ARTE E SPIRITUALITA’

Sentiero di notte in Provenza di Vincent Van Gogh

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Oggi vi presento «Sentiero di notte in Provenza», opera eseguita da Vincent Van Gogh nel 1890 ed esposta oggi al Museo Kröller-Müller di Otterlo.

Il dipinto fa parte delle opere realizzate da Vincent durante il suo soggiorno in Provenza, tutte caratterizzate da colori vivaci.

cms_24539/1.jpgVan Gogh è sempre stato affascinato dalle stelle e in quest’opera, così come in molti altri suoi notturni, il cielo blu cobalto tanto amato dal pittore è il vero protagonista della scena: Vincent traeva dall’osservare le stelle una sorta di speranza, provava attrazione verso qualcosa di ignoto che avrebbe potuto essere migliore della vita terrena.

Un grande cipresso, altro elemento tipico delle opere del pittore olandese, divide a metà il quadro: alto e solenne, è immagine di vita che va oltre la vita, motivo per cui i cipressi sono l’albero dei cimiteri a ricordo dei cammini ascensionali. Quello dipinto da Van Gogh sembra interrogarci: che vita cerchiamo?

È un invito a guardare in alto e a recuperare le misure più alte dell’esistenza, la bellezza da cui veniamo e verso la quale siamo incamminati.

L’uomo ha compreso che la morte vera è la solitudine: per questo la morte sa essere presente anche nella vita, nell’esclusione e nell’abbandono. Luigi Santucci scrive che «la morte altro non è che il castigo dell’egoismo, cade e rimane in lei chi sceglie di esistere solo per sé».

Il cipresso punta verso l’alto come una freccia, anzi nasconde il proprio vertice perché è già aldilà e nella sua muta presenza stimola ad interrogativi di senso: siamo disposti a credere che ci sia qualcosa di superiore ed eterno che ci attende?

Alla destra del cipresso, si vedono due punti luminosi che gli astronomi hanno individuato come Mercurio e Venere; a sinistra è dipinta la luna. Le macchie gialle a sinistra rimandano probabilmente al grano, che raggiunge il culmine della sua crescita a maggio, proprio il mese in cui il quadro venne dipinto.

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Particolare

Su un sentiero in mezzo ai campi della Provenza ci sono due uomini e, più lontana, una coppia in calesse. La strada, così come la vita, ha varie velocità e intreccia i cammini degli uomini.

Osserva i movimenti e i panorami: è una strada sinuosa, sterrata, fatta di cielo e di terra, di paesaggi, di un canneto e di una casa.

Della strada non si vede l’origine, né la destinazione: queste sono importanti, ma il tratto che si sta percorrendo sul momento non lo è di meno.

La fede che a volte ti è richiesta è nell’abitare la strada che la vita ti riserva, confidando in un Potere superiore che ti rimane accanto durante il cammino, fino alla fine del mondo.

Il mio commento iconografico spirituale al link: https://youtu.be/5px568Ds4fE

Alessio Fucile

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