73ESIMO FESTIVAL DI SANREMO – LA SERATA COVER – LE PAGELLE

Marco Mengoni vince anche con le cover e resta in testa nella classifica generale. Sethu sempre in ultima posizione.

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Quarta e penultima puntata di questa settantatreesima edizione del Festival di Sanremo. Questa sera è andata in scena la c.d. serata “cover”, gara valida ai fini della classifica, in cui tutti e 28 i cantanti hanno eseguito duetti con altri artisti, proponendo in una nuova veste successi della storia musicale di tutti i tempi.

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Il voto, in questa serata speciale, viene espresso da tutte e tre le giurie, ovvero televoto (peso del 34%), sala stampa (peso del 33%) e giuria demoscopica (peso del restante 33%).

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Ariete e Sangiovanni con “Centro di gravità permanente”: purtroppo la giovane cantante, non ancora giunta alla piena maturità, rende la performance un po’ imbarazzante. Si è avuta l’impressione di assistere ad un karaoke, l’ausilio di Sangiovanni non ha migliorato le cose. Voto 4

Will e Michele Zarrillo con “Cinque giorni”: il brano scelto è di alta classe e Will si comporta egregiamente, proprio al cospetto del campione che lo presentò al pubblico nel Sanremo del 1994. L’impressione però è quella di assistere ad un duetto tra padre e figlio, più che a quello tra due artisti. Voto 5

Elodie con Big Mama con “American woman”: il merito è solo quello di aver portato del rock all’Ariston: sebbene Elodie canti senza incertezze, l’interpretazione non le appartiene. Big Mama, con una strofa rappata in lingua italiana, peggiora le cose. Voto 3

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Peppino di Capri, decisamente invecchiato, e con qualche certezza di intonazione, viene invitato per ricevere il premio alla carriera “città di Sanremo”. Regala al pubblico il suo successo “Champagne”.

Olly e Lorella Cuccarini con “La notte vola”: l’inedito duo presenta il notissimo brano in una versione disco-trap di cattivo gusto, in quanto lo stesso viene depauperato, e non viene offerta una sua versione “moderna”, come invece entusiasticamente riferito dalla stessa Lorella. Voto 2

Ultimo con Eros Ramazzotti con un medley di Ramazzotti: il voto dovrebbe essere attribuito esclusivamente a Ramazzotti. La paternità dei pezzi resta preziosa in questo duetto e Ultimo sfigura di fronte a questo gigante che, di fatto, ha retto tutta la performance. Voto 3

Lazza con Emma e Laura Marzadori (primo violino della Scala) con “La fine” di Nesli: la resa è eccezionale. Elegantissima la presenza del violino. Tra i due cantanti c’è sintonia, il risultato è lodevole. Voto 8

Tananai con Biagio Antonacci e Don Joe con “Vorrei cantare come Biagio Antonacci”: la meravigliosa voce di Biagio Antonacci salva un Tananai che anche lui, purtroppo, sfigura. Voto 6

Shari e Salmo con “Hai scelto il diavolo in me”, medley di canzoni di Zucchero: non ho percepito sinfonia dalla fusione delle due voci. Shari è ancora acerba nelle distensioni vocali, Salmo interpreta il suo ruolo. Resta soltanto una performance piacevole, ma nulla più. Voto 6

Gianluca Grignani e Arisa con “Destinazione paradiso”: l’introduzione di Gianluca Grignani, stonato, fuori tempo, ha fatto preoccupare. Fuori forma con evidenza, ha messo in imbarazzo Arisa che figurava per sostenerlo. Standing ovation per il maestro Beppe Vessicchio. Voto: 3

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Amadeus ha quindi tenuto un momento toccante, attraverso una lettura, in ricordo delle vittime delle foibe, la cui celebrazione occorre ogni anno proprio nel giorno del 10 febbraio.

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Collegamento esterno, quindi, con il Suzuki Stage (il palco allestito in piazza Colombo): ad esibirsi il duo La Rappresentante di Lista.

Leo Gassmann ed Edoardo Bennato con Quartetto Flegreo in un medley di Bennato: il rock melodico di Bennato, la sua voce, sono stati i momenti da ricordare di questo duetto. Gassmann ha fatto solo da spalla a quello che è stato un concerto del grande campione della musica italiana. Voto 5

Articolo 31 e Fedez con un medley degli Articolo 31: piacevole momento rock di successi del gruppo. Presenza di Fedez pressoché ininfluente. Voto 5

Giorgia ed Elisa con “Luce (tramonti a Nord Est)” e “Di sole e d’azzurro”, brani con cui si classificarono nelle prime due posizioni a Sanremo nel 2001: la fusione delle due voci, in controcanto, è angelica. Duetto emozionante, momento aulico di questa serata. Voto 8 e mezzo e standing ovation dell’Ariston.

