forniti dal Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS) riferiti – come termine di paragone – allo scorso anno, dichiarano un numero enorme di ingressi o tentativi di ingressi illegali, pari a 2.901.142. Tale cifra fa del 2024 il secondo peggiore anno nella storia americana in tema di immigrazione irregolare. Si stima, inoltre, che negli Stati Uniti vivano circa 40 milioni di cittadini messicani o di origine messicana, di cui almeno 5 milioni sarebbero in condizioni di clandestinità.

Il traffico al confine non si limita però alle persone. Il 2024 aveva visto un notevole incremento anche nei sequestri di droga. Secondo la U.S. Customs and Border Protection (CBP), le autorità hanno confiscato 157.559 libbre (oltre 71.000 kg) di metanfetamine, con un aumento del 30% rispetto al 2023. Clamoroso il sequestro record di 6,5 tonnellate avvenuto al ponte internazionale Camino Real, tra Messico e Texas, con un valore stimato di 117 milioni di dollari. I sequestri di cocaina, inoltre, erano cresciuti del 10%, toccando quota 30.383 libbre (circa 13.780 kg).

L’oppioide sintetico fentanyl, che ha causato una vera e propria crisi sanitaria negli Stati Uniti, è al centro degli sforzi repressivi. Anche in questo ambito si registra un rallentamento dell’attività dei cartelli: i sequestri sono calati significativamente, segnale probabilmente di una più efficace attività di contrasto svolta da parte delle autorità.

(Foto interna di copertina: Controlli di polizia al confine messicano, credits: CBP South Texas)

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Data:

18 Aprile 2025