"La terapia come poesia: scoprire la leggerezza dell’essere" - Prima parte

Un viaggio trasformativo all’interno dell’anima, alla ricerca del proprio sé superiore, dei talenti personali in linea con la propria Mission

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DanielaPoggiolini- Psicologa,Ipnoterapeuta,MediatriceFamiliare,Counselore Costellatrice Sistemica Familiare. Presidente dell’IKOS AgeForm

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Prologo

Per lavorare con le persone, accarezzando la loro anima, e arrivare alla consapevolezza della leggerezza dell’essere, si passa attraverso un sottile e delicato sentire. Oltre i sensi, parlano le parole silenziose che contano davvero, e tutto questo ha a che fare con il rispetto, la resilienza e soprattutto con l’amore. La nuova relazione d’aiuto armonizza il campo e le persone che ne fanno parte. L’armonia è il viatico, un ponte verso il benessere che, secondo Alejandro Jodorowsky è ‘tornare ad essere se stessi’.

Abstract

cms_638/brain-waves-SECONDOweb.jpgDopo un primo momento di teoria resa più efficace da casi clinici narrati, si passa alla ‘prova tecnica di cambiamento’… Una TRANCE IPNOTICA che, attraverso le esperienze ri-vissute … ri-visitate … sia un modo sperimentale, per raggiungere la resilienza. l’approdo sicuro sta nel comprendere e lasciare che qualche cosa di positivo accada, nonostante un linguaggio vago, positivo, potenziante non mirato. Narrazione e poesia diventano così il viatico per toccare la leggerezza dell’anima, arrivare all’essenza dell’energia del cuore, che si rinnova e si espande, per un VIAGGIO che porta ad un luogo sicuro. Centrarsi, in uno stato di Trance, vuole dire riattivare la consapevolezza di sé, e insieme alle immagini che possiamo evocare, pescando dall’immaginario collettivo e dagli archetipi, ecco sciogliersi nodi energetici che sono motivo di disagio, di dolore e di inconsapevolezza. Milton Erickson (1901/1980) fautore dell’ipnosi moderna parlava di comune trance quotidiana … Era un poeta del raccontare, in pochi attimi scivolare in uno stato di eccellenza era, è, cosa facile e la guarigione … così a portata di mano! Ascoltare, osservare, percepire in modo assolutamente totale è indispensabile per una simbiosi dello spirito, per un viaggio pacato verso lo star bene. Aveva ragione Erickson, e quel momento di assenza della mente logica, quel l’attimo più o meno lungo di contatto elettivo con la parte più profonda di ciascuno di noi, era ed è ancora oggi un momento magico di grande potenzialità. Il presupposto è quello che ci pone di fronte a due componenti essenziali: la mente razionale che mantiene il contatto, e ci illude di accedere ad uno pseudo controllo su ciò che accade fuori; e la mente inconscia, analogica, che è assorta dalle potenzialità interiori, ed è ricca e forte. A queste due si aggiunge una parte altrettanto essenziale, la mente superiore, quel sé superiore o conscio superiore che, ologramma del tutto più grande là fuori, veicola informazioni evolutive. Come suggerisce Gregg Braden, questa parte in contatto con la Matrix divina, ha per noi in serbo la struttura spirituale del nostro essere ciò che davvero siamo: sì, siamo esseri di luce fatti ad immagine e somiglianza di Dio.

