Amici a 4 zampe
Il porcellino d’India. Mai adottarlo da solo

La cavia porcellus o porcellino d’india è un piccolo roditore, originario del Sud America, il cui nome è dovuto a Cristoforo Colombo che quando scoprì l’America nel 1492, era convinto di aver scoperto le Indie.
Usata inizialmente dal fondatore della batteriologia Robert Koch, la cavia è diventata sinonimo di animale da laboratorio, anche se in quelli moderni sono si usano topi e ratti. Tuttavia sembra sia ancora utile come organismo modello, poiché dal punto di vista metabolico non è in grado di sintetizzare la vitamina C, ma come l’uomo deve assumerla attraverso la dieta. In ogni caso, il 24 agosto 2005, la Darley Oaks Farm, un’azienda del Regno Unito, ha annunciato l’interruzione della stabulazione di cavie per finalità scientifiche.
Addomesticata per la prima volta intorno al 5000 a.C. dai pastori delle tribù delle Ande, per scopi alimentari, fu importata in Europa nel XVII secolo dai mercanti olandesi e inglesi.Attualmente la cavia domestica svolge un ruolo di compagnia in molti paesi occidentali, ma purtroppo è considerata cibo in paesi come Perù, Bolivia e Colombia. Il nome “porcellino” ha un’origine non molto chiara, forse riconducibile al verso oppure alla costituzione fisica simile a quella di un maiale in miniatura. A seconda del pelo, si classifica in tre razze diverse: americana con manto corto e liscio, peruviana, lungo e liscio, abissina con ciuffi lunghi e spettinati, disposti a rosa. Il colore varia dal monocromatico al bianco combinato con una o due tinte. Il pelo, che non bisogna mai tosare, è indispensabile per mantenere costante la temperatura corporea. Va spazzolato delicatamente per non ledere la cute delicata.
Allo stato selvatico vive in regioni pianeggianti ricche di erba. Essendo un animale sociale si muove in piccoli gruppi, sempre con molta circospezione. Essendo predato, per le sue attività preferisce il crepuscolo, quando ha meno possibilità di essere visto. È una creatura timida che, per sentirsi al sicuro, ama rifugiarsi nella sua tana.La cavia domestica è invece attiva per gran parte della giornata, concedendosi periodi brevi di sonno. La solitudine la intristisce, fino a deprimerla. Ecco perché gli esemplari vanno adottati almeno in coppia. Pur non essendo molto atletica, se eccitata, si cimenta in piccoli salti ripetuti, accompagnati da un verso molto forte, simile allo scoppiettio del popcorn, da cui la definizione popcorning. Il suo sistema di comunicazione si basa su una serie di segnali acustici, simili a squittii, associati a messaggi precisi. Gli scienziati ne hanno individuati almeno 11. Per marcare il territorio e attirare le femmine, i maschi si servono dell’emissione di particolari odori.Priva di coda, con arti e orecchie corte, ha unghie taglienti e 20 denti a crescita continua, consumati rosicchiando cibo e altri materiali. In proporzione alle dimensioni, mangia molto e ha bisogno di parecchi liquidi. In cattività si nutre di fieno, avena, frutta e altre verdure fresche, come il peperone che anche in casa non le deve mai mancare in quanto ricco di vitamina C. La dose quotidiana raccomandata è pari a circa 30 mg. Una carenza la esporrebbe allo scorbuto. Mai darle cibo proveniente dal frigorifero o troppo bagnato. Quando si arrabbia, mostra i denti, segno inequivocabile che vuol essere lasciata in pace.
La gestazione dura dai 63 ai 72 giorni e i cuccioli – 2 o 3 - nascono già ben formati, con buone capacità motorie che, dopo circa una settimana, permette loro di esplorare agevolmente l’ambiente circostante. I maschi sono fertili dopo circa due mesi di vita, mentre le femmine lo sono già a partire dalla terza settimana.Le cavie non hanno bisogno di essere vaccinate, ma è consigliabile farle vedere, almeno una volta l’anno, da un veterinario esperto in animali esotici.
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