A sant’Oreste, una giornata all’insegna dell’amor Patrio e della Pace ma anche del Perdono e del Ricordo

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In vetrina l’ANC (Ass. Naz. Carabinieri in Congedo) sempre in prima fila ed ancora protagonista di una giornata all’insegna dell’amor Patrio e della Pace ma anche del Perdono e del Ricordo.

E nell’austera e … frusciante spianata della Gelleria-Bunker e del… “dubbio”, si è ripetuto l’annuale incontro dei Carabinieri in congedo con la comunità civile e… la storia.

Ed è stato un autentico bagno di folla disciplinato e silente punteggiato dai Labari, dai Medaglieri, e dai Gonfaloni comunali e delle varie Sezione dell’ANC. Un incontro di uomini e Donne Benemerite in Uniforme sociale, di diverse anime, alcuni agili destrieri, aleggiato dall’ossequio e dal rispetto per la storia. Uomini e donne, ugualmente convinti di assolvere e di adempiere ad un preciso dovere: “… onorare, ricordare e commemorare i propri Eroi e quanti altri, con i loro sacrifici, le sofferenze, l’ingegno e, talvolta anche facendo olocausto della propria vita, hanno illustrato e resa Una e Libera, Indipendente e Rispettata nel mondo, nostra Terra Madre”.

È tanto, è poco, forse non lo sapremo mai ! Un fatto è certo però. La spianata dell’Onore e del Ricordo del Monte Soratte: “… unica emergenza tra le colline romane ove, ed in ogni epoca, tra i suoi ipogei in molti hanno ritrovato la contemplazione e la forza del perdono “, non è solamente un percorso nelle viscere della terra: è un luogo dell’anima. Qui, infatti e dal 2011, oltre ai reperti della storia, “abita” solenne meta continua di militari e amici, una splendida Erma dedicata all’eroica MOVM Salvo D’Acquisto. Eroe-Ragazzo del ‘43, vicebrigadiere dell’Arma Benemerita, al quale la operosa comunità di S. Oreste in sinergia con la Sezione ANC di Rignano Flaminio corroborati dalla vena inesauribile e concreta del Ten. CC (c.a.) Mansueto Primieri ha dedicato, un armonioso Monumento marmoreo. Al cospetto del quale, anche in quella ugiosetta giornata di fine primavera, si sono ritrovati in tanti. Una moltitudine di ufficiali e militari in servizio e congedo con i Labari delle Associazioni d’Arma, ed una quadriglia di Sindaci dei Paesi vicini, per ricordare e rendere omaggio alla storia. E Sant’Oreste è stato per una domenica l’ideale Capoluogo della Pace e della riconoscenza al valoroso Salvo D’Acquisto. L’esempio per ogni Carabinieri; un faro che ha squarciato il buio della Guerra per la Liberazione dell’Italia. Un punto fermo di riflessione per chi Lo invoca come “Santo del Gesto umano”. Un ragazzo carico di dignità umana e personale che a soli 23 anni: nel fior fiore della vita, si è sacrificato scegliendo la morte per salvare 22 inermi coloni. Poveri cristi -a lui quasi sconosciuti- altrimenti destinati a morire sotto il nefasto piombo dei nazisti inveleniti, in disordinata ritirata verso il nord. È da quassù, il punto più alto della Valle del Tevere, che il Cippo dell’Eroe nazionale ribadisce al mondo l’insegnamento e l’approdo umano, civile e religioso che, con il suo gesto egli ha lasciato all’umanità. “…. fortunata quella terra - irrompe il Vate - che celebra i propri eroi…” ed in quella fertile terra di Sant’Oreste e Rignano e sugli oltre duecento radunisti è certamente calata una salutare pioggia di buona umanità. Bene.

