70ESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA MUSICA ITALIANA
LE PAGELLE DI SANREMO DELLA SECONDA SERATA

La prima serata del Festival “inclusivo” (a detta del presentatore) di Sanremo è stata appena archiviata, ma non lo strascico di polemiche che si porta dietro; è stata una prima serata con buoni ascolti, ma dove nessuno ha brillato, o per meglio dire in molti hanno brillato, ma per banalità e ipocriti messaggi pseudo culturali. La giornalista sportiva Diletta Leotta e il suo monologo imbarazzante che mette in fila una serie di ovvietà sulla bellezza partendo dal titolo, “la bellezza capita, non è un merito”. Peccato che lei sia la meno indicata a fare l’elogio della bellezza autentica e di come portarla con eleganza senza avere paura delle rughe e del tempo che passa visto che dall’alto dei suoi (pochini) vent’otto anni ha già ceduto alla chirurgia plastica. Non è stata poi così contenta della bellezza che l’era capitata. Ma veniamo alla performance di Achille Lauro che dai radical chic è stato accostato a Freddy Mercury e a David Bowie per il suo outfit, per così dire, originale e che noi poveri mortali non riusciamo a capire il sublime messaggio della sua canzone. Io, povera mortale, provo a ricapitolare: Achille Lauro sale sul palco dell’Ariston con la sua canzone “Me ne frego” (che tanto per fare la maestrina voglio ricordare a tutti i critici, che hanno sbagliato, ritenendolo un motto di mussoliniana memoria. La frase è stata coniata dal vate e poeta Gabriele D’Annunzio per poi essere adottato dal duce), con la sua sontuosa cappa finemente ricamata, a piedi nudi per poi restare con una attillatissima jumpsuit nude decorata da cristalli che mi ha fatto subito pensare alla show girl Valeria Marini. La tutina non era della Valeriona nazionale, ma è stata creata per lui dal designer Alessandro Michele della maison Gucci al modico costo di seimila euro. Lui ha voluto riproporre San Francesco che si spoglia dei suoi averi terreni, ma ha pensato bene di farlo in versione griffata e prontamente taggando la maison sui suoi social. Dubito che San Francesco sarebbe stato contento dell’omaggio del “grande” artista. Ogni volta mi ripropongo di parlare solo di fashion, ma quando l’ipocrisia vuole ammantarsi di bontà non ci sto. Alle 22:02 sale sul palco dell’Ariston il primo big e ho detto tutto!
Fortunatamente le due giornaliste del tg uno, Emma D’Aquino e Laura Chimenti scendono insieme la scalinata dell’Ariston così da poter commentare il loro primo outfit in tandem, tanto c’è poco da dire. I loro abiti di certo non passeranno alla storia per essere gli abiti più glamour di Sanremo, due abiti davvero “vecchi” nello stile che non raccontano niente del fashion contemporaneo e dove le acconciature continuano, come nella prima serata, ad essere imbarazzanti. Voto 3 per entrambe
Con Elettra Lamborghini si raggiungono vette di trash che nemmeno Achille Lauro era riuscito a raggiungere con la sua tutina nude. La Lamborghini sceglie di indossare una jumpsuit monospalla tutta lustrini e piume, perfetta per mettere in risalto la sua silhouette filiforme (quando le donne si fanno male da sole senza il minimo rispetto per la loro body shape) e la sua innata eleganza. Più che al Festival di Sanremo stiamo assistendo ad una sfilata carioca. Voto 2
Quando Sabrina Salerno scende la scalinata dell’Ariston nel suo abito di paillettes mi è subito chiaro che di glamour e fashion stasera non ne vedrò, il suo abito è un disastro su tutta la linea, troppo stretto, decolté che fugge via, spacco imbarazzante. Le fashion addicted, prima di esalare l’ultimo respiro, si vendicano facendo incastrare il tacco della sua scarpa. Voto 3
