ALLA SCOPERTA DELLA CAPPELLA SISTINA (XVI)
LE VELE (Parte Seconda)
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Vela sopra Ozia, Ioatam e Acaz
La vela sopra Ozia, Ioatam e Acaz, vicina al riquadro del Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre, è datata al momento terminale della prima fase, verso il 1510 circa.
Descrizione e stile
Nella lunetta sottostante sono di solito riconosciuti Ioatham e Acaz, quindi nella vela dovrebbe essere rappresentata la famiglia di Ozia.
La scena, dipinta in due "giornate" d’affresco, mostra una donna seduta in primo piano, col busto ruotato a sfavore dello spettatore come per celare il gesto di allattare il figlio proteso verso il seno. Dietro di loro si trova un uomo con un altro bambino abbracciato. A destra, in basso, si vede un sacco scorciato. I colori delle vesti sono piuttosto spenti, ma ricchi di tonalità e valorizzati nella volumetria da riflessi cangianti, al posto delle normali ombre: la donna ad esempio indossa una veste rosa con ombre verdi. Come in altre scene, le parti meglio illuminate e più nitide sono quelle in primo piano: dal chiarissimo copricapo della donna si scala velocemente fino al volto del fanciullo in secondo piano, completamente in ombra. Si tratta di un modo per evidenziare la profondità, usato anche in scultura tramite il "non-finito", visibile ad esempio in opere come il Tondo Pitti o il Tondo Taddei.
Nudi bronzei
I due nudi bronzei, per i quali fu sufficiente un’unica giornata, sono inseriti negli spazi triangolari, sdraiati in posizione simmetrica lungo la cornice obliqua, con una gamba piegata in avanti e un braccio indietro e gli sguardi di profilo, che si fissano tra di loro.
Essi furono ricavati da un medesimo cartone ribaltato, con alcune differenze che impediscono una simmetria troppo rigida: ad esempio la posizione delle spalle è leggermente diversa.
Vela sopra Roboamo e Abia
La vela sopra Roboamo e Abia fu quindi una di quelle dell’ultima fase.
Descrizione e stile
Nella lunetta sottostante si vede un gruppo familiare ma non è chiaro se riferibile a Roboamo o ad Abia.
Il gruppo della vela, che venne realizzato in sole due "giornate" di affresco, mostra una donna in primo piano riprodotta di profilo girata a sinistra, col busto piegato e un braccio che regge il mento appoggiando il naso sulle dita, nella posizione che si direbbe del "pensatore". La sua capigliatura è molto elaborata e la veste aderente mostra una muscolatura robusta, tipica delle figure femminili di Michelangelo, molto mascoline. Con il braccio destro abbraccia un fanciullo dietro di lei, mentre a sinistra si scorge in lontananza la figura di un uomo canuto. Come in altri episodi della cappella, le parti in primo piano sono ben illuminate e ritratte con nitidezza, mentre quelle nei piani via via arretrati sono più scure e definite in maniera più sommaria: si tratta di un procedimento che ricorda il "non-finito" scultoreo, visibile in opere come il Tondo Pitti.
La scena è dominata da un accordo di tonalità calde: rosa, arancio, giallo e, nello sfondo, violetto.
Nudi bronzei
I due nudi bronzei sono inseriti negli spazi triangolari, come demoni urlanti che si dimenano furentemente. Hanno una postura quasi acrobatica entro lo stretto spazio che li rinchiude, con la schiena eretta, il busto voltato verso l’esterno; stanno seduti lungo la cornice con una gamba alzata e piegata a 45° e l’altra abbassata, pure col ginocchio piegato. Il braccio più vicino allo spettatore è girato indietro a scomparire dietro la testa d’ariete (le due figure sembrano fondersi in quel punto), l’altro è abbandonato tra le gambe. Essi furono ricavati da un medesimo cartone ribaltato, con alcune differenze che impediscono una simmetria troppo rigida: ad esempio i capelli di entrambi volano verso destra, come scomposti da una medesima folata di vento.
Vela sopra Salmòn, Booz e Obed
La vela sopra Salmòn, Booz e Obed fu una delle ultime a venire dipinta.
Descrizione e stile
Nella lunetta sottostante si sono riconosciuti Booz e Obed, quindi nella vela dovrebbe essere rappresentato Salmòn, probabilmente il bambino con il padre e la madre.
