ANNO DELLA FEDE - "FESTA DI CRISTO RE".

APERTO L’11 OTTOBRE 2012 DA PAPA BENEDETTO XVI LO CHIUDE PAPA FRANCESCO

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cms_187/Anno_della_Fede.jpgUn grande evento per la Chiesa Cattolica e per tutti i credenti. Un sigillo originale e forte, sospeso tra due Pontificati dallo stile molto diverso benché, entrambi, fortemente animati dall’esigenza di ridare incisività e rinnovato slancio all’esperienza cristiana. Una topica iniziativa che domenica sarà celebrata in tutt’Italia e, quindi, destinata a lasciare un segno tangibile nella storia della Chiesa che, contemporaneamente commemorato anche il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e del 20/ennale del Catechismo cattolico.

cms_187/2_BenedettoXVI_1.jpgE sarà un bagno di folla. La giusta conclusione per uno straordinario itinerario… un percorso verso il futuro” concepito ed alimentato da S.S. Benedetto XVI ed altrettanto appassionatamente preso per mano e chiuso da Papa Francesco. Un viaggio, come scrive l’Emerito Pontefice nella sua Lettera apostolica "Porta Fidei", alla riscoperta dei … «contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata e per far risplendere la verità e la bellezza della fede nell’oggi del nostro tempo. Un’epoca che noi tutti vogliamo accogliere con gioia e piena disponibilità per incontrare Gesù Cristo, speranza del mondo». Beneficiata, quindi, dalla spinta dinamica e profonda che entrambi i Pontefici le hanno conferito, la magnitudo della Fede si è ben presto propagata e, partendo da ogni luogo di culto, ha invaso le case propagandosi in ciascuna Comunità.

cms_187/Papa_Francesco.jpgSpecialmente sotto il nuovo impulso di Papa Francesco che ebbe a dire: “… la fede senza le opere è nulla ! “ Un insegnamento che Egli, durante questi mesi, ha quotidianamente ribadito sottolineando quanto sia decisivo vivere la fede toccando la "carne" di Cristo nei poveri e nei sofferenti. Una missione che il Papa ha considerato…” un viaggio nei cantieri della nuova evangelizzazione capace di consolidare la tradizione cristiana fino a tradursi in scelta di vita.” E molto… molto altro ancora che si può, appunto, trovare nella mirabile “ Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio, “Porta Fidei”-. La “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. E’ possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Esso inizia con il Battesimo (cfr Rm 6, 4), mediante il quale possiamo chiamare Dio con il nome di Padre, e si conclude con il passaggio attraverso la morte alla vita eterna, frutto della risurrezione del Signore Gesù che, con il dono dello Spirito Santo, ha voluto coinvolgere nella sua stessa gloria quanti credono in Lui (cfr Gv 17,22). cms_187/trinita.jpgProfessare la fede nella Trinità – Padre, Figlio e Spirito Santo – equivale a credere in un solo Dio che è Amore (cfr 1Gv 4,8): il Padre, che nella pienezza del tempo ha inviato suo Figlio per la nostra salvezza; Gesù Cristo, che nel mistero della sua morte e risurrezione ha redento il mondo; lo Spirito Santo, che conduce la Chiesa attraverso i secoli nell’attesa del ritorno glorioso del Signore. (Dalla Lettera Apostolica “Porta fidei” del Papa Benedetto XVI). Una iniziativa coraggiosa e carica di certezze. Un invito pressante, supportato dalla vigorosa testimonianza di papa Francesco, che ci esorata a non considerare concluso l’Anno della fede dopo il 24 novembre ma a continuare a vederlo, al di là delle celebrazioni ufficiali, come un percorso aperto verso un futuro di pace, amore e solidarietà. Ed, appunto, in ragione di ciò, al termine della celebrazione di domenica 24, ciascun Vescovo consegnerà ai vicari foranei, ai direttori degli uffici pastorali ed ai membri della consulta diocesana delle aggregazioni laicali, le linee pastorali per la sua diocesi.

Giancarlo Giulio Martini

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