25 APRILE: LIBERAZIONE D’ITALIA?

Parliamone...bene

25_APRILE_LIBERAZIONE_D_ITALIA.jpg

Ogni anno il 25 aprile è giorno in cui si commemora la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista. Celebrato come Festa della Liberazione o Anniversario della Resistenza in questo giorno è consacrata una pagina importante della storia del Paese: la fine dell’occupazione nazista e, nel contempo, della dittatura fascista nonché la conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

L’istituzione della festa è avvenuta il 22 aprile del 1946 adottando una data convenzionale.

Liberazione dell’Italia intera sì ma quando?

cms_21685/0.jpg

La liberazione dell’Italia intera non avvenne, infatti, il 25 aprile del 1945. Soprattutto non ci fu un alba di improvvisa fine delle tragedie che laceravano il popolo italiano. Il mese di aprile del 1945 fu lunghissimo e tanto fu il sangue che la gente - giovani e anziani, uomini e donne affamati, malati, impoveriti - dovette versare per riscattarsi dalla tirannia del nazifascismo e dagli orrori di una guerra che nessuno degli artefici avrebbe mai vinto veramente.

La liberazione avvenne in date diverse in molte città italiane. Ovunque accolta nella festa collettiva, ovunque lasciando dietro di sé cruente rappresaglie. Alle 6 del mattino del 21 aprile venne proclamata la liberazione di Bologna. Cinque giorni dopo venne liberata Genova e il 28 fu il giorno in cui anche Milano, Venezia e Torino festeggiarono l’evento tanto atteso.

21 aprile, ore 6, Bologna è libera

cms_21685/1.jpg

Nelle prime ore del mattino Bologna fu scossa dal fragore dei carri armati che attraversavano le strade. Le immagini che seguono ritraggono il clima di gioia che imperversava ovunque.

Un testimone scrisse:“Rapidamente le strade si animarono di migliaia e migliaia di cittadini, che diedero vita a una festa indimenticabile, fantastica.

La gente, a un tratto, riprese il gusto di ridere, di urlare, di chiamarsi, di fare dei salti e di baciarsi ...

Nel video al link https://youtu.be/C7VUCnfVFP8 la ripresa di quel momento. Luciano Bergonzini racconta che il papà suonava il sassofono e che il giorno della liberazionelo diede a un soldato americano per avere in cambio la cinepresa con cui riprese quei momenti.

Non ci fu guerriglia e nemmeno spargimento di sangue. La notte precedente fascisti e tedeschi avevano abbandonano la città. I tedeschi lasciandosi alle spalle l’ennesima mostruosità: i cadaveri di Sante Vincenzi e Giuseppe Bentivogli, abbandonati nelle campagne e ritrovati il giorno dopo. Sorpresi dagli attacchi della 2a Brigata “Paolo” Garibaldi nei pressi di San Giorgio di Piano, nella ritirata verso nord furono barbaramente trucidati sia tedeschi che partigiani.

cms_21685/2.jpg

La città volle commemorare con questa lapide in Piazza Nettuno i contingenti italiani che parteciparono alle operazioni.

26 aprile, Genova

cms_21685/3.jpg

I tedeschi di stanza a Genova firmarono l’atto di resa il 25 aprile, alle 19,30. Alle 9 del 26 Radio Genova annunciava la capitolazione tedesca e proclamava la liberazione della città.

28 aprile, Milano

cms_21685/4.jpg

Il 25 aprile, alle ore 8, a Milano venne proclamata l’insurrezione armata. Gli scontri violentissimi divamparono immediatamente e cessarono solamente il 28 aprile, quando i primi esercizi di vendita di beni di prima necessità riaprirono al pubblico, i mezzi pubblici iniziarono a circolare e vennero riattivate gas e energia elettrica. Il 30 aprile gli alleati fecero ingresso nella città già liberata.

28 aprile, Torino

cms_21685/5.jpg

Il 24 aprile, alle ore 19, Torino insorse. Dopo una terribile carneficina i tedeschi abbandonarono la città nella notte tra il 27 e il 28. Il 30 compirono un’ ennesima orribile strage: a Grugliasco massacrarono 67 persone, tra le quali il sacerdote salesiano Mario Caustico. Il quotidiano «Il Popolo nuovo» il 28 aprile annunciava la liberazione della città.

28 aprile, Venezia

cms_21685/6.jpg

La liberazione di Venezia, avvenuta tra il 28 e il 29 aprile 1945, fu un’anomalia rispetto alle modalità della liberazione presenti nelle principali città del nord Italia. La resa a Venezia fu condizionata al rispetto di un accordo - tra i responsabili politici e militari della Resistenza veneziana e i rappresentanti della diplomazia tedesca – che prevedeva l’evacuazione delle truppe tedesche senza consegnare le armi e ciò in cambio di una ritirata priva di stragi, distruzioni e saccheggi. I tedeschi lasciarono la laguna nella notte tra il 28 e il 29 aprile. La mattina del 30 fece ingresso in città l’VIII l’armata inglese preceduta il giorno prima dalle avanguardie della divisione italiana Cremona.

Maggio 1945 la liberazione dell’Italia, la resa dei nazifascisti e la fine del conflitto

Il 1º maggio tutta l’Italia settentrionale venne liberata .

cms_21685/7.jpg

A Caserta la sera del 28 aprile alle ore 21.00, gli ufficiali tedeschi Wenner e Schweinitz incontrarono William Duthie Morgan, comandante dell’esercito alleato del Mediterraneo per la firma della resa delle truppe tedesche e italiane. Effettiva il 29 aprile (30 aprile 1945 Hitler si tolse la vita), l’atto prevedeva alle ore 12:00 (in Italia alle ore 14:00) del 2 maggio il cessate il fuoco e il 3 la resa dei nazifascisti.

Perché 25 aprile?

cms_21685/8.jpgLa decisione di scegliere il 25 aprile come Festa della liberazione fu assunta dal governo italiano provvisorio guidato da Alcide De Gasperi con il decreto legislativo luogotenenziale n. 185 del 22 aprile 1946 ("Disposizioni in materia di ricorrenze festive").

Nella previsione originaria la celebrazione era limitata all’anno 1946 (nell’ articolo 1, infatti, si legge a celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale).

La definitività della Festa di liberazione e la data prescelta furono rimesse alla successiva legge n. 260 del 27 maggio 1949 (Disposizioni in materia di ricorrenze festive).

Antonella Giordano

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram