ATP FINALS 2023: SINNER SI ARRENDE IN FINALE ALL’ETERNO DJOKOVIC
Finisce 6-3, 6-3 per il serbo, ma il Palalpitour si coccola il giovane talento italiano per l’impresa sfiorata

Dopo che Berrettini aveva alzato l’asticella delle nostre racchette in un punto che sembrava irripetibile, cedendo a un mostro come Djokovic in quel di Wimbledon due anni fa, il tennis tricolore sembrava essersi arenato su un livello medio cui forse ci si era anche abituati. Ma Jannik Sinner, invece, ha dimostrato che le imprese sono ancora possibili: disputare da protagonista assoluto, infatti, la finale ATP 2023 in casa, a Torino, contro il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic, è già un grande traguardo. E ci arriva battendo Tsitsipas, Djokovic, Rune e in semifinale Medvedev. Mai nessun italiano era arrivato così in alto.
Ma la finale è stata quasi senza storia. Djokovic ha trionfato su Sinner con un inequivocabile 6-3, 6-3: settimo titolo delle Finals e primato assoluto per il serbo, che non ha sbagliato praticamente nulla e ha approfittato di errori elementari dell’altoatesino.
Lo Jannik nazionale, in effetti, non ha avuto l’approccio che lo ha caratterizzato nei precedenti match e nel primo set non è quasi mai entrato in gara. Concedere un tale vantaggio ad un tennista ancora affamato di vittorie come Djokovic è, evidentemente, un grave errore. E se ne è accorto lo stesso tennista altoatesino che ha provato a reagire nel secondo set, senza però mai riuscire ad invertire la rotta, un Sinner che torna a casa, tuttavia, con rinnovata consapevolezza dei propri mezzi e soprattutto con la certezza che la qualità può essere innalzata ancora, con quell’esperienza in più che non farà più fallire le finali importanti.
Ma non si può non dire “grazie” al giovane talento italiano per tutto quello che ha fatto per arrivare sin qui. Le Nitto ATP Finals 2023, infatti, sono il coronamento di un’annata che ha visto Jannik Sinner battere ben 15 dei primi 17 tennisti della classifica: Djokovic, Alcaraz, Medvedev, Rublev, Tsitsipas, Rune, Hurkacz, Fritz, Ruud, De Minaur, Paul, Dimitrov, Khachanov, Tiafoe e Shelton. Una scalata verso il quarto posto al mondo, record condiviso ad ora con Panatta, con il quale si spartisce anche il primato di 10 titoli ATP. Tutto questo a soli 23 anni, non va dimenticato, a sottolineare una crescita soprattutto mentale che gli ha finalmente permesso il salto di qualità.
(Foto da adnkronos.com Afp e Fotogramma - si ringrazia)
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.