Conte: “Ministri saranno politici”
Il presidente incaricato Giuseppe Conte ha svolto alla Camera le consultazioni con i partiti. “E’ stata una giornata proficua da tutti i punti di vista – ha detto Conte – mi ha consentito di acquisire una serie di prime valutazioni e sensibilità che mi torneranno molto utili nella formazione del governo”. Domani l’agenda del professor Conte si annuncia ricca di appuntamenti. Il premier incaricato ha fatto sapere che dedicherà “l’intera giornata a una proposta da sottoporre al presidente della Repubblica”.
Quindi, ha accennato alla composizione della squadra di governo: “I ministri che proporrò, come il sottoscritto, saranno ministri politici” ha rimarcato, parlando di “persone che condividono obiettivi e programmi del governo del cambiamento, che abbiano dato prova di poter adempiere alle funzioni pubbliche che saranno loro affidate con disciplina e onore”.
Finite le consultazioni, il premier incaricato ha incontrato una delegazione delle vittime di Banca Etruria e Banche Venete. Un lungo incontro, durato oltre un’ora alla Camera. “Il risparmio – ha detto Conte – speso frutto di una vita di lavoro, deve essere tutelato. Questo sarà uno di principali impegni di questo governo. Chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito”. Domani mattina il professore incontrerà il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
LA GIORNATA – Per le consultazioni il premier incaricato ha stabilito il suo quartier generale alla Sala dei Busti a palazzo Montecitorio. Il professore, anche questa mattina, è arrivato a bordo di un taxi. Ad attenderlo c’erano i giornalisti e alcuni cittadini che gli hanno augurato ’buon lavoro presidente’. La mattinata si è chiusa con 4 voti in più al Senato. Il governo partiva con 167 sì (Lega+M5s) a palazzo Madama, dove ha margini esigui, adesso è a 171 dopo aver incassato gli ok del Maie (Riccardo Merlo e Adriano Cario) e dei senatori Buccarella e Martelli. Alla ripresa del turno pomeridiano di consultazioni, il gruppo delle Autonomie (3 senatori) non ha chiuso pregiudizialmente al governo. Anche alla Camera, dove la maggioranza è già solida, il premier incaricato ha messo nel carniere ulteriori sì.
BONINO – Il programma di lavoro della giornata è iniziato alle 12 con la componente del Gruppo Misto Camera ’Europa-Centro Democratico’ e la componente del Gruppo Misto Senato ’Più Europa con Emma Bonino’. La leader dei radicali ha annunciato un’opposizione “molto rigorosa” e ribadito che “gli interessi dell’Italia si difendono in Europa e non contro l’Europa”.
LORENZIN – Poi è stata la volta della componente del Gruppo Misto Camera ’Civica Popolare –Ap-Psi-Area Civica’, del Gruppo Misto Camera ’Minoranze Linguistiche’ e del gruppo per le Autonomie del Senato. Beatrice Lorenzin, illustrando la posizione di Civica Popolare, ha assicurato un’”opposizione in Parlamento rigorosa, attenta ma costruttiva nell’interesse dell’Italia e degli italiani”, esprimendo preoccupazione sui vaccini.
LA FIDUCIA DI MAIE – “Piena soddisfazione” per la nascita del governo guidato da Giuseppe Conte è stata invece espressa dal gruppo Maie. “Abbiamo deciso di dare la fiducia al governo” ha sottolineato Mario Borghese.
FERMA OPPOSIZIONE DA LEU – ’Liberi e Uguali’ ha invece ribadito un’opposizione “ferma e attenta”. “Abbiamo esposto a Conte le ragioni che ci portano ad essere convintamente all’opposizione” ha sottolineato il leader di Leu Pietro Grasso al termine delle consultazioni con il premier incaricato.
LA POSIZIONE DI MELONI – La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha reso noto che “rimarremo dove siamo sempre stati ovvero nel centrodestra, ormai praticamente da soli, perché altri col tempo hanno preferito altre strade”. “Noi invece – ha detto Meloni – siamo rimasti fieramente nella metà campo dove i cittadini ci hanno sempre trovato”.
PD – “Al presidente incaricato – ha detto il reggente del Pd Maurizio Martina – abbiamo detto che la nostra sarà una opposizione determinata, seria, responsabile, di merito”. “Noi – ha sottolineato – siamo pronti da domani a organizzare in Parlamento un confronto serrato e lo faremo sulla base di un approccio al destino dell’Italia diverso da quello promosso da contratto” Lega-M5S. Martina ha messo poi l’accento anche su alcuni passaggi del contratto di governo Lega-M5S: “Non ci convince per nulla la superficialità generica con cui sono stati affrontati alcuni temi come la collocazione internazionale ed europea dell’Italia”.
BERLUSCONI ’MUTO’ – A sorpresa, Silvio Berlusconi ha mantenuto la consegna del silenzio dopo l’incontro con Conte a Montecitorio. Dopo aver visto il premier incaricato nella sala dei busti della Camera, il Cav ha avuto un faccia a faccia con Matteo Salvini di una decina di minuti. Poi, Berlusconi ha lasciato il palazzo senza dichiarazioni alla stampa per rientrare a palazzo Grazioli dove ha riunito lo stato maggiore di Forza Italia. Qui, con una breve nota del partito, ha confermato la ’linea dura’ di stare all’opposizione.
