“Reputazione. Capitale del terzo millennio”
Il nuovo libro di Davide Ippolito spiega i concetti che saranno alla base della quinta Rivoluzione Industriale
La crisi da Covid-19 fa luce su quanto la reputazione sia divenuta il vero metro di valutazione di prosperità e valore economico di un’azienda: chi ne aveva molta è riuscito a sopravvivere quasi indenne alla tempesta, chi ne era deficitario ne ha invece pagato le conseguenze. Nel suo libro appena pubblicato, “Reputazione. Capitale del terzo millennio”, edito da Mediolanum editori e distribuito da Mondadori, Davide Ippolito, cofondatore con Joe Casini di Zwan, agenzia di reputation marketing, ne analizza caratteristiche e prospettive.
Con “Reputazione: Capitale del Terzo Millennio”, Ippolito afferma come la reputazione oggi stia diventando qualcosa di più rispetto al passato, passando da valore soggettivo e semplice giudizio a diventare un asset aziendale, destinato a imporsi come nuovo, vero Capitale del nostro tempo.
“Oggi è scorretto parlare di Reputazione, occorre parlare di Reputazioni, chiedendosi rispetto a cosa o nei confronti di chi. Ma il più grande errore strategico è pensare che la Reputazione sia solo quello che dicono di te on line. – commenta Davide Ippolito – Attraverso l’algoritmo di Reputation Rating, l’unico framework di analisi che misura e pesa tutte le dimensioni della Reputazione in un unico ambiente, abbiamo realizzato un’indagine sulla reputazione degli Stati durante la pandemia da covid19. Ne è emerso che l’Italia, avendo gestito bene alcuni aspetti, ne potrebbe uscire con una reputazione rafforzata, con una possibilità di una più rapida ripresa economica, cosa che non si può dire di altri paesi come USA e Gran Bretagna. Un esempio che dimostra come la reputazione non sia soltanto c osa gli altri pensano di te. In quest’indagine, infatti, abbiamo analizzato le dimensioni della Reputazione del sistema paese, e non quella dell’attuale Governo, e i risultati che ne sono usciti sono stati eccezionali.”
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