BORSELLINO,MATTARELLA:"PAGO’ RETTITUDINE CON LA VITA"

Sondaggi politici: Fratelli d’Italia primo partito - Centrodestra, Meloni: "Ci sono delle cose da chiarire" - Conte vede Draghi - Giustizia, Renzi: "firmerò referendum dai Radicali" - PD,Letta

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cms_22574/mattarella6_fg.jpgBorsellino, Mattarella: "Pagò rettitudine con la vita"

"L’attentato di via D’Amelio, ventinove anni or sono, venne concepito e messo in atto con brutale disumanità. Paolo Borsellino pagò con la vita la propria rettitudine e la coerenza di uomo delle Istituzioni. Con lui morirono gli agenti della scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. La memoria di quella strage, che ha segnato così profondamente la storia repubblicana, suscita tuttora una immutata commozione, e insieme rinnova la consapevolezza della necessità dell’impegno comune per sradicare le mafie, per contrastare l’illegalità, per spezzare connivenze e complicità che favoriscono la presenza criminale". Lo dichiara il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Paolo Borsellino, e come lui Giovanni Falcone, sapevano bene che la lotta alla mafia richiede una forte collaborazione tra Istituzioni e società. Per questo si sono spesi con ogni energia. Da magistrati hanno espresso altissime qualità professionali. Hanno intrapreso strade nuove, più efficaci, nelle indagini e nei processi. Hanno testimoniato, da uomini dello Stato, come le mafie possono essere sconfitte, hanno dimostrato che la loro organizzazione, i loro piani possono essere svelati e che i loro capi e i loro sicari possono essere assicurati alla giustizia", prosegue il Capo dello Stato.

"Per questo sono stati uccisi. Non si sono mai rassegnati e si sono battuti per la dignità della nostra vita civile. Sono stati e saranno sempre un esempio per i cittadini e per i giovani. Tanti importanti risultati nella lotta alle mafie si sono ottenuti negli anni grazie al lavoro di Borsellino e Falcone", ricorda ancora Mattarella, che conclude: "La Repubblica è vicina ai familiari di Borsellino e ai familiari dei servitori dello Stato, la cui vita è stata crudelmente spezzata per colpire le libertà di tutti. Onorare quei sacrifici, promuovendo la legalità e la civiltà, è un dovere morale che avvertiamo nelle nostre coscienze".

cms_22574/sondaggi-swg-585x300.jpgSondaggi politici: Fratelli d’Italia primo partito, crescono Pd e M5S

Fratelli d’Italia primo partito davanti alla Lega. Pd e M5S crescono. E’ il quadro delineato dal sondaggio Swg per il tg La7. Fratelli d’Italia perde lo 0,3% ma la formazione di Giorgia Meloni, con il 20,5%, si conferma primo partito davanti alla Lega di Matteo Salvini, che cede lo 0,1% e ora vale il 20,1%. Il Partito Democratico guadagna lo 0,2% e sale al 19,1%. Netto il passo avanti del M5S, che passa dal 14,4% al 15,2%. Forza Italia scende dal 6,8% al 6,5%. Azione arriva al 4,1%, mentre Articolo 1 è al 2,6%, davanti a Italia Viva (2,5%).

cms_22574/giorgia-meloni.jpegCentrodestra, Meloni: "Ci sono delle cose da chiarire"

"Sicuramente nel centrodestra ci sono delle cose da chiarire. La domanda che ho posto questa mattina e che continuo a porre è capire se, invece, da parte degli alleati si prendono in considerazione scenari diversi per il futuro. A questo punto mi pare necessario chiarirlo". Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, a Napoli per la presentazione del suo libro. "Credo che nessuno abbia lavorato in questi anni per l’unità della coalizione come Fratelli d’Italia - ha aggiunto Meloni - perché sappiamo che ci sono decine di milioni di italiani che aspettano di vederci al Governo insieme. Però per fare le cose bene serve lealtà e rispetto reciproco. Sicuramente non si può dubitare della volontà di Fratelli d’Italia di stare all’interno del centrodestra, la domanda è capire se invece da parte degli alleati si prendono in considerazione scenari".