Colapesce Dimartino e Carla Bruni con “Azzurro” di Vito Pallavicini e Paolo Conte: esibizione dai contorni scolastici, simpatica, che rimembra una gita domenicale. Voto 6

I Cugini di Campagna e Paolo Vallesi con un medley dei propri repertori: il duetto funziona! Le singole individualità si fondono egregiamente, sui rispettivi successi de “La forza della vita” e “Anima mia”. Voto 8

Marco Mengoni ed il Kingdom Choir con “Let it be” dei Beatles: l’arrangiamento dell’orchestra doveva intervenire più tardi. L’introduzione, specie vocale di Marco, è stata magnifica. Peccato, perché il pezzo poteva risultare perfetto, invece ne esce “solo” un classico, che si perde fra le migliaia di versioni prodotte, del glorioso brano del gruppo britannico, con sonorità gospel. Voto 6

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Collegamento dalla Costa Smeralda con Takagi & Ketra, e la mente torna all’estate, grazie al medley dei loro più importanti successi.

gIANMARIA e Manuel Agnelli con “Quello che non c’è” degli Afterhours: il brano funziona, il duetto funziona. Voto 6

Mr. Rain e Fasma con “Qualcosa di grande “ di Cesare Cremonini: amo il vocoder e l’uso che ne fa Fasma, ma la resa su questo brano è penalizzante. Voto 5

Madame e Izi con “Via del campo” di Fabrizio De Andrè: scopriamo una meravigliosa voce melodica di Madame, che si intende magicamente con Izi. Un’interpretazione lodevole. Da riascoltare. Voto 8

Coma_Cose e Baustelle con “Sarà perché ti amo”: viene proposto il classico brano dei Ricchi e Poveri, senza stravolgimenti nella parte iniziale, “originale” nella parte finale. Voto 5

Rosa Chemical e Rose Villain con “America” di Gianna Nannini: il duetto ci regala un momento rock, di grande intesa. Voto 7

Modà e Le Vibrazioni con “Vieni da me”: il carisma di Kekko, unitamente all’espressività di Francesco Sarcina, offrono al pubblico dell’Ariston un bel momento, di amicizia. Voto 7 e mezzo

Levante e Renzo Rubino con “Vivere” di Vasco Rossi: l’interpretazione di Levante “suona” bene. Intrigante la parte iniziale, quasi sussurrata. Voto 7

Anna Oxa e il dj iLjard Shaba (violoncellista e dj albanese) con “Un’emozione da poco”: Anna ripropone un suo grande successo, sempreverde. Interessante il contributo del violoncellista. Voto 6

Sethu e bnkr44 con “Charlie fa surf” dei Baustelle: mi piace molto questo Sethu che, per questo duetto, ha condiviso un partenariato che ha infiammato il pubblico, su note di rock puro. Voto 7

LDA e Alex Britti con “Oggi sono io” di Alex Britti: gradito ritorno sulle scene per Alex, che ripropone il brano con cui vinse Sanremo Giovani 1999. E lo fa con una riuscita collaborazione. Voto 7

Mara Sattei e Noemi con “L’amour toujours”di Gigi D’Agostino: Mara Sattei meglio di Noemi, in questo duetto soft-dance, in controcanto, con il quale hanno coinvolto la platea. Voto 7

Paola & Chiara e Merk & Kremont (due dj), con un medley di Paola & Chiara: revival di ben 8 canzoni delle due sorelle Iezzi, cantate su basi di altre hit dance degli anni ’90-00. L’Ariston si è trasformato in una discoteca, ma non ho apprezzato questa commistione. Voto 4

Colla Zio e Ditonellapiaga con “Salirò” di Daniele Silvestri: “effetto karaoke” anche per questa performance, che richiamava le gestualità di Daniele Silvestri con cui accompagnava il brano. Voto 5

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Con il suo monologo Chiara Francini, co-conduttrice di questa quarta serata, ha esclamato le paure, le difficoltà, i pensieri della donna comune che si debba confrontare con i canoni attribuiti dalla società alla donna, nei ruoli di moglie e di madre.

Amadeus ha quindi svelato la “top five” delle cover di questa sera:

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quindi, a seguire, la classifica generale aggiornata con la sommatoria dei voti ottenuti tra tutte le serate svoltesi sinora:

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Enrico Picciolo

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