ARRIVEDERCI FOGGIA
Comune sciolto per Mafia
Una situazione nota a molti da tempo, ma abbastanza ignorata perché evidentemente faceva comodo a tanti l’andazzo che avevano preso alcuni politici e amministratori del comune dauno nella gestione della cosa pubblica. Non è un caso se Foggia si colloca all’ultimo posto delle città italiane (fonte il Sole24ore), facendo vivere o rivivere un film già visto nel capoluogo. Una città allo sbando, dimenticata da tutti, dove le istituzioni hanno fatto il minimo indispensabile. Certamente non è tutta colpa loro, ma per anni si è preferito tacere piuttosto che agire. In tanti (Stato compreso), hanno sottovalutato la caratura della mafia foggiana, considerata con il passare degli anni come una delle più pericolose sul territorio nazionale. Un sistema organizzato e radicato, capace di insinuarsi nella pubblica amministrazione.
La mafia a Foggia ha fatto tutto quello che voleva, agendo incontrastata e mettendo le mani su tutto. Per questo, a seguito dell’arresto dell’ex sindaco Franco Landella, il ministero degli interni ha agito di conseguenza ricordando a tutti che anche nel capolougo della Capitanata lo stato è presente. Proprio l’arresto di Landella ha segnato un solco, perché l’ex sindaco era immischiato in uno scambio di tangenti, oltre ad altri reati come la concussione. Ovviamente, il degrado di questa città non è da attribuire solo a Landella, bensì a una serie di politici che si sono avvicendati nel capoluogo foggiano. Per questa ragione, stando a quello che è emerso dagli inquirenti, la ministra Lamorgese ha disposto che a guidare la città sarà il prefetto Marilisa Magno affiancata dal viceprefetto Rachele Gandolfo e dal dirigente Sebastiano Giangrande.
A loro toccherà restituire dignità ad un popolo bistrattato e stanco, che ormai non crede più nelle istituzioni. La situazione di Foggia non è analoga, rispecchia perfettamente le enormi difficoltà dell’intera provincia. Infatti oltre a Foggia, altri grandi comuni come Cerignola, Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Nulla di nuovo insomma, perché da queste parti è diventata pura routine. Pertanto, cambiare mentalità sarà veramente difficile quasi utopico. La criminalità nel foggiano è così radicata che occorrerebbe una bonifica, ma per fare questo serve l’impegno reale e costante di politica e istituzioni.
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