Afghanistan al voto
Morti e feriti in attentati ai seggi
Seggi aperti in Afghanistan per le elezioni presidenziali, le quarte dalla caduta del regime dei Talebani nel 2001. Il presidente uscente Ashraf Ghani, che punta al secondo mandato, e il rivale di sempre, il ’chief executive officer’ Abdullah Abdullah, hanno votato a Kabul. Dai media afghani trapelano le prime notizie di difficoltà organizzative in alcuni seggi.
I seggi, sono rimasti aperti ieri dalle 7 ora locale e si sono chiusi alle 15 (le 12.30 in Italia). Secondo i dati ufficiali gli elettori sono stati 9,6 milioni, il 35% donne, su una popolazione di 33 milioni di abitanti. Oltre a Ghani e Abdullah in corsa per la presidenza ci sono anche altre 12 candidati.
Sul voto, che si è tenuto dopo vari rinvii e dopo lo stop nei colloqui tra gli Stati Uniti ed emissari del movimento, pesano le minacce del gruppo fondato dal mullah Omar. L’incognita sicurezza in Afghanistan porta anche il nome dell’Isis e di al-Qaeda e le autorità afghane hanno annunciato il dispiegamento di circa 72mila agenti delle forze di sicurezza.
E’ di almeno due morti e 17 feriti il bilancio di una serie di esplosioni e attacchi con razzi registrati in Afghanistan durante le elezioni presidenziali . L’esplosione è avvenuta in un seggio nel distretto di Sorkh Rod, nella provincia orientale di Nangarhar. E’ stato confermato all’agenzia Dpa dal consigliere provinciale Sohrab Qaderi.Un’altra esplosione è avvenuta a Kandahar all’interno di una moschea, usata come seggio. Qui, secondo l’ufficiale di polizia Mohammad Qasim Azad, si contano 14 feriti, compreso un agente. Come affermato poi dai consiglieri provinciali Ghulam Rabbani Rabbani e Mawlawi Abdullah, gli attacchi con razzi nella provincia settentrionale di Kunduz sono costati la vita anche ad un osservatore, impegnato a monitorare il processo elettorale. Rabbani accusa i talebani.
(Foto dal web)
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