ATTACCO HACKER ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE ITALIANA

In corso le indagini per risalire agli autori del furto di 78 gigabyte di dati

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cms_26914/0.jpgSono in corso le indagini da parte della Polizia Postale, con l’aiuto di diversi esperti informatici, per cercare di capire da dove e da chi sia partito l’attacco hacker subito dall’Agenzia delle Entrate che ha causato la perdita di ben 78 gigabyte di dati archiviati.

Dalle prime informazioni trapelate si evince che l’operazione di hackeraggio sia partita violando un profilo di un utente dell’Agenzia delle Entrate.

I tecnici informatici e la Polizia Postale hanno concentrato le loro indagini su degli screenshoot pubblicati dagli hacker di LockBit, ai quali è seguito un ultimatum di cinque giorni con una richiesta di riscatto all’Agenzia delle Entrate.

Analizzando il materiale gli investigatori sono giunti alla conclusione che l’attacco non sia partito dal sito dell’Agenzia delle Entrate, bensì da un profilo di un utente al quale sono state sottratte le credenziali.

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Uno dei maggiori esponenti del gruppo Tinexta ha fatto sapere che Lockbit ha annunciato nel dark web di aver sottratto all’Agenzia delle Entrate dati per ben 78 gigabyte e di aver minacciato la stessa Agenzia con un ultimatum di cinque giorni di tempo per pagare il riscatto; in caso contrario, tutto il materiale finanziario e contrattuale verrà reso pubblico.

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Pierguifo Iezzi, ceo di Swascan, ha dichiarato: “È la conferma del triste primato guadagnato da LockBit, divenuta nell’ultimo trimestre di gran lunga la cybergang più attiva a livello mondiale nelle attività di ransomware, con oltre 200 attacchi messi a segno tra aprile e giugno. Il ransomware continua a essere la principale arma dei criminal hacker e, di conseguenza, il principale pericolo per aziende pubbliche e private”.

Nel frattempo, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che in merito al furto dei dati dal suo archivio ha avviato subito una procedura di confronto con Sogei S.P.A., società pubblica alla quale partecipa il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce le infrastrutture tecnologiche della pubblica amministrazione, per capire come sia stato possibile tutto questo.

Antonio Conversano

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