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Conte: “Mio partito? Non ci penso proprio”

Conte: “Mio partito? Non ci penso proprio”

Se penso a fare il leader di un partito? “Direi di no, l’impegno di governo è già assorbente e non penso proprio a un partito politico”. Così il premier Giuseppe Conte, intervistato dal direttore di Affari Italiani Angelo Maria Perrino a Ceglie Messapica. “In questo momento sono impegnato a dare una testimonianza politica. Mi piacerebbe in prospettiva che qualche seme lasciato potesse germogliare”. Parla di economia, di futuro, ma anche del fine vita per cui Conte sostiene che “bisogna fare una legge, ci sprona a farlo la stessa Corte costituzionale”. “Mentre non ho dubbi esista un diritto alla vita, è da dubitare ci sia un diritto alla morte” aggiunge. “Per i medici – ha proseguito il premier – bisognerebbe riconoscere quantomeno l’obiezione di coscienza”. Sul fine vita “l’intervento della Corte – ha proseguito il presidente del Consiglio – non può sostituire un intervento legislativo”.

Chi vorrei come successore di Sergio Mattarella al Quirinale? “Non spetta a me decidere”, ma vorrei “una persona come Mattarella”, una persona “di equilibrio, saggia e alla mano”. “Se Mattarella fosse disponibile a un secondo mandato, le qualità che ho detto gliele riconosco tutte”, ha evidenziato il presidente del Consiglio. Mentre a proposito di “Renzi e del “suo nuovo gruppo”, “credo che possano dare un contributo positivo, se sarà uno stimolo critico che ben venga” dice Conte. “Noi dobbiamo fare il bene degli italiani. Un contributo positivo da Italia Viva ben venga” ribadisce. “Se non mi fidassi del Pd non avrei iniziato a governare” ha affermato, poi, a proposito di alcune recenti dichiarazioni dell’ex deputato M5S Alessandro Di Battista sul Partito democratico. “Con Casaleggio farei un pranzo di lavoro, con Grillo una cena di divertimento” scherza, poi, il premier e a proposito di Roberto Fico e Alessandro Di Battista aggiunge: “Non li definirei spine nel fianco”.

La prossima manovra sarà espansiva. “In momenti come quelli attuali, in cui abbiamo un calo dell’export per ragioni congiunturali… se i consumi interni calano, sono più contenuti, è il momento di una manovra espansiva” con un “impegno solenne”, quello di disattivare “le clausole di salvaguardia dell’Iva”. “E’ un capitolo importante” delle prossima manovra, “parliamo di 23 miliardi. Li dobbiamo mettere sul tavolo perché non dobbiamo consentire l’aumento dell’Iva”. “Stiamo lavorando a qualche rimodulazione – ha aggiunto Conte – ma con beneficio per gli italiani”. E rilancia il “patto sociale” con gli italiani. “Ci stiamo lavorando”, ha detto Conte, aggiungendo che ci saranno incentivi a “usare la moneta elettronica, le carte, ma – ha precisato rivolgendosi al pubblico – questo non significherà che pagherete di più”. Il presidente ha parlato di “meccanismi premiali” con “vantaggi in termini di alleggerimento della pressione fiscale”.

Resteranno quota 100 e reddito di cittadinanza. “Sono misure di protezione sociale” e “intendiamo conservarle” dice, sottolineando come il piano anti-evasione sarà “un pilastro della nuova manovra economica” con “pene detentive per i grandi evasori”. La flat tax per le partite Iva sotto i 65mila euro “la conserveremo” con l’obiettivo di “incrementarla anche per i redditi superiori”. “Il mio sogno nel cassetto? Abbassare le tasse a tutti, contrastare radicalmente l’evasione, realizzare un’Italia verde”. “Mi piacerebbe essere ricordato come una persona che ha compiuto degli errori, ma che li ha fatti sempre nella estrema convinzione, dedizione e abnegazione di perseguire il bene comune”. Quanto allo “spread” ha sottolineato quanto sia “importante mantenerlo basso” perché “incide sulle nostre vite”. “Vari miliardi di questa manovra”, infatti, “ci derivano dallo spread”.

Nel governo, nota, “vedo un buon clima di lavoro” e, “se posso fare una comparazione rispetto alla precedente esperienza”, “qui ho fin dall’inizio coordinato i lavori di formazione” dell’esecutivo. “Mi sento direttamente responsabile di questo progetto, ho potuto vagliare con maggiori elementi la coerenza di questo progetto”, ha aggiunto il premier. Parlando della precedente esperienza ’gialloverde’, Conte ha evidenziato come “tornando indietro” non accetterebbe “più alcune slabbrature che si erano manifestate”. “Non credo – ha osservato – sia stato un problema di emotività. Il divario nei sondaggi ha portato uno dei due partiti a voler andare alle elezioni per curare l’interesse di partito e andare al governo con pieni poteri”. A proposito del suo rapporto con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, Conte ha detto: “Con lui ora va meglio anche perché lo conosco da tempo”, mentre il predecessore Giancarlo Giorgetti “non è stato la longa manus del premier, ha rappresentato il suo partito”.

“Dobbiamo fare un grande piano per il Sud, che coinvolgerà le infrastrutture e le migliorerà”. Un piano “straordinario”, ha scandito il premier, “che deve diventare strutturale”. “Non può crescere l’italia se non cresce anche il Sud”. Parlando della lotta alla Xylella in Puglia, Conte ha detto: “Sono stati stanziati 300 milioni, spero siano già attivati all’inizio del 2020. Bisogna intervenire, è una somma significativa e confidiamo possa essere utile. In passato c’è stata una sottovalutazione del fenomeno. I fondi ci sono e bisogna cercare di delimitare una iattura che veramente mi spezza il cuore. Questo paesaggio di ulivi secolari è qualcosa di poetico che colpisce tanto la fantasia dei leader che incontro”. Per quanto riguarda l’Ilva, il premier ha ricordato “l’impegno solenne” del governo: “Il ministro Patuanelli ha già preso il dossier in mano. Il punto è realizzare di gran carriera la bonifica degli spazi, che è la priorità assoluta”.

Su eventuali nuove nomine a Viale Mazzini Conte ha detto che “di Rai” non si è mai “occupato prima” e, aggiunge, “non mi appassiono adesso”. “Se ci saranno dei cambiamenti – ha aggiunto – seguiranno le procedure”.

Per quanto concerne la legge elettorale, “sarei orientato a preferire sistemi in cui quando si vota la sera, il giorno dopo si sa chi ha vinto ma l’importante è concepire pesi e contrappesi di qualsiasi sistema”. “Come un maggioritario spinto non funziona – ha osservato il presidente del Consiglio – allo stesso modo un proporzionale puro rischia di generare ingovernabilità se non c’è una clausola di sbarramento”. “Non esiste un sistema migliore in astratto, l’importante sono i contrappesi”, ha proseguito Conte, che alla domanda se il referendum si farà, ha risposto: “Non sono un profeta”. “Se il quesito è formulato in modo che, abrogata la legge, si può domattina andare a votare, allora – ha evidenziato il premier – è ammissibile”.

Il presidente del Consiglio osserva che il tema del vincolo di mandato è “complicato” perché da un lato occorre “contrastare la pratica” dei cambi di casacca, dall’altro “c’è la libertà di rappresentare l’interesse di chi è stato eletto in modo libero”. “Attraverso un vincolo più stringente dei regolamenti parlamentari bisognerebbe rendere più difficile il cambio di casacca”.

“In Europa spira un vento nuovo con questa nuova legislatura” e i colloqui avuti sinora “mi fanno ben sperare che le politiche di austerità del passato oggi non sono più riproponibili”. “Dobbiamo lavorare per una maggiore flessibilità”, sottolinea Conte.

Se a Roma bevo il mojito? “Io sono molto sobrio…” replica. E quando gli viene mostrato un video dove si vede Matteo Salvini in consolle al Papeete, mentre le cubiste ballano sulle note dell’inno d’Italia. “Possiamo andare avanti…”, si limita infine a commentare.