Il gruppo è perfettamente inserito nello spazio triangolare, con un intreccio tra gesti e sguardi. Tutti sembrano concentrati sull’attività sartoriale della madre, che sta tagliando un drappo retto dal bambino e da una mano, forse della donna o forse del marito.
Essi sembrano seduti davanti allo spigolo di un edificio, ed emergono più o meno illuminati a seconda della loro vicinanza al primo piano. Le gambe della donna ad esempio sono coperte da un manto di un giallo brillante, che arriva ad essere bianco nei punti più illuminati in corrispondenza delle ginocchia. Il marito invece, con un cappello viola e un mantello verde scuro, affiora appena dalla penombra.
Nudi bronzei
I due nudi bronzei sono inseriti negli spazi triangolari come se stessero arrampicandosi lungo la cornice per sbirciare qualcosa vicino alla testa d’ariete centrale. Essi sono simmetrici, ricavati da un medesimo cartone ribaltato, e danno le spalle allo spettatore, mostrando la nuca. Le gambe sono piegate, con alcune differenze che rompono uno schema troppo rigido: ad esempio quello di destra ha la gamba in primo piano in una posizione leggermente diversa.
Vela sopra Zorobabele, Abiud ed Eliachim
La vela sopra Zorobabele, Abiud ed Eliachim, vicina al riquadro del Diluvio Universale, fu tra le prime ad essere eseguita, nel 1508-1510.
Descrizione e stile
Non sono chiari i personaggi della lunetta sottostante, ma nella vela viene di solito identificata la famiglia di Zorobabele, ritratto coi genitori e il fratello.
Le figure sono sedute sulla nuda terra, in una composizione che ricorda quelle della Fuga in Egitto. In primo piano, girata di profilo a destra, si vede la madre ben illuminata, indossante una veste arancio cangiante, una camicia azzurrina con un’applicazione gialla sulla spalla e una bisaccia bianca a tracolla. Un bambino seminudo si adagia tra le sue gambe, mentre dietro, sbozzato più sommariamente, si vede un uomo vestito solo di un drappo rosso dall’addome in giù e un secondo fanciullo nella penombra. Questo modo di differenziare i piani tramite la luce e la nitidezza dei dettagli era del tutto simile al procedimento scultoreo di tante opere di Michelangelo, in cui in "non-finito" era riservato a particolari più lontani, come nei tondi Pitti e Taddei.
Per creare la vela furono necessarie tre "giornate" d’affresco.
Nudi bronzei
I due nudi bronzei sono sdraiati negli spazi triangolari, in posizione simmetrica col busto rivolto verso lo spettatore. Essi furono ricavati da un medesimo cartone ribaltato, con alcune lievi differenze che impediscono una simmetria troppo rigida.
Vela sopra Asaf, Giosafat e Ioram
La vela sopra Asaf, Giosafat e Ioram fu una di quelle dell’ultima fase.
Descrizione e stile
Nella lunetta sottostante si vede un gruppo familiare attribuito a Giosafat e i suoi figli: la vela dovrebbe quindi mostrare la famiglia di Asaf.
Il gruppo della vela è dominato dalla donna in primo piano, che sta assopita col busto reclinato su una gamba piegata e una distesa, appoggiandosi su un cuscino di traverso. Dietro di lei si vedono un fanciullo e un uomo accovacciato: sono figure in ombra e definite molto sommariamente, secondo un procedimento che ricorda il "non-finito" scultoreo, visibile in opere come il Tondo Pitti.
La vela venne eseguita in appena una giornata, tranne l’angolo inferiore a destra, e fu usato un cartone preparatorio che venne riportato sull’intonaco tramite incisione, con tratti rapidi e abbreviati.
Nudi bronzei
I due nudi bronzei sono inseriti negli spazi triangolari, in una posizione contorta che sembra farli spingere per uscire dallo stretto spazio in cui sono relegati. Essi hanno le gambe distese lungo il profilo della cornice della vela, il busto piegato a novanta gradi e ruotato verso l’esterno, la testa di profilo, le braccia ruotate all’indietro verso la testa d’ariete centrale e i nastri dorati che vi sono appesi.
Essi furono ricavati da un medesimo cartone ribaltato, con alcune differenze che impediscono una simmetria troppo rigida: ad esempio la fisionomia dei volti è diversi.
(fine)
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LE VELE (Parte Prima)
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