Per non essere da meno anche la cantante Levante si presenta con un outfit improbabile per Sanremo. Il top mortifica il suo decolté, lo spacco centrale della gonna è inelegante, il colore è troppo tenue per la sua carnagione, ma sono i sandali glitterati con plateau l’apoteosi del trash e dove i suoi capelli al vento mood “Maria Maddalena” sono la ciliegina sulla torta. Questa 70esima edizione del Festival oscilla pericolosamente tra una sfilata carioca e una serata in discoteca anni 2000. Voto 3
Dopo tanto trash vedere Tosca scendere le scale dell’Ariston con un classicissimo smoking e camicia bianca sembra l’eleganza in persona. Io non amo la sclta del tailleur pantalone per un outfit di gala, ma dopo questo deserto fashionista è una boccata d’aria. L’acconciatura ricorda molto quella retrò di Elodie della prima serata, ma su Tosca con il suo outfit androgino ha un senso, su Elodie non ne aveva. Voto 6
Arriva sul palco dell’Ariston la formazione storica dei Ricchi e Poveri e continua il fil rouge del tailleur pantalone declinato in total white per la brunetta Angela Brambati e in total peach pink per la bionda Marina Occhiena. Il total white è perfetto per la Brambati, meno il rosa caldo sulla Occhiena che palesemente regge meglio le nuance fredde, no comment per la sua chioma selvaggia di un biondo indecifrabile. Brambati voto 6, Occhiena voto 5
Per il loro secondo outfit le donne di Sanremo si palesano assieme e senza scendere le scale, alla fine hanno capito che l’outfit non regge la scalinata e un’inquadratura a figura intera. I due outfit continuano nel solco della banalità, la Chimenti sembra una fatina black e la D’Aquino tenta di fare la femme fatale, ma con scarsi risultati. Sabrina Salerno opta per un anonimo tailleur pantalone total white. Si riconferma il voto 3 per le signore del Festival
Nemmeno il tempo di riprendersi che le due giornaliste scendono la scalinata dell’Ariston per mostrare in eurovisione il loro terzo e, si spera, ultimo outfit. Che dire gli abiti continuano ad essere banali e demodé, ma la D’Aquino vince, con il suo terzo outfit, l’oscar dell’abito più brutto. Tutti gli abiti che hanno indossato sono stati un disastro per colore e fitting, avete notato come in tutti gli outfit il punto vita è sparito e il decolté è stato pesantemente penalizzato. Chimenti voto 3, D’Aquino voto 2
Sabrina Salerno per il suo terzo outfit continua nel segno del tailleur pantalone, anche se qualcuno dovrebbe informarla che il tailleur pantalone del 2020 ha il blazer oversize, i pantaloni flare, palazzo, bermuda o culotte (lascia andare il pantalone skinny Sabrina!) Voto 3
Per la cantante Giordana Angi ho scelto una foto a mezzobusto, vi risparmio le sneakers a Sanremo, per concentrare la vostra attenzione sul gilet dalle spalle strutturate perché saranno due forti trend alert della prossima stagione (gilet e spalle importanti). Voto 5 (ma solo perché è tardi ed è stata l’unica che in questa infinita, noiosa e senza glamour seconda serata a portare qualcosa del 2020 sul palco dell’Ariston)
Alle ore 01:42 finisce la seconda serata di Sanremo, una serata che, sono sicura, ha lasciato fortemente provate tutte le fashion addicted per la totale mancanza di stile, glamour e trend che al suo cospetto la prima serata sembrava una sfilata di haute couture. Rimando a domani le considerazioni sull’esibizione di Junior Cally e sui monologhi della Chimenti e D’Aquino che alle ore 01:10 parla di giornalismo e di quanto rimanga una professione pericolosa; già, cara D’Aquino capita di essere costretti a restare svegli oltre l’una per scrivere di Sanremo e degli outfit che non ci sono. Un minuto di silenzio in segno di solidarietà per tutti i fashion editor.
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