Di Maio riunisce la squadra del M5S

Gli obiettivi da centrare da qui a fine anno e quelli di lungo raggio, ovvero da realizzare entro fine legislatura. Luigi Di Maio, rientrato da New York, ha riunito ministri e viceministri M5S alla Farnesina per fare il punto sul lavoro che i 5 Stelle dovranno portare avanti nel governo giallo rosso, nato dalle macerie dell’accordo con la Lega. Sullo sfondo le tensioni che hanno agitato il Movimento nei giorni in cui il ministro agli Esteri e capo politico dei 5 Stelle era negli States, che però nel corso della riunione, raccontano, vengono lasciate fuori dalla porta.

Dopo un primo incontro con la squadra M5S di governo, settimana scorsa, dove aveva chiesto ai ministri una ricognizione sui temi su cui puntare, oggi Di Maio ha voluto rivedere i suoi, per premere l’acceleratore sul lavoro da portare avanti. Taglio del cuneo, salario minimo, politiche green, riforma della giustizia e commercio estero, tra i temi più battuti da Di Maio, che ha chiesto a ciascun esponente di governo di tracciare una mappa di quel che si intende realizzare, da qui al 31 dicembre e, più in generale, entro fine legislatura, perché la convinzione è che il governo veleggerà per i prossimi 4 anni, non replicando la disavventura vissuta con la Lega di Matteo Salvini.

Il punto, raccontano, è stato fatto anche sui migranti, uno dei temi più battuti dal precedente governo, con Di Maio che è tornato a ribadire che presto -a inizio settimana prossima è fissata la deadline- ci saranno novità importanti.

Bonafede: “Durata massima processi 4 anni”

Una rivoluzione per la giustizia. “Molto soddisfatto dell’incontro” e “molto contento di comunicare a tutti i cittadini che stiamo rivoluzionando la giustizia italiana” afferma il ministro Alfonso Bonafede, lasciando il vertice a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte e l’ex ministro Andrea Orlando, assieme il sottosegretario alla Giustizia di area dem, Andrea Giorgis. “Abbiamo individuato gli obiettivi più importanti, innanzitutto ridurre i tempi della giustizia civile e penale. La riforma ha come obiettivo, già previsto, di arrivare a un tempo massimo per il processo penale di 4 anni e porterà a un dimezzamento dei tempi di tutti i processi. Per quanto riguarda il processo civile si arriverà a una media di 4 anni, dunque un dimezzamento anche lì”.

Ma “non va avanti quello che era stato approvato, ci sarà un disegno di legge governativo nuovo” dice ancora Bonafede, sottolineando che “non c’è tra gli obiettivi quello di modificare la legge sulla prescrizione”. Questo lascia intendere che resta in piedi la riforma approvata con la Lega che sospende, a partire dal 1 gennaio, la prescrizione dopo una sentenza di primo grado.

EVASIONE FISCALE – E “sul carcere ai grandi evasori siamo d’accordo che sarà un obiettivo del governo. Non è stato oggetto della trattazione specifica ma resta assolutamente una priorità. Lo abbiamo detto più volte e lo ha detto anche il presidente del Consiglio, è un priorità anche in termini temporali di approvazione”.

CSM – “Siamo d’accordo sul fatto che un altro obiettivo importante sarà la radicale riforma del Csm e siamo d’accordo sul fatto che questa riforma, che – dice il ministro della Giustizia – chiaramente dovremo discutere col Parlamento, dovrà essere approvata in tempi brevi, confidiamo entro il 31 dicembre”. Per la riforma del Csm “parliamo dello strumento della legge delega e confidiamo di approvarlo” entro fine anno.

31 DICEMBRE – E il 31 dicembre è anche l’obiettivo per approvare la riforma che dimezza i tempi del processo civile e penale, portandoli a 4 anni: “Entro il 31 dicembre e di questo sono tanto orgoglioso. So che c’erano tanti dubbi e perplessità, ma quando si lavora nell’interesse dei cittadini si trova sempre una piattaforma comune, che chiaramente dovrà essere discussa coi parlamentari, ma oggi era un passo davvero fondamentale”.

