ADDIO AL KAISER DEL FASHION SYSTEM

KARL LAGERFELD IL GENIALE SCORBUTICO

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Nel pieno del fashion month il mondo della moda perde uno dei suoi grandi geni, sono stati i media francesi a dare la notizia della morte del designer tedesco Karl Lagerfeld all’età, non certa, di ottantacinque anni, il designer ha sempre giocato sulla sua data di nascita ed ha sempre celato il passare degli anni indossando i suoi iconici guantini, i grandi occhiali scuri e le sue adorate camicie a collo alto. Karl Lagerfeld è stato il personaggio più eccentrico e riconoscibile della moda anche nel giorno della sua morte visto nel fashion system, subito dopo l’annuncio, ha cominciato a circolare la voce che la sua eredità andrà in gran parte alla sua amatissima gatta Choupette. Karl Lagerfeld è stato amatissimo, ma anche odiatissimo e quando si pensa alla sua figura è imprescindibile non pensare alla maison Chanel di cui è stato per trentasei anni direttore creativo, l’unico designer ad essere contemporaneamente direttore creativo di ben tre maison, Chanel, Fendi e del suo brand Karl Lagerfeld. L’icona Lagerfeld non era solo un grande designer, ma un fotografo eccelso, un illustratore e un artista, infatti era sempre lui l’ideatore delle spettacolari scenografie delle sfilate di Chanel, era sempre lui che curava le campagne pubblicitarie, era sempre lui a curare personalmente il casting per le modelle che sfilavano in passerella. L’icona Lagerfeld non era mai stanco e quando non lo abbiamo visto il ventidue gennaio scorso uscire per il consueto saluto al termine della sfilata di haute couture a Parigi tutti noi ci siamo interrogati e ancor di più quando ci è stata comunicata la motivazione: “Karl Lagerfeld è stanco”…nessuno ci ha creduto scatenando una ridda di supposizioni che solo oggi, ahimè, si sono sopite. La sua opera più geniale è stata quella di riuscire a riportare una blasonata e grande maison, ma ammantata da un velo di stantio, come Chanel ad essere nuovamente uno status symbol fresco e moderno, a portare in passerella capi ed accessori “da avere assolutamente” tanto dalle donne della buona società quanto dalle influencer, dalle it-girl e dai millennials. Se il suo patrimonio andrà forse in gran parte alla sua adorata gatta, la domanda che tutto il fashion system si sta facendo è questa: “il suo patrimonio stilistico creato in oltre sessant’anni di carriera da chi sarà raccolto?” Per il momento sappiamo che sarà Virginie Viard, suo braccio destro da trent’anni, a garantire la continuità stilistica della maison Chanel sino a quando sarà ufficializzato il nome del nuovo designer, ma una cosa è certa, la morte di Lagerfeld porta la maison a dover prendere importanti e delicate decisioni e porta tutto il fashion sysytem a restare con il fiato sospeso sino alla prossima sfilata della maison che si terrà senza la straordinaria visione creativa e scenografica dell’icona Lagerfeld.

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Il designer è diventato un’icona pop del fashion system anche per le sue originali manie come quella di “drogarsi” di diet cola per non mangiare, di mangiare a colazione un frullato proteico e due mele cotte al vapore saltando regolarmente pranzo e cena, per aver perso oltre quaranta chili in un solo anno per poter indossare gli abiti del designer Hedi Slimane per Dior Homme e soprattutto per le sue frasi politicamente scorrette, vere o presunte, che le sono state attribuite come: “le donne non entrano nei miei abiti? Non è un mio problema, possono sempre dimagrire!”, “mangiare ai buffet è roba da poveri!”, “sono circondato solo da persone belle, la bruttezza mi fa orrore!”, oppure: “i tatuaggi sono orribili, è come portare addosso un abito di Pucci per tutta la vita!”. E che dire dell’affaire della cantante pop Adele definita dal designer troppo grassa e che mai l’avrebbe vestita, ma al di là del genio scorbutico e tagliente c’era soprattutto il genio creativo, quello che prima di tutti ha collaborato, nel lontano 2004, con il fast fashion creando una capsule collection con il colosso svedese H&M, quello che prima di tutti ha portato in passerella il PVC nell’haute couture, quello che prima di tutti ha trasformato una sfilata in un vero e proprio fashion show realizzando location spettacolari. Al geno Lagerfeld si perdonava tutto anche l’imperdonabile e oggi l’attenzione è tutta puntata sulla sfilata della maison Fendi del prossimo ventuno febbraio durante la Milano fashion week dove sarà svelata la sua ultima collezione e dove ci sarà il più sincero omaggio al kaiser del fashion che sarà impossibile dimenticare. Auf wiedersehen Karl!

T. Velvet

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