Alleanze e rimescolamenti. La politica del momento
Quali scenari si delineano per l’Italia? La situazione attuale tra progetti e ipotesi di riunione
"Emerge visibilmente che il Movimento 5 Stelle non è un’alternativa in grado di governare una realtà complessa come una grande città e addirittura l’intera nazione". A dirlo è Silvio Berlusconi in un messaggio inviato alla convention di Forza Italia a Fiuggi.Il riferimento, nemmeno a dirlo, è a Virginia Raggi. La stampa coglie al volo e pubblica. Ma allora è vero che i giornalisti non fanno altro che attenzionare i grillini!
È ciò che in molti pensano.
Del resto anche il nostro giornale, pur trattando temi di respiro internazionale, alle vicende capitoline ha dedicato un bello spazio.
Era inevitabile. Per due motivi. Su Roma sono puntati gli occhi di tutta Italia e del Mondo perché per la prima volta un movimento populista ha preso il governo non solo di una grande città, ma della capitale per quanto “sgangherata” possa apparire. Questo il primo. Dopo la cartolina fotografata dalle indagini giudiziarie di Mafia Capitale e le aspre accuse agli altri partiti mosse da Virginia Raggi durante la campagna elettorale, la curiosità di vedere cosa fosse in grado di fare era ineluttabile. E se i giornalisti sono accusati di parlare solo del Campidoglio, Berlusconi non incorre certo in questo errore.
Ne ha anche per il premier.
"Renzi e il Pd hanno dimostrato di avere a cuore solo il loro potere, fino a tentare di costruirsi un abito su misura: una riforma costituzionale con la nuova legge elettorale che avrebbe consentito di conquistare una maggioranza del 55% in Parlamento con una quota assai minore del voto popolare. Un unico partito al potere, un unico leader di questo partito ’padrone’ dell’Italia. Questo è assolutamente grave e dovremmo fare di tutto per scongiurarlo".
Perfetto. Ma quando sul proscenio c’era lui…?
"Il nostro Paese - sostiene ancora l’ex premier - è alla vigilia di passaggi politici importanti, il primo dei quali sarà il referendum sulla riforma costituzionale. Una riforma profondamente sbagliata e pericolosa, che può dare il via ad un altro regime". Bene. Se Renzi fino a qualche tempo fa si diceva incerto su cosa avesse inteso fare Forza Italia al referendum, ora è chiaro: no al ddl Boschi.
E conclude: "Al di là della campagna referendaria il nostro impegno è quello di rilanciare il nostro movimento e di allargare l’area moderata, liberale, popolare, che costituisce la maggioranza del paese e che oggi si è allontanata dalla partecipazione politica ed elettorale".
Anche in questo dobbiamo dire che avevamo ragione quando scrivevamo di un ricongiungimento, attraverso Parisi, alla Lega che, con Armando Siri soprattutto, sta compiendo notevoli sforzi per riaffermare quell’animo moderato e liberale che trovi la sua massima espressione in una nuova concezione della finanza pubblica e dell’economia.
Ma in questo clima di rimescolamenti e alleanze, la domanda del momento è “che ne sarà del Movimento 5 stelle?”
Si perché l’attenzione su altri versanti si è assopita. Le intenzioni dell’ex Cavaliere sembrano tradire infatti quella prospettiva di “Partito della Nazione” che avrebbe coronato il sogno di un patto nato tra le segrete stanze del Nazareno e che fino a pochi mesi fa qualcuno diceva essere di prossima realizzazione.
“Lo statuto è chiuso in un cassetto” si vociferava tra gli scranni di Montecitorio.
Ora lo sforzo di Renzi sembra essere quello di ricucire la veste strappata del PD.
Ma non è cosa facile…
In molti al referendum di novembre voteranno “NO”. Anche se poco cambierebbe perché, in tal caso, l’ipotesi più probabile sarebbe quella di un governo di scopo, guidato proprio dal segretario del PD.
E poi si vedrebbe…
E al referendum l’esecutivo vorrebbe arrivare dopo le elezioni presidenziali americane.
Gian Maria de Francesco paventa, in un suo articolo uscito sul Giornale, l’ipotesi di un nuovo partito di Virginia Raggi, benedetto proprio da Matteo Renzi.
Chissà…
Certo le distanze tra lei e il Movimento appaiono, a un occhio attento, sempre più marcate, nonostante il tentativo di mostrare compattezza da parte di Grillo.
Il malcontento c’è e noi lo vediamo bene.
Il Movimento 5s ha due anime. C’è solo da capire quale prevarrà.
Un partito della Sindaca, per quanto appaia un’idea bislacca e di difficile attuazione, non è un’ipotesi impossibile da realizzarsi. Del resto Virginia un piccolo centro finanziario, fatto di professionisti e imprenditori, l’ha sempre avuto dalla sua parte e a buon bisogno, potrebbe ancora una volta ricorrervi.
E allora ne vedremmo davvero delle belle..
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