Ius culturae, riparte la legge

Ripartirà giovedì 3 ottobre in commissione Affari Costituzionali alla Camera la discussione sulle proposte di legge in materia di cittadinanza. Il relatore sarà Giuseppe Brescia (M5S), presidente della commissione, dopo che l’ex relatore Roberto Speranza è entrato a far parte del governo. A fine ottobre 2018 era stato infatti il gruppo di ’Liberi e Uguali’ a chiedere l’incardinamento, allora in quota opposizione, della proposta di legge a prima firma Boldrini, oggi Pd.

“In commissione – spiega Brescia – arriveranno altre proposte di altri gruppi, tra cui anche quella del Movimento 5 Stelle, e le esamineremo. Personalmente credo che lo ius culturae possa rappresentare una soluzione ragionevole, anche perché mette al centro le nostre scuole come potente fattore di integrazione. Spero che la politica tutta, maggioranza e opposizione, si dimostri all’altezza di un dibattito che chiama in causa diritti e doveri, appartenenza e inclusione”.

ORFINI – Si dice “soddisfatto e ringrazio il presidente Brescia” per la ripresa dei lavori “perché questo ci consente di far ripartire la discussione” dice all’AdnKronos il dem Matteo Orfini, in prima linea per l’approvazione. L’iter riparte ed è un fatto positivo, osserva Orfini, ma ora serve la volontà politica per arrivare in tempi brevi a una legge.

“Come abbiamo ritenuto urgente il taglio sul numero dei parlamentari, si utilizzi la stessa urgenza e la stessa fretta per riconoscere diritti a cittadini italiani a cui vengono negati, a bambini che frequentano le stesse scuole dei nostri figli. Già nella scorsa legislatura arrivammo a un pelo. Serve un patto politico tra le forze delle maggioranza e credo che ci siano tutte le condizioni perché accada. Sulla carta nel Pd sono tutti d’accordo e molti 5 Stelle sono convinti che si tratti di una giusta. Non possiamo fermarci per paura di Salvini”.

Salvini: “Ius soli? Povera Italia”

“La Lega si batterà contro lo Ius Soli comunque lo chiamino, contro la cittadinanza facile, senza se e senza ma. Se questa è la priorità del governo, povera Italia…”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini.

Italia Viva, Renzi deposita il marchio

Matteo Renzi ha depositato il marchio del suo nuovo movimento, Italia Viva. Il marchio, apprende l’AdnKronos, è stato depositato giovedì 26 settembre presso l’Ufficio brevetti e marchi del ministero dello Sviluppo economico. Titolare di ’Italia Viva’ è l’ex premier in persona, che ha scelto per la registrazione del marchio del suo nuovo progetto politico diverse categorie della classificazione di Nizza: 9 (occhiali, agende elettroniche, occhiali da sole, ecc.); 16 (cartelloni, matite, giornali, opuscoli, ecc.); 18 (borsellini, zaini, borsette, sacchi da viaggio, ecc.); 24 (tessuti adesivi incollabili a caldo, bandiere, ecc.); 25 (calzature, abbigliamento, ecc.); 26 (spille, coccarde, nastri, ecc.); 36 (raccolta di fondi e sponsorizzazione finanziaria, servizi di raccolta fondi in ambito politico); 38 (fornitura di forum di discussione su internet, forum on-line e chat on-line per trasmissione di messaggi tra utenti di reti informatiche globali e senza fili, ecc.); 41 (fornitura di pubblicazioni on-line in forma di libri elettronici, e-books, pubblicazione di libri, libri elettronici, libri-audio, giornali on-line in particolare blog, riviste online, ecc.); 45 (servizi online di social networking, organizzazione di comizi politici, servizi di lobbying eccetto per scopi commerciali, servizi politici quali la tutela degli iscritti al movimento politico, servizi di collegamento in reti sociali online accessibili tramite applicazioni mobili scaricabili, servizi personali e sociali resi da terzi destinati a soddisfare necessità individuali, servizi di lobbying politica, organizzazione di riunioni politiche, servizi di appuntamenti disponibili tramite reti di socializzazione).

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Data:

28 Settembre 2019