Conte: “Meno tasse e più soldi a famiglie e imprese”
“Continuiamo con la manovra, la stiamo costruendo su meno tasse, meno burocrazia, meno evasione fiscale. Allo stesso tempo più soldi alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese”. Così il premier Giuseppe Conte, arrivando all’assemblea dell’Ance a Roma, assicurando “l’impegno” a chiudere in giornata, nel vertice del pomeriggio a Palazzo Chigi.
“Diversamente da quanto anticipato negli scorsi giorni dagli organi di stampa, non sarà introdotto alcun aumento dell’imposta ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro sull’acquisto della ‘prima casa’” ha aggiunto. “Una politica infrastrutturale efficace non ha solo un impatto positivo sul livello occupazionale ma è un indispensabile volano per l’economia, nonché fattore di impulso per la modernizzazione di un territorio” ha proseguito il premier.
“Anche storicamente – ha osservato – la politica infrastrutturale rientra tra i più significativi settori di intervento dei pubblici poteri nell’economia, intervento al quale non intendiamo sottrarci ma che deve essere nuovamente frutto, a differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni, di una programmazione di carattere generale, armonicamente finalizzata al raggiungimento di questi obiettivi e non a risolvere singole situazioni ‘emergenziali’. È quindi necessaria, da parte dei diversi ministeri competenti, un’azione amministrativa multi-livello, che tenga conto degli obiettivi che ci poniamo” e rispetto ai quali il governo “non intende sottrarsi”.
Manovra, intesa su partite Iva
“Sulle partite Iva c’è l’accordo, saltano i vincoli, l’aliquota è al 15%”. Lo ha detto Luigi Di Maio tornando a palazzo Chigi per il vertice sulla manovra. “Sul fondo famiglie e sul cuneo c’è l’accordo”, ha sottolineato il ministro degli Esteri. Poi, al termine del vertice a palazzo Chigi, ha spiegato che “la manovra è sostanzialmente chiusa”. “E’ una legge di bilancio che ci soddisfa e che miglioreremo in Parlamento. E’ un punto di partenza buono, poi tendiamo sempre a migliorare noi stessi” ha affermato il ministro degli Esteri, rispondendo alle domande dei cronisti a margine del vertice di maggioranza.
Alla domanda se non tema imboscate nel percorso parlamentare della legge di bilancio, “se tutta la maggioranza sarà leale a lavorare in Parlamento come squadra – ha replicato – non ci saranno problemi. Lo dico chiaramente: io non mi aspetto problemi e tensioni. Non bisogna fare operazioni per mettere in difficoltà il governo”.
Stop ad aumento imposta registro su prima casa
Stop all’aumento dell’imposta di registro sulla prima casa. Doveva salire a 150 euro dagli attuali 50, il vertice di maggioranza in corso a Palazzo Chigi, a quanto apprende l’Adnkronos, ha deciso di stoppare l’aumento, lasciando ferma l’imposta a 50 euro. Spariscono dalla legge di bilancio, dunque, le tasse sulla casa. “Si va nella direzione – spiegano fonti di governo – di eliminare balzelli e mini balzelli, alleggerendo la tassazione. Anche oggi una tassa in meno, dopo aver lasciato la cedolare secca sugli affitti al 10%, un risultato messo a segno durante il vertice di ieri. Su questo, c’è la volontà univoca del governo”.
Mozione Segre, Lega si astiene: “Contro razzismo, ma no a bavaglio”
“Siamo contro il razzismo, la violenza, l’odio e l’antisemitismo senza se e senza ma. Non vorremmo che però qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quella che per noi è una convinzione, un diritto, ovvero il ’prima gli italiani’. Siamo al fianco di chi vuole combattere pacificamente idee fuori dal mondo però non vogliamo bavagli, non vogliamo uno stato di polizia che ci riporti a Orwell”. Lo dice Matteo Salvini a proposito della mozione Segre per l’istituzione di una Commissione contro il razzismo approvata oggi dal Senato e sulla quale la Lega si è astenuta.
Roma, Berlusconi: “Ho un nome come sindaco ma non lo dico”
“Il Comune di Roma è il punto debole dell’Italia. Chiunque ami Roma e l’Italia non può non vedere l’urgenza di una svolta: quando sarà il momento, sceglieremo insieme, senza pregiudizi di partito, la persona più adatta a vincere, ma soprattutto la più adeguata al difficile compito di governare Roma come merita, portandola fuori dalla tremenda crisi in cui è sprofondata. Ho un nome, ma non lo dico”. Lo ha detto Silvio Berlusconi al Tg2.
Quanto al centrodestra, “con Matteo Salvini e Giorgia Meloni c’è unità vera, non un accordo di potere. L’unità del popolo del centro-destra, che noi chiediamo da sempre, è scritta nel cuore degli italiani: ce lo ha ripetuto con forza pochi giorni fa il meraviglioso popolo di piazza San Giovanni”.
“Sulle partite Iva c’è l’accordo, saltano i vincoli, l’aliquota è al 15%“. Lo ha detto Luigi Di Maio tornando a palazzo Chigi per il vertice sulla manovra. “Sul fondo famiglie e sul cuneo c’è l’accordo”, ha sottolineato il ministro degli Esteri. Poi, al termine del vertice a palazzo Chigi, ha spiegato che “la manovra è sostanzialmente chiusa“. “E’ una legge di bilancio che ci soddisfa e che miglioreremo in Parlamento. E’ un punto di partenza buono, poi tendiamo sempre a migliorare noi stessi” ha affermato il ministro degli Esteri, rispondendo alle domande dei cronisti a margine del vertice di maggioranza.
Alla domanda se non tema imboscate nel percorso parlamentare della legge di bilancio, “se tutta la maggioranza sarà leale a lavorare in Parlamento come squadra – ha replicato – non ci saranno problemi. Lo dico chiaramente: io non mi aspetto problemi e tensioni. Non bisogna fare operazioni per mettere in difficoltà il governo“.
L’emendamento annunciato da Italia Viva per fermare quota 100? “E chi glielo vota? Facciamo un po’ i conti…” ha risposto Di Maio. “Quota 100 è stata confermata – ha aggiunto – da M5S, Iv, Pd e Leu. Ora Iv dice che presenterà un emendamento su quota 100, quindi chiederà voti a Lega o Fdi e Fi, comunque non avrebbe voti. E’ un’operazione di bandiera, tutti ne hanno diritto, sognare non costa nulla”.
Poi Radio Radicale. “Ci sarà una gara per il 2020, i 24 mln non ci sono più – ha detto Di Maio – Anche Radio Radicale conoscerà il libero mercato, la smettiamo con la mangiatoia dei soldi pubblici”. Mentre nella manovra “ci saranno 25 mln per i vigili del fuoco” e “altri 20-25mln per chiudere gli accordi sui rimpatri con la Tunisia e altri Paesi”. Quanto al “memorandum con la Libia, firmato dall’allora premier Paolo Gentiloni e dal ministro Marco Minniti, può essere migliorato, soprattutto nella parte che riguarda i centri e le condizioni dei migranti. Questo chiaramente lo facciamo nell’ambito delle norme previste dallo stesso memorandum”. “Io credo si possa migliorare in un’ottica di collaborazione – ha detto Di Maio – ma credo nessuno possa smentire che grazie a quel memorandum siamo passati da 170mila sbarchi a 2.200 sbarchi in Italia nel giro di due anni, dunque quel memorandum sta funzionando”.
Spese sanitarie detraibili anche per chi usa contante