CAMBIA LA TERRA E…NOI?

Al via la Compagnia del suolo per conoscere cosa c’è sotto

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Che il pianeta stia cambiando è sotto gli occhi di tutti. Meno visibile è il deterioramento in corso (surriscaldamento, inquinamento, perdita di biodiversità) e quello irreversibile che si è realizzato nelle terre al di sotto delle aree visibili a causa degli interventi messi a punto dai sapiens.

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La salute del suolo è minacciata dall’attività umana e, in particolare, da un’agricoltura che non ne rispetta i cicli naturali.

Come si legge nel nuovo rapporto FAO “Global soil pollution assesment” per formare un centimetro di terreno fertile ci vogliono dai 100 ai 1.000 anni, mentre per rovinare irrimediabilmente un campo bastano pochi decenni di attività agricole non sostenibili. Il suolo, quindi, è una risorsa non rinnovabile.

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I dati allarmanti diffusi dagli istituti di ricerca e i pronostici degli scienziati hanno così spinto i giovani esperti di comunicazione ambientale e agronomi qualificati della Compagnia del suolo a varare un’indagine volta a mappare l’intero territorio italiano per valutarne lo stato di salute.

Secondo l’ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale), un terzo del suolo italiano risulta degradato, e ogni anno se ne perdono circa 50km2 a causa dell’urbanizzazione.

Bisogna prendere coscienza dell’importanza del suolo per il futuro dell’uomo, dunque. Il suolo, infatti, mantiene l’equilibrio dei gas serra (trattiene l’80% del carbonio presente negli ecosistemi terrestri, mantenendo l’equilibrio dei gas serra nell’atmosfera, rappresenta un “filtro” per l’acqua che va a creare le nostre risorse idriche, trattenendo sostanze come l’ammonio e il nitrato (derivati del nitrogeno), limita frane e alluvioni, fornisce nutrienti fondamentali per lo sviluppo delle piante come nitrogeno, fosforo e potassio (la triade comunemente conosciuta come NPK), oltre ad altri elementi come calcio, magnesio, zolfo, ferro e zinco.

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La Compagnia del suolo opera all’interno del progetto Cambia la Terra (promosso da FederBio con Legambiente, Lipu, Medici per l’ambiente, Slow Food e WWF) contro l’ uso di pesticidi e fertilizzanti di sintesi sui campi promossa da chi produce e vende prodotti “puliti” nell’intento di dare a tutti i cittadini tutti gli strumenti per capire quello che mangiano e come funziona il sistema dell’agricoltura industriale. L’obbiettivo del progetto è diffondere il messaggio che il suolo è una risorsa preziosa da proteggere.

La campagna di informazione avviata dalla Compagnia del suolo con il patrocinio dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura che ha concesso alcuni dei propri campi sperimentali per le analisi) attraverserà l’Italia da nord a sud in nove tappe fino alla prima metà di ottobre 2021 nel corso delle quali preleverà campioni di terra nei campi biologici e convenzionali di nove regioni.

Il tutto per un raccolto totale di 18 campioni di terreno: nove da campi coltivati con metodo biologico e nove in terreni trattati con metodo convenzionale.

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I terreni verranno selezionati in base a due principi:

  1. assicurare la varietà di colture nel corso della campagna;
  2. confrontare campioni da terreni coltivati con la stessa coltura

I campioni verranno poi analizzati per verificare la presenza nei terreni di sostanze chimiche derivate dall’uso di insetticidi, diserbanti, fungicidi nel laboratorio di analisi accreditato AgriParadigma di Ravenna e in quello AgroBio Lab di Rutigliano (Bari). Nel corso delle analisi verrà effettuata una multiresiduale completa per rilevare la presenza di sostanze come fosetil, glifosate e metaboliti (AMPA), ditiocarbammati e rame.

Per rendere più incisivo il progetto in coincidenza con i prelievi la Compagnia - con la partecipazione delle associazioni locali di agricoltura biologica e delle associazioni ambientaliste quali FederBio, Legambiente, Lipu, WWF, ISDE Medici per l’Ambiente e Slow Food.- organizza eventi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei centri più vicini alle aree di prelievo.

A conclusione delle tappe i risultati saranno presentati e discussi in un evento finale che si terrà a Roma a inizio novembre.

Francesco Leccese

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