cms_638/ipnosi-terzo.jpgLa psicoterapia IPNOTICA, aperte le sue porte a questa nuova attenzione, si avvale così di una triplice possibilità; la triade simbolica va sempre rispettata ed il ‘lavoro’ ipnotico, oggi ormai nuova medicina della consapevolezza, forte delle sue componenti metaforiche, simboliche, archetipiche potrà così tendere alla riconnessione di ogni nostra parte … Il magazzino della memoria ricco di storie, tante volte citato da Milton Erickson, diventa così ‘il magazzino dell’universo’, il luogo delle potenzialità più elevate, quello da cui arrivano memorie ancestrali che hanno una stretta relazione con la MISSION, con quel progetto esistenziale per cui dare un senso ai talenti che abbiamo, necessari a raggiungerlo. L’ipnosi regressiva che ci riporta il senso di ‘anima eterna’ (quella energia infinita che passa da un corpo all’altro), e anche quello che parla di ‘anima di stirpe’, (che ci riconnette con i nostri avi e le loro storie), attiva la capacità di cogliere i messaggi più giusti per arrivare a comprendere il senso dell’auto guarigione, oltre la mente logica. Convinzioni e credenze limitanti, care alla nostra mente logica, che sembra sapere e poco sa, stanno per lasciare il passo ad una rivoluzione spirituale che sta emergendo in controtendenza con quei messaggi scomposti atti a mercificare tanta parte del nostro vivere quotidiano. Tutto ciò che esiste in natura su un piano fisico, planetario, cosmico, non è altro che un infinito campo di coscienza, un campo unificato morfogenetico là dove si svela (come tanti fisici quantistici affermano) l’esistenza di un piano cosmogenetico. Ecco il viaggio!

cms_638/0_ipnosi_images_QUARTO.jpgL’amore non deve implorare e nemmeno pretendere,
l’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.
Allora non è più trascinato, ma trascina.
~ Hermann Hesse ~

Premessa

Perché intraprendere nuovi percorsi di formazione, ed una ricerca approfondita sul tema, in Counseling, nella Mediazione Familiare e nell’essere Costellatori Sistemici che vanno nella direzione di una crescita evolutiva?

cms_638/100_5361-288x300_QUINTO.jpgUn po’ di storia: Nel 1999 iniziava ad affacciarsi in Italia, con sempre più determinatezza, tra le professioni del futuro, il Counseling e la Mediazione Familiare, solo più tardi approdava alle sponde italiane anche il modello delle Costellazioni Sistemiche Familiari di Bert Hellinger, tema diventato caro al nostro cuore. Nel 1999 infatti il Ce.ri.um (Centro di Ricerca per lo Sviluppo ed il Recupero delle aree deficitarie del Potenziale Umano), organizza un training internazionale residenziale per la formazione dei formatori, tenuto da John Haynes Ph.D., presso il Gran Hotel Chia Laguna a Cagliari. Sono presenti mediatori provenienti da dieci diversi paesi del mondo. Da Direttore Didattico della scuola IKOS (Scuola europea di Alta formazione in Mediazione Familiare e Counseling), insieme all’allora Presidente, accogliendo l’esigenza di una regolamentazione in tali nuove discipline, eccoci in qualità di relatori pronti a proporre una “trasgressione” all’uso di queste singole professioni. Fino a quel momento la Mediazione ed il Counseling viaggiavano su binari paralleli, o si era Mediatori o si era Counselor; ma avendo noi sperimentato personalmente quanto fosse importante, in alcuni casi, prendersi cura di coloro che intendevano ritornare sui propri passi e riprovare a vivere insieme, la nostra proposta era quella di formare Mediatori che, previo una preparazione più intensa ed emozionale, fossero pronti ad essere anche Counselor eccellenti. Nei casi in cui i coniugi si sentivano pronti per un cambio di rotta bello sarebbe stato non abbandonarli ad un altro professionista ma, cambiando d’abito, continuare su altri percorsi il viaggio di ritorno diventato possibile. Così fu, la proposta venne accolta positivamente con la postilla della libertà di scelta, ciascuna Scuola poteva anche continuare a preparare singoli professionisti, naturalmente. Da allora i nostri percorsi prevedono una preparazione doppia, certamente un po’ più intensa e lunga ma sicuramente molto completa, efficace ed appassionante. Il Modello della Programmazione Neuro Linguistica (PNL) bioETICA, a noi molto caro, è quello che segna ogni passaggio, l’ipnosi vige sovrana, dati i suoi così tanto sicuri risultati, le Costellazioni Sistemiche Familiari sono state una aggiunta essenziale per percorrere i sentieri di quella evoluzione di coscienza verso cui tutti noi stiamo andando. L’incontro elettivo con Bert Hellinger ha aggiunto valore al nostro fare e al nostro essere professionisti della relazione d’aiuto … nonché Trainer di futuri protagonisti della relazione d’aiuto. Le Costellazioni Sistemiche Familiari, hanno aggiunto valore e forza alla preparazione di un tempo e l’avvento di questa modalità di scoperta e trasformazione ha portato tutta la nostra attenzione ad un livello certamente elettivo. Sempre verso un’eccellenza che allarga continuamente i suoi confini e abbraccia sempre più spesso le ali della trascendenza; eccoci pronti a raggiungere sempre e ancora nuove mete.

