BOEING PRECIPITA NEL MARE DELL’INDONESIA
Le presunte cause dell’ennesima tragedia annunciata
Un boeing è precipitato al largo della costa indonesiana circa quattro minuti dopo il decollo dalla pista di volo di Giacarta, in Indonesia. Il velivolo - con destinazione Pontianak, nel Kalimantan Occidentale - cade da un’altezza di circa 3.000 metri, schiantandosi contro le acque ad una velocità più che elevata provocando, così, un impatto fatale e la morte di tutti i viaggiatori (50 passeggeri, inclusi 7 bambini di cui 3 neonati) e dei 12 componenti dell’equipaggio.
Intanto, molti parenti dei passeggeri si riuniscono nella sala d’aspetto dell’aeroporto di Pontianak in attesa dell’annuncio di arrivo dei propri cari; un messaggio che continua a tardare, lasciando i familiari nell’angoscia fino alla conferma del disastro aereo. Difatti il velivolo, partito alle 14.36, interrompe i contatti con i radar alle 14.40 circa, ossia solo 4 minuti dopo la partenza, provocando un’esplosione e un forte boato udito dai testimoni.
Nel frattempo dal mare dell’Indonesia riemergono piccoli pezzi e frammenti del mezzo, accuratamente ripescati e consegnati alle autorità competenti per lo svolgimento delle indagini. Secondo i dati attualmente disponibili, si tratterebbe di un boeing 737-500 con 26 anni di vita appartenente alla compagnia Sriwijaya Air, la quale assicura con fermezza che le condizioni del velivolo al momento del decollo fossero buone. Tuttavia nel 2018 e nel 2019 altri due casi di incidenti aerei mortali scuotono la cronaca in Indonesia, dunque non si tratta di avvenimenti isolati bensì di eventi ripetuti nel tempo che occorre analizzare con attenzione per comprendere le difficoltà insite in tali catastrofi. Si tratta come sempre di problemi che affondano le loro radici in motivazioni di natura economica, poiché gli aerei utilizzati sono venduti da compagnie aeree occidentali e, ovviamente, necessitano di parecchia manutenzione a causa dei decenni di lavoro nel cielo precedentemente effettuati. Evidentemente sussistono gravi lacune in materia di prevenzione, sicurezza e qualità, sebbene ad oggi l’Indonesia rientri tra le 8 maggiori potenze economiche del mondo.
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