"MALE" - MONS.ANDREA TONIOLO

Un saggio per ritrovare un senso al dolore e alla malvagità

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cms_31676/2_1693970565.jpgIl dolore, il «crocifisso in quanto innocente», valgono come obiezione contro questa vita, come formula della sua condanna. Si indovina che il problema è quello del senso del dolore: del senso cristiano o del senso tragico.

Nel primo caso sarebbe una via che porta ad un essere beato, nel secondo l’essere è considerato beato da giustificare anche un’immensità di dolore. affermava F. Nietzsche

Chi penserebbe a Dio se non ci fosse il male nel mondo? si domandava Simone Weil, dal cui pensiero sono stata affascinata fin da quando ero ragazza.

Il Male, pubblicato da Edizioni Messaggero Padova, di cui consiglio la lettura verrà presentato sabato 16 settembre alle 15.30 nel Duomo di San Marco, in occasione della XXIV edizione di Pordenonelegge, festa del libro che si svolgerà a Pordenone dal 13 al 17 settembre,.

L’AUTORE

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Andrea TONIOLO, presbitero della diocesi di Padova, è docente ordinario di teologia fondamentale e pastorale alla Facoltà Teologica del Triveneto, di cui è preside. Tra le sue pubblicazioni: La theologia crucis nel contesto della modernità (1998); Cristianesimo e verità. Corso di teologia fondamentale (2013); Cristianesimo e mondialità. Verso nuove inculturazioni? (2020).

Con l’autore dialogherà don Renato De Zan, biblista, oggi docente allo Studio Teologico di Pordenone. Sarà presente per un saluto anche S. E. Mons. Giuseppe Pellegrini, Vescovo di Concordia-Pordenone. Si parlerà della natura del male, del dolore nella sua dimensione spirituale, morale e sociale, a partire anche dai molti casi di cronaca, anche recente, che interrogano e sgomentano le nostre comunità.

Scrive l’autore nel libro da poco ristampato: «Perché il male? Che cos’è il male? Qual è la sua origine? Il male, in tutte le sue forme, urta il ritmo normale del vivere. Mette in crisi ogni pensiero. Soprattutto la sofferenza innocente e il male assoluto sono dei macigni che anche le religioni o le filosofie più raffinate non riescono a smuovere. Il male ci travolge con un’infinità di domande. Ed è bene ascoltarle fino in fondo, senza sconti e soluzioni affrettate. Solo così, entrando nella storia di ogni dolore, anche il più piccolo, possiamo, forse, scorgere qualche luce».

Nel saggio, Toniolo passa in rassegna i diversi significati del male: il male fisico (o psichico), ovvero il dolore, il patire del corpo o dell’anima in tutte le sue sfumature; il male morale, cioè l’azione cattiva, la malvagità, che è fonte di sofferenza; il male dell’essere, ovvero la condizione di caducità, di fragilità che avvolge l’uomo e la natura stessa. Per arrivare a dire che il male chiama inevitabilmente in causa Dio. Le emozioni e le azioni, i mali patiti e commessi dischiudono o infrangono gli orizzonti di senso: pathos, ethos, logos costituiscono i fili con cui è tessuto il discorso sul male.

Nell’analisi di Toniolo - scritta nello stile magnifico che contraddistingue tutte le sue opere - iIl kairos odierno chiede di pensare il male «altrimenti» rispetto al passato, sia a motivo dei nuovi tratti appena delineati, sia perché non è più credibile un discorso solamente logico-razionale: il male sfida ogni sintesi raggiunta. Un approccio credibile si muove su tre livelli: il sentire, l’agire, il pensare, dove il primato è quello delle emozioni, delle passioni, delle sofferenze e delle proteste, senza con questo dimenticare il peso delle azioni, individuali e sociali. Emozioni e azioni (il male patito e commesso) dischiudono gli orizzonti di senso. Pathos, ethos, logos: l’intreccio di questi tre elementi costituisce il punto di vista della presente riflessione sul male.

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Info per partecipare:

//www.pordenonelegge.it/eventi/male e https://www.pordenonelegge.it/il-festival/partecipa

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Antonella Giordano

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