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Conte: “Rinuncio a cattedra a Sapienza”

Conte: “Rinuncio a cattedra a Sapienza”

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“Non ho mai pensato di ricavare una poltrona a vita da questo incarico, ecco perché mi sarebbe piaciuto partecipare a questo concorso come un semplice cittadino. Però io ho deciso:rinuncio a questo concorso per ragioni di personale sensibilità”. Lo precisa, in un video su Facebook, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervendo sulla vicenda del concorso per una cattedra alla Sapienza. “Noi siamo il governo del cambiamento – scandisce il premier -. Non voglio che anche solo il sospetto di lucrare di un vantaggio da questa mia posizione possa offuscare la mia carriera personale e possa creare un qualche sentimento negativo da parte dei cittadini che ci hanno votato”. La domanda per partecipare al concorso per una cattedra alla Sapienza risale a “quando non ero premier”, ovvero al “mese di febbraio”, e l’ipotesi di diventare presidente del Consiglio “non era nella mia mente e sono sicuro non fosse nemmeno nella mente di Salvini e Di Maio”. Il premier specifica che non si sarebbe trattato, comunque, “di una promozione: sono ordinario da tanti anni a Firenze, partecipando a questo bando concorsuale avrei avuto possibilità di trasferirmi qui”, a Roma. “Sono residente qui – precisa infatti Conte – volevo stare più tempo con mio figlio. Si è detto di tutto, che questa prova di inglese toglierebbe tempo alla mia attività di ufficio: attenzione, si tratta di un colloquio di 15 minuti, non è la prova decisiva in un bando del genere. Si è detto ancora che sarei in conflitto d’interesse, attenzione perché non c’è alcun conflitto interesse dal punto di vista giuridico”.

La decisione di rinunciare al concorso per una cattedra alla Sapienza “è stata presaautonomamente” dal premier Giuseppe Conte. Fonti di Palazzo Chigi assicurano infatti che non ci sarebbe stata alcuna telefonata o pressing da parte dei due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, sul presidente del Consiglio.

Negozi chiusi la domenica, la Lega frena

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“La proposta che abbiamo è di non bloccare le aperture domenicali nelle città turistiche. Immediatamente ho chiesto spiegazioni in merito a questa proposta e non posso pensare che in una realtà turistica si blocchi tutto la domenica”. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole e forestali con delega al Turismo, Gian Marco Centinaio, parlando con i giornalisti durante la visita ufficiale all’82esima edizione alla Fiera del Levante di Bari a proposito delle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, sempre alla Campionaria pugliese, circa le chiusure festive dei centri commerciali e negozi. “Allora facciamo un ragionamento che ci sia un giorno a settimana di chiusura, che non sia necessariamente la domenica – ha aggiunto Centinaio – perché altrimenti blocchiamo il turismo nel nostro Paese“.

Dichiarazioni che sembravano contraddire quelle del vicepremier M5S, salvo poi aggiustare il tiro dopo qualche ora. “Ho semplicemente detto che nelle città turistiche sarebbe preferibile chiudere un altro giorno anziché la domenica come succede ad esempio per i Musei il lunedì”, ribadisce Centinaio in una nota, chiedendo di evitare “ulteriori ed eventuali polemiche create solo per accendere scontri inesistenti“. “Entrambe le proposte di legge della maggioranza, presentate in commissione Attività produttive della Camera e rispettivamente una a firma Lega e l’altra M5s, – spiega il ministro – prevedono già che dalle nuove norme vengano escluse le città d’arte e i centri turistici. Per le due proposte di legge, quindi, – conclude – gli esercizi commerciali di queste località continueranno a restare aperti nei giorni festivi senza restrizioni”.

Il mese più lungo del Pd

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Chiuso il sipario della Festa nazionale dell’Unità di Ravenna con l’intervento conclusivo del segretario Maurizio Martina di ieri, per il Partito democratico si apre un periodo determinante in chiave congressuale. Nelle prossime settimane si dovrebbe definire il ’ventaglio’ delle candidature alla segreteria e a questo scopo sarà utile la serie di eventi dem in calendario dai prossimi giorni e fino alla fine di ottobre.