LEGA – “A Conte l’onore e l’onere di proporre, a chi di dovere, nomi e ruoli di chi si farà carico realizzare quello che gli italiani si aspettano” ha detto Matteo Salvini al termine delle consultazioni con il premier incaricato. “Siamo sereni, fiduciosi e ottimisti che nelle prossime ore avremo un governo che passi dalle parole ai fatti” ha sottolineato Salvini dicendosi convinto “che sapremo conquistare” l’appoggio “anche degli amici del centrodestra, non con i posti ma con i progetti”.
M5S – Al termine delle consultazioni con Conte, Di Maio ha definito il premier incaricato “la persona giusta per le sfide che ci aspettano”. “Abbiamo fatto un in bocca al lupo e gli auguri di buon lavoro a Conte – ha sottolineato -. Ci aspettano sfide importantissime. Il leader pentastellato ha spiegato di non aver “discusso dei nomi” dei ministri. “Della squadra dei ministri se ne occuperanno il presidente Conte e il Presidente Mattarella” ha detto. “Noi – ha quindi aggiunto -. siamo una delle due forze che fanno parte della maggioranza. Una maggioranza che mira a governare per 5 anni”.
Via libera al decreto Alitalia
Via libera al decreto legge Alitalia , con la proroga dei tempi per il completamento della procedura di cessione della compagnia, da parte della commissione Speciale del Senato.
Il provvedimento è stato approvato con le modifiche contenute nell’emendamento del relatore Mario Turco (M5S) che ha ottenuto il mandato a riferire in aula da parte di tutti i gruppi.
L’emendamento presentato dal relatore, e approvato dalla commissione, stabilisce che ’’i commissari della società Alitalia in amministrazione straordinaria trasmettono alle Camera, entro 60 giorni a decorrere dalla data di entrata in vigore’’ del decreto legge, una relazione ’’concernente la situazione economica e finanziaria dell’impresa nell’ambito della procedura di cessione’’.
Nel dossier trasmesso a Camera e Senato dovranno essere evidenziati, in particolare, ’’i dati riferiti ai contratti aziendali in corso di fornitura carburante, di leasing e di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché ai contratti di servizi esternalizzati maggiormente rilevanti’’.
Inoltre il documento che sarà trasmesso al parlamento dovrà contenere dati relativi ’’l’andamento dei crediti commerciali e delle altre attività finanziarie, sia antecedenti che successivi all’amministrazione straordinaria, dando altresì conto degli eventuali contenziosi in essere e delle attività di recupero crediti e altre attività patrimoniali, finalizzate alla salvaguardia del capitale d’impresa’’.
Anche la consistenza della forza lavoro impiegata dovrà far parte delle informazioni che saranno trasferite al parlamento, ’’suddivisa in base alla tipologia contrattuale, e al numero di unità di personale dipendente in cassa integrazione guadagni’’. Infine dovranno essere fornite informazioni sul raggiungimento degli obiettivi previsti nell’ambito del programma di cessione. Nella relazione i commissario dovranno dare conto anche delle attività compiute nel periodo intercorrente tra la data di entrata in vigore del decreto e quella della dell’approvazione finale del provvedimento.
Nestlé, c’è l’accordo su Perugina
Intesa raggiunta per la Perugina. A quanto conferma Nestlé Italia, l’accordo di conclusione della vertenza riguardante lo stabilimento Perugina di San Sisto è stato firmato oggi, presso la sede di Confindustria Umbria, con le organizzazioni sindacali e le RSU di fabbrica.
“La vertenza si conclude positivamente riuscendo a conseguire il riequilibrio occupazionale indispensabile per rendere sostenibile e competitivo lo stabilimento di S.Sisto e, nello stesso tempo, a evitare licenziamenti attraverso un piano sociale del valore di circa 20 milioni di euro che ha permesso di offrire una opportunità concreta a ciascuno dei 364 lavoratori coinvolti nella riorganizzazione – spiega l’azienda – Perugina a San Sisto continuerà a dare lavoro a 613 persone a tempo indeterminato – ai quali si aggiungono i lavoratori stagionali necessari per far fronte ai periodi di picco produttivo – confermandosi lo stabilimento di Nestlé con più occupati in Italia e la più grande fabbrica italiana di cioccolato per numero di addetti. Sono già programmate riunioni periodiche per monitorare l’andamento del piano industriale per lo sviluppo di Perugina in Italia e all’estero soprattutto con l’export di Baci, pralina simbolo del Made in Italy nel mondo”.
Nestlé Italia “dà atto alle organizzazioni sindacali del comportamento rispettoso tenuto anche durante le fasi più difficili della vertenza, con una dialettica a tratti aspra – ma sempre costruttiva. L’azienda desidera inoltre ringraziare le Istituzioni locali – Regione Umbria e Comune di Perugia – e quelle nazionali, a partire dal Ministero dello Sviluppo Economico, che hanno ascoltato e verificato attentamente la serietà dei nostri piani, sempre con la dovuta terzietà e nel pieno rispetto del loro ruolo di controllo e vigilanza”.