BARENGO (NOVARA)

Borghi d’Italia

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Barengo (Barengh in piemontese) è un comune italiano di 730 abitanti della provincia di Novara in Piemonte.

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Il gruppo di case che compone l’abitato di Barengo sorge a ridosso di una delle dorsali moreniche della provincia, tra il fiume Sesia e il torrente Agogna, ed è sovrastato da un magnifico castello quattrocentesco, di proprietà privata.

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Il paese sorge nel medio novarese, circa 20 km a nord di Novara, ai piedi di un modesto rilievo collinare morenico. È circondato per tre quarti da pianura coltivata a riso (nella zona meridionale) e cereali. Pochi chilometri ad est scorre il torrente Agogna.

Storia

Paese di origine longobarda[senza fonte] (come suggerito dal suffisso -engo[senza fonte]), Barengo dall’841 al 969 appartenne al Comitato di Pombia. Passò successivamente ad Ingone di Bercledo ed a Ribaldo di Suno. Confiscato da Enrico I ai loro discendenti simpatizzanti per Arduino, fu donato ai Vescovi di Novara, che nel 1201 ne infeudarono i Signori di Momo. Seguì poi le vicende di Novara fino al 1441 quando Filippo Maria Visconti lo donò a Galeotto Toscano. Passo quindi ai Tornielli che nel 1686 cedettero parte dei loro diritti ai Ferrero e nel 1730 la rimanente parte alla Comunità di Barengo.

Castello di Barengo

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Il paese è dominato da un castello quattrocentesco, un vasto quadrilatero irregolare, con torri d’angolo a caditoie. Di antica origine, venne ampiamente ricostruito alla fine del XIX secolo. Oggi è residenza di un’importante famiglia novarese. La fortificazione, probabilmente è tra le meglio conservate e più scenografiche di tutto il novarese.

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Fino al 1443 la parrocchiale era, per ragioni di sicurezza, contenuta nella cappella castrense di Santa Maria. Dopo venne istituita l’attuale parrocchia di Santa Maria Assunta, appena fuori dal castello e a ridosso della collina. Venne restaurata nel 1640 e in epoche successive.

Gli oratori di Santa Maria di Campagna e di San Rocco conservano degli affreschi del XV secolo, a carattere religioso. Di buona fattura sono quelli dell’oratorio di San Rocco: oltre al Redentore e alcuni Santi contenuti nell’abside, tra i quadri esposti sulle pareti vi sono un San Martino, un San Rocco e una Vergine in trono. Alla destra della Vergine è presente un altro San Rocco, speculare al primo.

Diana Filippi

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