Meloni ha assicurato che "Fratelli d’Italia continuerà a fare come sempre tutto quello che può per l’unità del centrodestra, per arrivare al governo con il centrodestra, però ovviamente chiediamo come tutti rispetto, per la nostra storia politica, per il lavoro che abbiamo fatto e per le regole che tengono insieme questa coalizione. Sicuramente la vicenda della Rai, sommata ad altre, ha aperto alla necessità di un chiarimento".

Rai

"Difficile sostenere che le nomine alla Rai le abbia fatte Draghi. I membri del cda della Rai, votati dal Parlamento, sono stati scelti dai partiti. Credo dunque siano le forze a doversi assumere la responsabilità di una scelta senza precedenti. Nella storia della Rai non è mai accaduto che l’opposizione non venisse rappresentata", ha affermato Meloni aggiungendo: "Ci hanno detto che ne abbiamo fatto una questione di poltrone, perché se Fdi avesse preteso delle poltrone sarebbe entrato al governo ma di tenuta delle istituzioni".

"Uno dei motivi per cui è stata sollevata la questione dello Stato di diritto nei confronti di Orban, è perché ha nominato 4 componenti nel comitato di controllo sul servizio pubblico. Von der Leyen fatti sentire, abbiamo un problema", ha detto Meloni tornando sulla vicenda delle nomine in Rai. "Non è che se Orban lo fa non si può fare, e se lo fa la ’coalizione arcobaleno’ si può fare. Se al posto nostro ci fosse stato il Pd, si sarebbe fatta sentire la von der Leyen".

Green pass

"Immaginare di applicare un Green pass come quello di Macron in Italia sarebbe un provvedimento economicida. Secondo me è inutile sul piano del contrasto della pandemia e drammatica sul piano economico", ha affermato la leader di Fratelli d’Italia. "Mi pare che Repubblica oggi riportasse dati per i quali solo il fatto di aver aperto questo dibattito in Italia ha praticamente fatto fallire la stagione turistica. Vale la pena ricordare - ha aggiunto Meloni - che il green pass in Europa nasceva per favorire la circolazione delle persone, quindi il turismo. Applicarlo per poter partecipare alla vita sociale è una scelta diametralmente opposta. Anche perché Spagna, Grecia, Croazia sono Paesi che non stanno applicando quelle norme. Allora rischiamo il paradosso che si vada in vacanza in Spagna e poi ci portano il Covid in italia. Non lo risolve mettere il green pass al ristorante, quindi confido che il Governo eviti questa scelta folle".

cms_22574/conte.jpgConte vede Draghi: "M5S darà contributo sulla giustizia"

Il leader in pectore del M5S, Giuseppe Conte, ha incontrato a Palazzo Chigi il premier Mario Draghi. L’ex presidente del Consiglio è entrato nella sede del governo a bordo di un’auto. Sulla riforma della giustizia, a Draghi "ho assicurato un contributo attento e costruttivo da M5S. Il M5S si era già distinto e aveva lavorato per l’accelerazione dei processi e anche in Parlamento darà un contributo per migliorare e velocizzare i processi. Ma a Draghi ho ribadito che saremo molto vigili nello scongiurare che non si creino soglie di impunità. Si continuerà a lavorare e M5S sarà molto attento per miglioramenti e interventi che possano scongiurare soglie di impunità", spiega il leader M5S al termine dell’incontro.

Quanto alla fiducia sulla riforma Cartabia, l’ex premier assicura di "non averne parlato" con Draghi, in un incontro che definisce "proficuo e cordiale". Ma sulla giustizia, rimarca, "mettiamo da parte bandierine e ideologie, vogliamo dare agli italiani un’amministrazione della giustizia con tempi chiari e definiti ma assicurando anche il principio che alle vittime dei reati venga assicurata giustizia. Non possiamo assolutamente creare le condizioni e il rischio che possano svanire i processi". Sui tempi "al governo stanno a cuore tempi molto rapidi nell’approvazione, ma c’è una dialettica parlamentare ed è giusto si sviluppi".