Tre protagonisti della relazione di AIUTO che vanno verso una evoluzione della coscienza …

IL Mediatore:

cms_638/counseling_SETTIMO_(2).jpgE’… un saggio capitano, lungimirante, che possiede capacità e strumenti per portare i passeggeri che a lui si affidano verso la meta che hanno in cuore di raggiungere, scegliendo insieme la più giusta per loro. È colui che sa leggere il ‘vento’ che tira, e sa spiegare le vele maestralmente, in modo che il viaggio, difficile e a volte molto complesso, sia sempre, comunque davvero sicuro. La mediazione familiare è un intervento professionale rivolto alle coppie e finalizzato a riorganizzare le relazioni familiari in presenza di una volontà di separazione e/o di divorzio. Obiettivo principale della mediazione familiare è il raggiungimento della bigenitorialità, ovvero la consapevolezza dell’importanza della responsabilità genitoriale individuale, nei confronti dei figli, specialmente se minori. La mediazione familiare è una disciplina che ha in sé tratti significativi propri alla sociologia, alla psicologia e alla giurisprudenza, si avvale di grandissime competenze comunicazionali finalizzate all’utilizzo di tecniche specifiche quali quelle legate alla comunicazione non verbale (il linguaggio dell’inconscio), alle strategie e tecniche di PNL bioETICA, (Programmazione Neuro Linguistica), per la conoscenza più precisa di sé e degli altri, per la mediazione win win e per la negoziazione del conflitto.Una mediazione che muova i nuovi mediatori sulle starde della leggerezza dell’essere, là dove la terapia o la relazione d’aiuto si fanno poesia.

Il Counselor

cms_638/counseling_SETTIMO_(1).jpgOggi il Counseling rientra a pieno titolo nelle nuove professioni. In questo caso, più che un capitano, il suo ruolo è quello di compagno di viaggio consapevole e sicuro, colui che ha nella tasca una bussola, per sapere sempre qual è la direzione e un fazzoletto per asciugare le lacrime che spesso accompagnano cambiamenti e trasformazione, un fazzoletto metaforico, ma non solo, utile per i momenti difficili. Questa professione è regolata dalla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013, "Disposizioni in materia di professioni non organizzate" ed è indicato dal COLAP (Coordinamento Libere Associazioni Professionali), tra le nuove professioni di area socio-formativa. Il Counseling è una forma molto attenta di consulenza e supporto alla persona, (ad una famiglia), ed è una relazione di aiuto tra le più delicate, si propone di accompagnare il cliente durante quei temporanei momenti di difficoltà, quelli che spesso tutti passiamo, e/o durante le fasi di passaggio esistenziali. Qui l’apporto dell’IPNOSI è quanto mai utile, direi indispensabile. Da quella conversazionale eccoci entrare nel mondo inconscio là dove albergano i ricordi, anche quelli più lontani e nascosti, eccoci pronti ad approdare alle vite precedenti, (Brian Weiss è un neurologo, psichiatra e scrittore statunitense; con i suoi interessanti studi che riguardano la reincarnazione, la regressione a vite passate, la progressione a vite future e la sopravvivenza dell’anima dopo la morte, ci invita alla sperimentazione), permettendoci di esplorare con successo spazi oscuri della nostra esistenza. L’ipnosi che non ha controindicazioni, permette una maggiore consapevolezza dello stato delle cose, della propria situazione presente, e aiuta a ritrovare dentro sé i propri talenti, insegna ad attivare le risorse personali per migliorare la qualità della vita, andando verso quella MISSION per la quale siamo nati.

