Allarme inquinamento nei Balcani
Emissioni di carbone superiori in tutta l’UE

È allarmante la situazione dei Balcani occidentali, in cui si registrano emissioni di carbone superiori rispetto a tutti i paesi dell’UE. Infatti, in questi paesi la produzione di energia elettrica tramite il carbone raggiunge soglie molto elevate.
Alcuni composti derivati dalla combustione del carbone, tra cui il diossido di zolfo e gli ossidi di azoto, sono nocivi per la salute della popolazione. Si parla di migliaia di decessi l’anno che, confrontati a quelli che si registrano nel resto d’Europa, rappresentano un numero considerevole.
Il carbone emesso dalle centrali balcaniche, localizzate perlopiù in Macedonia, Bosnia, Croazia, Albania e Serbia, causa gravi problemi respiratori e cardiovascolari, soprattutto ai bambini.
Proprio per questo, ogni anno sono sempre di più i fondi destinati al settore sanitario per far fronte a questo problema. Parliamo di cifre che vanno dai 2 ai 4 miliardi di euro rispetto ai 5 investiti da tutti i paesi dell’UE in un anno.
Tra le maggiori centrali che alimentano l’inquinamento dei combustibili fossili ci sono la Kostolac B in Serbia e Ugljevik in Bosnia, in cui sono stati registrate emissioni venti volte superiori rispetto a quelle delle centrali situate nei paesi dell’UE. L’aggravante nel caso di queste centrali è che non dispongono di strutture per la desolforazione, oppure ce le hanno ma non sono funzionanti.
Molti stati dell’Unione Europea si stanno impegnando a ridurre le emissioni di combustibili fossili entro il 2030, ma i Balcani sono molto indietro nel programma, in quanto non sono ancora riusciti a sostituire l’utilizzo del carbone per la produzione di elettricità con fonti di energia pulite e rinnovabili. La sensazione, però, soprattutto per chi vive nei Balcani, è che i governi facciano molto poco per cambiare la situazione, anche perché molti imprenditori temono la perdita di un facile guadagno derivabile dai combustibili fossili.
Nonostante tutto, vi sono gruppi ambientalisti che si battono per un cambiamento, senza però trovare il giusto supporto da parte dei governi locali. Il progetto SEERMAP, che si preoccupa dello sviluppo dell’energia rinnovabile, ha individuato proprio nella Bosnia e nella Macedonia i due paesi balcanici più pronti alla decarbonizzazione. Infatti, potrebbero ridurre le proprie emissioni di carbone dell’80% entro il 2050.
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