Al premier Mario Draghi, ha aggiunto, "ho ribadito e anticipato il pieno sostegno del M5S sul completamento piano vaccinale e alla politica sanitaria. C’è una recrudescenza del numero dei contagi, non possiamo abbassare la guardia ma mantenere sempre vigili i presidi. Dobbiamo continuare a promuovere la campagna vaccinale perché è l’unico vero antidoto per poter contrastare la diffusione della pandemia, le nuove ondate, ed è il modo migliore per proteggere il tessuto economico e sociale".

"Il ministro Cingolani ha tutta la nostra fiducia, è un ministro che sta lavorando molto e il M5S darà un grande contributo. Tutti parliamo di transizione ecologica ma come realizzarla, come declinare i progetti, come perseguire l’economia circolare... beh, su questo bisogna rimboccarsi le maniche e passare dagli slogan ai fatti concreti", ha detto ancora spiegando di essersi confrontato con il presidente del Consiglio anche di transizione ecologica, tema prioritario per il Movimento.

Candidarsi alle suppletive? "No, per me la politica è dappertutto, nelle piazza, nei territori. In questo momento il mio impegno prioritario è lavorare per il rilancio del M5S", dice Conte al termine dell’incontro. Per quanto riguarda il Ddl Zan, "è una legge che appoggiamo", spiega ancora.

cms_22574/matteorenzi.jpgGiustizia, Renzi: "firmerò referendum dai Radicali"

“...andrò alla sede dei Radicali a Milano e firmerò i referendum sulla giustizia. Quando penso al referendum sulla giustizia non penso a Salvini ma ad Enzo Tortora". Lo ha detto Matteo Renzi, presentando il suo ultimo libro a Castenedolo.

cms_22574/letta_ftg.jpgPD,Letta:Obbligovaccino, ddl Zan, suppletive a Siena.

"Francamente penso che la discussione” sull’obbligo vaccinale “cominci a prendere piede. Io sono tra quelli che sono favorevoli. Ci sono già obblighi vaccinali, non ci stiamo inventando una cosa totalmente nuova. Con tutto quello che è successo in quest’anno e mezzo, mi chiedo cosa ancora dobbiamo aspettare". Lo dice Enrico Letta, ospite della festa dell’Unità di Roma.

"Se Lega accetta un leader che dice che il green pass è una cazzata, io con quella Lega non ci posso fare nulla" sottolinea, non risparmiando critiche a Matteo Salvini. "Invito Salvini e Meloni a dire perché non si sono vaccinati".

Sul ddl Zan "in Parlamento discuteremo con chi è credibile". Se non avessimo tenuto il punto - rivendica - non saremmo arrivati in Aula, saremmo ancora nella Commissione con Ostellari". Poi spiega: "Non esiste la norma perfetta, anche questa è perfettibile, ma questo è un punto di incontro che è stato approvato alla Camera, sono gli atri che volevano bloccare a tutti i costi".

"Salvini vuole discutere? Prima rinneghi quello che sta facendo in Parlamento europeo, in Italia non si può fare una cosa e in Europa un’altra" aggiunge sul tema dello scontro sul ddl Zan. "Questo è un argomento che sta dividendo profondamente la nostra società, ma parliamo con i nostri giovani, loro ci diranno delle cose che non ci rendiamo nemmeno conto, loro sono molto più avanti di noi su questi temi".

Poi, sulle suppletive a Siena, ribadisce la sua volontà di fare un passo indietro se non dovesse prevalere. "Non l’ho detta come un altro che la disse anni fa, perché se non venissi eletto il mio ruolo di segretario sarebbe dimidiato" afferma con riferimento a quanto detto da Matteo Renzi, alla vigilia del referendum del 2016. Letta ricorda che in Toscana si tratta di "un collegio di un deputato del Pd, che ora rivota, il partito di Siena e Arezzo mi ha chiesto di candidarmi, essendo anche toscano. Dire di no sarebbe stato segnale di diserzione".

Redazione

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