Il Costellatore Sistemico Familiare & Sociale:

cms_638/costellazioni-familiari1OTTAVO.jpgE’ … un traduttore simultaneo che sa leggere perfettamente i messaggi dell’anima e sa portare, a chi ha bisogno d’aiuto, ciò che il ‘campo’ offre come opportunità di consapevolezza al fine di ridefinire l’accaduto. Si tratta di dare un aiuto concreto alla vita in un modo che va molto oltre rispetto a tutti i metodi psicoterapeutici tradizionali. Infatti non si tratta qui di psicoterapia ma piuttosto di un modello capace di annullare il tempo e lo spazio, lasciando schemi e logica parcheggiati in un angolo, a favore di ciò che serve davvero. Bert Hellinger, suo originale creatore, definisce le Costellazioni Familiari come ‘scienza delle relazioni tra tutto quello che esiste’, e ha descritto negli “Ordini dell’amore’, là dove si possono tradurre le leggi scritte dalla vita che sono validi per tutti e sempre, come porsi di fronte al rispetto dei ruoli e degli accadimenti. Se siamo in grado di rispettare queste leggi non avremo più necessità di aiuti terapeutici perché nell’armonia e nell’ordine. Saremo noi stessi ad avviarci, con le nostre forze, verso conoscenze, amore e successo a noi adeguati. Il Costellatore ha così un doppio ruolo, quello di aiutare e quello pedagogico, solo chi è in grado di vedere, riconoscere ciò che c’è, può comunicare ad un livello relazionale elettivo in modo che, tra le persone, in un contesto nuovo, possa esserci la vera condivisione ed il benessere. La teoria delle Costellazioni Familiari si basa sul fatto che i campi morfici (o morfogenetici di Rupert Sheldrake), siano collegati all’inconscio individuale: ciascuno di noi è ‘in rete’ con il campo morfico del pianeta, della specie umana, della popolazione territoriale, della propria identità nazionale, fino al campo morfico della propria famiglia di origine. Questi campi si sono creati nel corso degli anni, dei secoli, dall’inizio dei tempi, in seguito agli eventi che sono capitati ai nostri antenati e in base alle loro scelte di vita. Allo stesso modo possono aver determinato a loro volta alcuni passaggi della nostra storia familiare e continuare a incidere nella nostra vita personale, in un circolo vizioso che solo la consapevolezza può spezzare. Anche qui l’ipnosi collettiva è un tramite eccellente per prepararsi, centrandosi, ad entrare in spazi inconsueti e inesplorati precedentemente. Ecco dove cambia la nuova relazione d’aiuto, in questo modo prende incisività l’evoluzione della coscienza, nasce dalla consapevolezza che si fa pensiero strutturante e che trasforma la storia presente e quella futura del nostro esistere.

"Quando le condizioni sono giuste perché accada qualcosa, quel qualcosa succederà senza grossi sforzi. Quando le condizioni non sono giuste, nemmeno gli sforzi più grandi la faranno succedere. Muoversi con il vento richiede sensibilità alle condizioni del momento: ci sono tempi in cui riposare e ritirarsi, e tempi in cui spostarsi con grande energia. (Paul Ferrini)

