BREVI DALL’EUROPA

Maggiori controlli alle frontiere esterne - Nuove norme per la lotta al terrorismo

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Maggiori controlli alle frontiere esterne

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Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato una risoluzione che stabilisce controlli sistematici per ogni cittadino, dell’UE o di Paesi terzi, che entra o esce dall’UE.

Nata in risposta agli attacchi terroristici di Parigi, Bruxelles e Berlino, la nuova legislazione impone agli Stati membri di effettuare controlli sistematici su tutte le persone che attraversano le frontiere esterne dell’Unione europea tramite la consultazione di banche dati di documenti rubati o smarriti, del Sistema di informazione Schengen (SIS) e di altre banche dati europee. I controlli saranno obbligatori a tutte le frontiere sterne dell’UE, aeree, marittime e terrestri, sia in entrata sia in uscita.

Tuttavia, se tali controlli sistematici dovessero rallentare in maniera eccessiva il traffico frontaliero via terra o via mare, i Paesi dell’UE possono decidere di effettuare solo controlli "mirati", a condizione che una valutazione del rischio abbia dimostrato che ciò non comporterebbe minacce per la sicurezza interna o per la pubblica politica

Il regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

Nuove norme per la lotta al terrorismo

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Il Parlamento europeo, nel corso della sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato una risoluzione che stabilisce nuove norme per contrastare le crescenti minacce dei "combattenti stranieri" in viaggio verso zone di conflitto a fini terroristici e dei "lupi solitari" che pianificano attacchi.

La nuova direttiva sulla lotta al terrorismo aggiornerà le attuali norme quadro e amplierà il loro raggio d’azione. Di conseguenza atti come viaggi all’estero per aderire a un gruppo terroristico e/o ritorno nell’UE, reclutamento per terrorismo, formazione o fornire formazione per il terrorismo, favoreggiamento, complicità o tentativo di attacco, incitamento pubblico o inneggiare al terrorismo e finanziamento del terrorismo e dei gruppi terroristici saranno considerati un crimine.

Dal momento che la direttiva sarà formalmente approvata anche dal Consiglio e pubblicata sulla Gazzetta dell’UE, gli Stati membri avranno 18 mesi per assicurarsi che le nuove norme siano applicate.

Ivan Forte

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