ANONYMOUS RUBA 700 GB DI DATI ALLE SOCIETÀ PETROLIFERE
Il collettivo sfida Putin “Questo è solo l’inizio”
Il famigerato collettivo di hacker Anonymous non sembra volersi fermare e, dopo giorni di calma apparente, torna ad attaccare il Cremlino. In un tweet pubblicato su un loro profilo, gli “hacktivisti” hanno spiegato: “Da quando abbiamo dichiarato la ‘Cyber-War’ al regime criminale del Cremlino, Anonymous ha rilasciato oltre 2 milioni di email russe tramite DDoSecrets e questo è solo l’inizio. Nei prossimi giorni il collettivo Anonymous rilascerà altri dati relativi alle entità russe”. Questa sembrerebbe una vera e propria sfida per Vladimir Putin e per chi con lui ha voluto l’invasione dell’Ucraina, i cui tragici effetti purtroppo sono davanti agli occhi di tutti noi, ma spesso non dei cittadini russi. Proprio per questo dall’inizio del conflitto, oltre a colpire istituzioni e aziende di stato russe, Anonymous ha trovato modi per far arrivare informazioni ai russi aggirando la censura del regime mandando sms con le notizie di cronaca.
L’ultimo attacco effettuato del sopracitato collettivo ha bersagliato aziende strategiche per l’economia di Mosca, puntando in particolare al gas e petrolio russo. Similmente a quanto era già successo con il furto di dati della Banca centrale russa, secondo quanto riporta il sito HackerRead, gli Anonymous avrebbero trafugato dalla società di ingegneria “Aerogas” 145 Gigabyte di informazioni, comprese 100mila email del gruppo che lavora a stretto contatto con il settore petrolifero e del gas russo, che è risaputo essere la colonna portante dell’economia russa. In totale sarebbero circa 700 i Gb trafugati dalle società, e tra queste troviamo: “Rosneft” il più grande produttore russo di petrolio, “Novatek” il colosso del gas naturale, e Forest una società di disboscamento.
L’ennesimo duro colpo per la Russia che nell’attuale cyberwar sembra avere una certa mancanza di organizzazione e competenze, soprattutto per quanto concerne il campo dei cyber-attacchi e della cyber-intelligence. A differenza degli Anoynmous che sono un collettivo composto da tanti sotto gruppi disposti in giro per il mondo, gli hacker russi sono spesso singoli e i pochi gruppi presenti sono più definibili cyber-gang che altro, in quanto spinti più da interessi economici che da fini politici. Infine, se da una parte fioccano i siti e servizi russi colpiti, e i gigabyte sottratti dai server sovietici, dall’altra non c’è nulla in grado di confermare le capacità cibernetiche russe (al di là delle campagne di propaganda) e questa imprevedibilità dovrebbe far scattare uno o più campanelli d’allarme agli hacker rivali.
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