L’unico candidato formalmente in campo, al momento, è Nicola Zingaretti. Il governatore del Lazio sta piano piano facendo emergere il suo profilo ’nazionale’, come dimostra la sua prima uscita televisiva post ferie di qualche sera fa a ’In onda’ in cui si è espresso sui temi più disparati. Ma un passaggio determinante per la candidatura Zingaretti sarà quello che l’aspirante segretario ha convocato a ottobre: ’Piazza Grande’.

“Ci spostiamo in una location più grande all’Ex Dogana a Roma e in una nuova data: 13/14 ottobre. Poi tappe in tutta Italia”, ha annunciato lo stesso governatore del Lazio che ha cambiato data e luogo dell’evento sull’onda dei ’feedback’ ricevuti. Per l’occasione è stato aperto anche il sito Internet piazzagrande.nicolazingaretti.it: “Il domani appartiene a chi ha il coraggio di inventarlo”, è lo slogan del manifesto che si può sottoscrivere on line oltre che iscriversi, partecipare e sostenere.

Ma nel Pd tutte le aree interne sono in fermento e in attesa di schierarsi in ’assetto’ congressuale. AreaDem, che fa riferimento a Dario Franceschini, è stata la prima a riunirsi dopo l’estate in un incontro a Cortona indicando proprio Zingaretti come riferimento. Dal 21 al 23 settembre toccherà, invece, a Dems (Democrazia europa società), l’area di Andrea Orlando, che si riunisce al cinema Fulgor di Rimini per una tre giorni di confronti e dibattiti con diversi ospiti.

L’evento più prossimo della galassia dem in programma è, però, la festa di Left wing, in programma alla Città dell’altra economia di Roma dal 13 al 16 settembre: “Quest’anno l’abbiamo chiamata #Ingressolibero. Perché una cosa per noi così semplice e scontata come la libertà di partecipare, di esprimere un punto di vista differente senza per questo sentirsi nemici, ha bisogno di questi tempi di essere rivendicata con forza”, ha spiegato Matteo Orfini presentando su Fb l’appuntamento.

L’evento ’clou’ dell’agenda di settembre sarà, invece, la manifestazione convocata a Roma per il 30: ’Per l’Italia che non ha paura’, è il titolo dell’evento in programma piazza del Popolo dalle 14. “Scendiamo in piazza per costruire un’alternativa alla politica dell’odio, del declino, dell’isolamento e della paura”, si legge nel manifesto che lancia anche “un progetto ampio, aperto a tutti i cittadini, le organizzazioni, le realtà sociali che credono nei valori dell’uguaglianza, della solidarietà, della multiculturalità, della scienza e di una crescita più giusta”.

Ma anche il mese di ottobre sarà da ’circoletto rosso’ per il Pd. Oltre a ’Piazza Grande’ di Zingaretti, infatti, in agenda c’è la Leopolda, a Firenze, il 19, 20 e 21 ottobre. Una edizione particolare, la nona, anche perché Matteo Renzi ha annunciato che non correrà alle primarie del Pd ma l’area renziana è ancora priva di un candidato al Congresso.

Renzi ha anticipato alcuni elementi dell’evento, intitolato ’Ritorno al futuro’: “Ci saranno momenti tematici, differenti rispetto al passato”, ha detto il senatore del Pd annunciando spazi di approfondimento su giovani, lavoro, gli amministratori tra gli altri. A chiudere il mese di ottobre, poi, ci sarà l’appuntamento convocato a Milano il 26, 27 e 28, il ’Forum nazionale per l’Italia’ che si prefigura come passaggio determinante per il Congresso per quel che riguarda i contenuti.

Le ’mosse’ del Pd e le scelte congressuali avranno, inoltre, eco negli altri eventi politici di centrosinistra in calendario in queste settimane. Per esempio, dal 14 al 16 settembre è in programma a Caserta la festa dell’Avanti, ’Il futuro possibile’. Oltre al segretario Riccardo Nencini, tra gli ospiti ci saranno Marco Minniti e Paolo Gentiloni. La sinistra invece si ritrova a Torino da martedì 11 a domenica 16 a ’Proxima 2018 – Dopo l’Eclissi’, la festa nazionale di Sinistra italiana-Leu con incontri pubblici, interviste, confronti e spettacoli teatrali e diversi ospiti. Dal 13 al 16, a Cesenatico, è invece in programma la Summer school della Scuola di Politiche fondata da Enrico Letta dal titolo ’Il moto irresistibile della Storia’.

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11 Settembre 2018