Il contributo fondamentale di una scelta consapevole per la relazione d’aiuto, proviene dal campo di ricerca ed esperienze che ci porta il modello della Programmazione Neuro Linguistica (PNL). La PNL di cui qui si parla, è una PNL tornata alle origini; nata come supporto a chi volesse accedere a possibilità allora sconosciute che venivano usate naturalmente da personaggi eccellenti quali Milton Erickson, Virginia Satir, Franz Pearls, e altri loro famosi contemporanei, nel tempo ha perso il suo grande valore cadendo nelle mani di chi ne ha fatto un modello coercitivo che mira al business. Nella seconda metà degli anni ’70 la PNL nasceva in realtà, come nuova scuola, grazie all’opera di vari autori; tra gli iniziatori (la PNL 1) ecco Richard Bandler, Jhon Grinder. Il libro "Programmazione Neurolinguistica" è il battesimo della nuova neuroscienza redatto dai due fondatori e da Dilts uniti in questa felice collaborazione. Essa si colloca in quel filone di studi sulla comunicazione familiare e interpersonale che prese origine dal pensiero di Gregory Bateson poi sviluppato da Watzlawick. La comunicazione tra persone, estesa al campo intrapsichico, tra “parti” diverse della mente o del sistema “mente-corpo”, prende piede e si assesta, nel corso degli anni, attraverso il modellamento di terapeuti e di comunicatori efficaci, nonché attraverso il confronto e la fusione felice del nuovo modello nascente con altri modelli teorici già esistenti. La PNL diventata per nostra volontà ‘PNL bioETICA’, infatti noi promotori della nascita della IKOS (scuola di alta formazione in comunicazione e PNL, negli anni ’90 abbiamo fatto riconoscere il modello della PNL terapeutica dal MIUR, da allora il mondo della psicoterapia si è completato con una nuova opportunità mirante al benessere. La PNL bioETICA costituisce lo strumento più completo attualmente disponibile per affrontare il tema del cambiamento, della trasformazione, una modalità molto interessante per passare dallo stato presente allo stato desiderato in modo molto naturale, ridefinendo il senso dello “starbene” in linea con felicità e gioia. La Mediazione Familiare nasce e si sviluppa in un contesto storico-sociale, quale quello attuale, dove i contrasti familiari e le separazioni sono sempre più numerosi. Oggi la relazione d’aiuto mai prescinde dalla presa in carico di mente logica, mente inconscia, stato superiore di coscienza. Ed è proprio sulla consapevolezza che si lavora quando si ascoltano le storie di vissuti che hanno un inizio ben precedente al momento della rottura.

