C’era una volta la Fata Morgana¦
La Calabria tra Mito & Leggenda

La Calabria è una regione ricca di storia, di miti e di leggende che lasciano senza fiato e avvolti dallo stupore tutti i visitatori in cerca avventure e storie da raccontare. Se, passeggiando in una calda giornata d’estate sul lungomare reggino - che D’annunzio definì “il km più bello d’Italia” - vi capitasse di vedere palazzi o paesi interi della costa siciliana deformarsi e dissolversi tra cielo e mare, non impressionatevi: è l’incantesimo della Fata Morgana. Si tratta di un fenomeno ottico molto simile al miraggio, che si può osservare dalla costa calabra che guarda alla Sicilia. La leggenda della fata Morgana vanta più versioni narrate nel tempo.
La prima versione del Mito racconta che Ruggero I d’Altavilla fu vittima di un incantesimo: la Fata Morgana, per indurlo a conquistare la Sicilia, con un colpo di bacchetta gli fece apparire l’isola talmente vicino da poterla quasi toccare con mano. Il Re normanno, sdegnato dal sortilegio, si rifiutò di prendere l’isola con l’inganno. Dopo il rifiuto, decise di conquistarla senza inganni e senza l’aiuto della Fata, impiegandoci 30 anni. Ma esiste un’altra versione del mito della Fata ancora più singolare. Era agosto, il cielo e il mare non erano mossi da un alito di vento. Dopo aver attraversato tutta la Penisola, un’orda di Barbari conquistatori giunse nei pressi dello stretto che divide Calabria e Sicilia.
A pochi chilometri, sull’altra sponda, sorgeva un’isola con un gran monte fumante: l’Etna. Il Re barbaro, trovandosi sprovvisto di imbarcazioni, stava cercando il modo di raggiungere la costa siciliana. All’improvviso apparve una donna meravigliosamente bella, che offrì l’isola al conquistatore e con un cenno la fece apparire a due passi da lui. Il Re cominciò a vedere nitidamente, come se potesse toccarli con le mani, i monti dell’isola, le spiagge, le vie di campagna e le navi nel porto. Era fatta! Il sovrano cominciò a esultare, balzò giù da cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l’isola con due bracciate, ma l’incanto si ruppe e affogò miseramente. Era un miraggio, un gioco di luce della bella e sconosciuta donna. Era la Fata Morgana. Miti e leggende a parte, il fenomeno ottico si ripete ancora oggi nei giorni calmi e limpidi d’estate, nelle acque della riva di Reggio. È divertente pensare di ritrovarsi nel bel mezzo del mito e della leggenda. Tutto ciò è affascinante, quasi quanto un set cinematografico. Ci si immerge in un mix perfetto di storia, mito e fantasia… da provare almeno una volta nella vita.
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.