Un modo sublime con cui i convenuti hanno ribadito con la loro presenza che quel luogo dell’anima non è affatto un cumulo di macerie e di dolorosi ricordi, ma un <<… posto unico dove -è scritto nella prefazio del Libro: “Una montagna di…storia”- la storia non si legge, si respira… >>. E Sant’Oreste, destato alle prime ore dell’alba, si è ritrovato come preso d’assalto da un’ autentica “Via lattea” costellata di stellette militari e da uomini e donne in divisa sociale, pavesata a festa da Bandiere alte nel vento. Un autentico … bagno di folla, quindi, per un sincero tributo d’altri tempi. E li, inquadrati in Viale Europa, si sono ritrovati veramente in tanti amici e colleghi, intenti a salutarsi, darsi pacche sulle spalle e ricordare i bei tempi delle Scuole Allievi Carabinieri. Tutti fermamente convinti di partecipare e di far bella e colma di sentimento la giornata dedicata al Ricordo e all’eroico vicebrigadiere: “La perla di Palidoro”. Eternato nell’eburneo Monumento fortemente voluto e perseguito da oltre un lustro dalla locale Sezione dell’ ANC (Associazione Nazionale Carabinieri) e, finalmente realizzato dal suo Presidente Mansueto Primieri. Un pregevole capolavoro che lo scultore Francisco Dias do Nascimento: autentico Maestro di buona mano, ha estratto dal marmo e donato al mondo. Un Monumento all’Eroe nazionale che da allora e per sempre, si staglia armoniosamente sulla dorsale dell’austero Monte Soratte. Situato al centro dello slargo ora denominato “Piazza della Pace”, all’interno dell’ex zona militare nazista da cui si dipartono quelle che furono le famigerate gallerie entro cui tra il 1943 e il 1944, si rinserrarono i resti delle truppe naziste del Feld maresciallo Albert Kesserling, il Cippo simboleggia la giusta Rivincita del nostro Eroe sull’arroganza delle armi. A cui Egli non ha ceduto !

Meta di pellegrinaggio ”… per non dimenticare mai ” il luogo che, ad ogni commemorazione civile e militare chiama invitando a se, dal 2011 è centro di riflessione.

Ma torniamo al Raduno. Un successo per l’Arma dei Carabinieri in servizio e congedo, per le Autorità convenute e per tutti i presenti. Tra i tanti, l’arch. Angelo Maria Mari, direttore del Museo del Bunker, il Gen. CC Bruno Riscaldati, il Col. (c.a.) dottor Martini G. Giulio (P/te di Honor MiIls Salvo D’Acquisto che ha donato alcuni Medaglioni ricordo del nostro Eroe), i Sindaco di S. Oreste, dottoressa Pini Valentina, Fabio Di Lorenzo di Rignano con il suo Vice Vincenzo Marcorelli; il Coordinatore P/le ANC Cap. Massimo Tamorri; i Comandanti dei Reparti CC Onofri e Innaini con le Benemerite, i Gruppi di Fatto ed i Soci delle Sezioni ANC di Rignano, Fara in Sabina, Bracciano, Mazzano, Sacrofano, Riano e Fiano Romano ed una rappresentanza del Lions Club Sabina Gens di Fara in Sabina. Un potente florilegio di appassionati e di colori che, evaporando al tenue venticello primaverile, hanno illustrato l’ampio piazzale brulicante di persone in fervida attesa della benedizione impartita dal buon sacerdote celebrante. Un afflato suggestivo che, agglutinando la folla al classico colpo d’occhio che caratterizza i momenti più intensi e significativi: del tutto fantastici, ha permeato i cuori e suscitato pensieri soavi.Eppoi: allo scandir del “Silenzio”, tutti sull’attenti. Sensazioni gioiose ed uno spettacolo nello spettacolo condiviso da cotanta presenza.

Ebbene si ?, dopo l’alza Bandiera: giusta cornice per lo struggente quadro d’autore, tutti in fila ad accarezzare con tratto sincero, il misericordioso volto soave dell’Eroe scolpito … ad infinitum nel marmo.

Giancarlo Giulio Martini

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