Dice CARL WHITAKER: “Credo che la decisione venga presa nel cuore della notte”. In realtà, la decisione di separarsi non è una scelta nata in un solo momento, bensì essa affonda le sue radici in tempi lontani, in precedenti sensazioni di solitudine, di delusione, in ripetute “ferite emozionali” che nel tempo hanno generato risentimento, rabbia e conflitti. Il mediatore, armonizzatore, aiuta le parti a superare la conflittualità, ad elaborare l’evento separazione o divorzio: risolta la relazione coniugale, i genitori possono impegnarsi nella costruzione di un altro tipo di relazione finalizzato ad una responsabilità genitoriale condivisa sia sotto l’aspetto affettivo che sotto il profilo educativo. Garantire ai figli una vita serena, nonostante tutto, frutto di un rapporto sereno e costante con entrambi i genitori è indispensabile. Il recupero della co - genitorialità responsabile rappresenta quindi, oggi, un grande obiettivo da raggiungere e solo grazie ad una evoluzione del rapporto d’aiuto molto più attento agli stati energetici che guidano le scelte. La Mediazione Familiare, per essere ancora genitori “insieme” nonostante la scissione della coppia, si propone come una nuova e indispensabile risorsa volta a sostenere i genitori in conflitto. Fin dai primi momenti è importante arrivare alla definizione di una piattaforma di accordi dettati dall’amore per se stessi e per i figli: i genitori, prima di tutto sono persone, hanno la necessità di accettarsi e di farsi accettare come singoli individui, con propri bisogni ed emozioni; è importante che essi sappiano evitare quelle rivendicazioni dettate dalla disperazione, dal disappunto, dalla rabbia, dalle incomprensioni e che spesso li conducono ad utilizzare i figli quali “ostaggi” della separazione. Il professionista d’aiuto, ascoltando i dettami di una voce, di tante voci, prende nel cuore ciascuno accogliendolo così com’è, oltre ogni facile giudizio, fuori da ogni consiglio. Cambiare modello di vita può essere più facile per chi abbandona, magari avendo già impostato una nuova storia; per chi subisce è spesso devastante, non ci sono parole, fatti, esempi che all’inizio possano alleviare il dolore, la disperazione. Qui l’ascolto è assoluto, un ascolto intrecciato ad una congruenza completa. Solo dopo i dovuti riconoscimenti, può avere inizio la lenta ascesa, la probabile/possibile ricostruzione di un’anima strappata, di un sogno distrutto. Dopo uno tsunami (quell’onda gigantesca di altezza anomala che si abbatte con furia spaventosa seminando morte e distruzione) la ricostruzione è inevitabilmente lenta se l’accaduto diventa positiva piattaforma di nuova partenza. Questo processo di ricostruzione e trasformazione può essere agevolato dall’atteggiamento - positivo e professionale insieme - del mediatore/counselor che, attraverso l’empatia e l’accoglienza dei sentimenti dei due coniugi in disaccordo, li accompagna come guida verso un ripristino della capacità di comunicare per poter “essere” pienamente ancora genitori. Una sorta di mentore capace di far riconoscere e lasciar andare rabbia e voglia di vendette. I protagonisti del conflitto sono così un padre ed una madre “insieme ancora” al fine di raggiungere un’importante meta: un futuro positivo ed il più possibile sereno per i propri figli e di conseguenza per loro stessi. Possiamo quindi dire chel’obiettivo principale della mediazione è portare le due parti a riflettere su se stessi prima, sulle manifestazioni emotive dei figli, re-inventandosi nuove modalità di interazione, sviluppando capacità che consentano un’adeguata tutela dell’equilibrio psicologico dei minori, spesso lasciati lontani della verità, spesso sacrificati in tempi di contesa ed in fredde modalità giudiziarie. Sostenere i membri della famiglia nell’elaborazione della sofferenza è indispensabile. Aiutare la coppia che si separa ed i bambini, i ragazzi, a capire, senza drammatizzare o banalizzare, quanto accade, è determinante. Ascoltando le voci di ciascuno, offrendo esempi, il mediatore può aiutare veramente, affinché si producano dei cambiamenti adeguati alle nuove necessità di ciascuno ricordando sempre che ogni persona è composta da una parte logica, una inconscia e da un sé superiore che abbraccia la parte più delicata dell’essere umano, l’anima. La cosa nuova, e più complessa forse, è prendersi cura di ogni persona della famiglia rispettando ogni sua parte ed i valori che ogni parte ha come pilastri basilari.L’intervento di mediazione, che si struttura nell’arco di 10-15 incontri, può prevedere, quando necessario, anche incontri con i figli. Gli accordi individuati a fine percorso vengono inclusi in un’intesa finale che rappresenta il risultato di una elaborazione autonoma della coppia.

Il percorso di Mediazione è complesso e spesso difficile per chi si occupa di relazione d’aiuto .

cms_638/giudice.jpgSi parla sempre di un Mediatore imparziale, equilibrato e in armonia con se stesso, imparziale e accogliente con tutti, che è invitato da un giudice e/o dai coniugi stessi ad aiutarli a gestire le difficoltà emotive ed organizzative relative alla frattura di quel legame coniugale che non ha più motivo d’essere. La Mediazione Familiare si presenta quindi come uno spazio protetto di incontro in un ambiente neutrale nel quale la coppia, in procinto di slegarsi, ha la possibilità di negoziare le questioni relative alla propria separazione, agli aspetti relazionali, emozionali, a quelli economici e organizzativi. I genitori sono portati dal mediatore a rivisitare processi deterioranti e ad elaborare in prima persona accordi capaci di rispondere ai bisogni di tutti i membri della famiglia, con una particolare attenzione all’interesse dei figli. Qui l’uso della tecnica ipnotica conversazionale sta nel condurre i due, attraverso metafore e parole mirate in linea con i protagonisti, in uno stato di trance lucida che consenta una sorta di introspezione e di capacità di entrare l’uno nei panni dell’altro ed ambedue in quelli dei figli. Il mediatore si pone l’obiettivo di rendere la coppia protagonista consapevole del proprio vissuto, responsabilizzandola nella gestione del conflitto e salvaguardando la continuità genitoriale, favorendo il rispetto che ciascuno deve avere per se stesso, per la parte più significativa di sé, per l’integrità nell’essere conformi alla propria storia di vita.

Daniela Poggiolini

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