AMICI A 4 ZAMPE

L’alimentazione per il gatto domestico (prima parte)

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Chi come me convive con un felino domestico o magari più di uno, sa bene quanto possa essere esigente e volendo anche schizzinoso, quando si tratta di mangiare. Cerchiamo di non usare per il loro cibo, ciotole in plastica, perché spesso hanno un cattivo odore che non si riesce ad eliminare nemmeno con il lavaggio, e anche se noi umili umani non lo percepiamo, state tranquilli il gatto con il suo olfatto lo sente di sicuro. Preferiamo perciò le ciotole in metallo o in ceramica e, spazio permettendo, posizioniamole lontano dalla lettiera. I gatti, così come tutti i felini, non mangiano mai vicino al luogo dove fanno i loro bisogni. Le ciotole vanno lavate ad ogni pasto, sciacquandole bene sotto l’acqua senza usare detersivi che possono lasciare odori indesiderati dai nostri amici pelosi.

cms_6751/2.jpgPer soddisfare i bisogni nutrizionali del gatto, possiamo scegliere tra un cibo fatto in casa e gli alimenti di produzione industriale, meglio se biologica. Il cibo casalingo ci consente di controllare personalmente la qualità della composizione,ma ci sono degli inconvenienti come il rischio di squilibri nutrizionali nel caso il nostro preparato non contenga i principi nutritivi sufficienti al fabbisogno del nostro amico a quattrozampe.Possiamo somministrare fonti di proteine alternative alla carne, come uova, formaggio o pesce, sempre che siano ben tollerati. Il fegato anche se molto apprezzato, non è il massimo per i nostri pelosi in quanto può provocare diarrea e ipervitaminosi A con conseguenze molto gravi.Il latte può essere somministrato dopo lo svezzamento, ma in alcuni soggetti può provocare anch’esso diarrea per la diminuita produzione di lattasi, l’enzima che permette di digerire il lattosio.

I dolci andrebbero evitati, soprattutto nei gatti diabetici o in sovrappeso, così come le ossea le lische di pesce potenzialmente dannose per esofago, stomaco e intestino. Proibiti i cibi confezionati per umani, perché i conservanti sono tossici. E non solo per i nostri mici... Proibiti anche cioccolato, spezie, formaggi stagionati e legumi.

cms_6751/3.jpgI cibi umidi di produzione industriale sono molto gustosi e di solito molto digeribili, ma una volta aperta la confezione è preferibile tenerli in frigorifero, in un contenitore di vetro poiché si deteriorano facilmente. Trascorse al massimo 24 ore vanno gettati. Gli alimenti secchi come le crocchette hanno il vantaggio di non andare a male, e si possono lasciare a disposizione del nostro amico felino per tutto il giorno, permettendogli di fare piccoli pasti a più riprese, una cosa che i gatti amano molto. In caso di stitichezza non bisogna però esagerare.Se abbiamo la necessità di cambiare il tipo di alimentazione, è sempre bene farlo per gradi, miscelando in quantità crescente l’alimento nuovo con quello vecchio, per arrivare alla completa sostituzione nel giro di due settimane.

Come svezzare i cuccioli

cms_6751/4.jpgLo svezzamento dei micini, non dovrebbe iniziare prima dei 40 giorni di vita, dovrebbe essere graduale come si fa con i cuccioli umani. Una poppata al giorno può essere sostituita da due o tre cucchiai di latte di mucca in cui si può sciogliere un po’ di tuorlo d’uovo, per abituare il micetto a nuovi sapori oppure allungare con l’acqua un po’ di cibo umido o di croccantini specifici per gattini. Con il passare dei giorni si potranno arricchire i pasti, fino ad arrivare ad uno svezzamento totale intorno al sessantesimo giorno, togliendo del tutto il latte. Le prime pappe per i cuccioli devono essere molto digeribili, per abituare l’apparato digerente ai cibi solidi. La separazione dalla mamma è necessaria per consentire al gattino di formare la sua personalità e la sua autonomia, ma non deve essere troppo precoce per evitare problemi comportamentali. Nemmeno troppo tardiva per poter garantire a mamma gatta una buona ripresa fisica. Anche la separazione dalla mamma deve essere lenta e graduale.

Concluso lo svezzamento bisogna continuare a nutrire i micini con prodotti specifici “ Kitten” almeno fino ai nove mesi di vita.

Quali sono i cibi giusti per un micio malato?

Possiamo preparare in casa un brodo di manzo, tagliando la carne a piccoli dadini e infornando con l’aggiunta di chiodi di garofano per almeno 15 minuti perché la carne perda i liquidi. Aggiungeremo mezzo litro d’acqua e cuoceremo a fuoco lento per altri 20 minuti. Filtreremo il brodo per eliminare il grasso in eccesso e somministreremo al gatto malato con il contagocce ogni 6 ore.

In alternativa possiamo preparare la pappa di riso prezzemolo e formaggio, facendo bollire il riso con acqua e latte, aggiungendo patate schiacciate bollite e un pizzico di prezzemolo tritato. Dopo aver mescolato bene il tutto, verseremo un po’ di formaggio fresco di latte fermentato. Somministreremo al gatto un cucchiaino ogni tre ore.

Dopo un periodo di convalescenza o di stress, alcuni alimenti possono essere un toccasana, ma non dimentichiamo di consultare prima il nostro veterinario di fiducia.

Miele

Contiene minerali e vitamine necessarie al nutrimento, è un calmante naturale e un purificatore.

Aceto di mele

Può aiutare in caso di reumatismi e artrite, disinfetta l’apparato digerente, stimola lo stomaco e protegge da problemi cardiaci. Si può tentare di somministrare un cucchiaino al giorno diluito in acqua e miele, ma non sempre i nostri amici gradiscono.

Valeriana

La valeriana fresca è molto gradita dai gatti ,è preziosa nella convalescenza o nella stanchezza.

Prezzemolo

E’ un vero corroborante e se ne può aggiungere all’alimentazione quotidiana una spolverata.

Curcuma

Aiuta la digestione, combatte i parassiti intestinali, protegge e purifica fegato e cuore, ma non tutti i gatti la tollerano. È consigliabile spolverizzarne un pizzico sulla pappa per una o due volte a settimana.

Renata Are

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