Zygmunt Bauman ancora una volta ci aveva visto giusto e la sua lungimiranza, unita al suo acume sociologico, lo hanno portato a scrivere un libro quasi profetico: Homo consumens. Lo sciame inquieto dei consumatori e la miseria degli esclusi.
Nell’analisi del pensatore polacco vi è una riflessione originale degli stili dominanti nella società contemporanea. Ciò che ci rende diversi per molti aspetti dagli individui di altre epoche è il nostro rapporto con il tempo e con la merce. Tutto deve essere immediato, non viene tollerato alcun ritardo nella gratificazione del proprio essere, in un panorama in cui l’onnipotenza nel dominio del tempo è ben rappresentata dall’eccesso di possibilità. Il preambolo sociologico è necessario per capire sin dove ci sta spingendo la tecnologia, soprattutto nell’ambito dei consumi.
Ben presto i negozianti e i commercianti potranno riconoscere le facce dei potenziali consumatori, in modo da offrire loro dei servizi su misura e pertanto personalizzati. L’operazione di riconoscimento facciale-fisiognomico è una nuova trovata di un’azienda asiatica, NEC di Hong Kong, che grazie a un software chiamato “NeoFace”, insieme a una piattaforma elettronica di ultima generazione, permetterà di riconoscere i clienti di un negozio e individuare così, sin dalla soglia del negozio, cosa desiderano acquistare i consumatori.
Si potrà entrare in un negozio e ricevere già la merce che si desidera, evitando così di girare tra gli scaffali e tra i capi d’abbigliamento esposti. Addio anche ai sabato pomeriggio dedicati a mogli e fidanzate in estenuanti tour dedicati allo shopping selvaggio tra i negozi dei centri commerciali. Se per noi uomini questa tecnologia potrebbe rappresentare la liberazione dalle catene della schiavitù femminile in fatto di compere forsennate, per tutti l’applicazione in oggetto è solo un’ulteriore tassello che si perde in fatto di protezione della propria privacy, se non proprio quello definitivo. Girare per strada ormai non è più motivo di sana e spensierata passeggiata rinfrancante per il corpo e lo spirito, ma diventa l’occasione per essere monitorati ancor più di quando si rimane confinati tra le proprie quattro mura. Citando infine ancora il vecchio saggio Bauman: “Acquistare, godere, buttare via: tutto questo deve accadere nel più breve tempo possibile. Al vecchio principio della dilazione della gratificazione, si sostituisce il principio dell’insoddisfazione del consumatore”. I commercianti riusciranno a leggere anche questo?