CASO PARISI

E’ morta prima la mamma Viviana o il piccolo Gioele?

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Il caso di cronaca che, lo scorso agosto, ha tenuto con il fiato sospeso l’Italia intera è un ancora un mistero che ogni giorno si arricchisce di nuovi particolari, ma di difficile interpretazione per arrivare a formulare delle ipotesi attendibili di cosa si realmente accaduto. Quello della morte della deejay torinese, Viviana Parisi e del suo figlioletto Gioele è un rompicapo dai tanti lati oscuri, dalle tante testimonianze contraddittorie e di nessun occhio elettronico a registrare gli avvenimenti. In queste ore però emergono nuovi dettagli che porterebbero a pensare non appartenenti a Viviana Parisi le impronte rinvenute a cinque metri d’altezza sul traliccio presente nei boschi di Caronia. Ad affermarlo è il biologo forense e consulente di parte della famiglia Parisi, Il dottor Salvatore Spitaleri il quale era presente, in qualità di legale della difesa, nel momento in cui è stato effettuato l’esame sul traliccio tramite fumigazione cianocrilato. Stesso verdetto quello scaturito dagli esami sulla Opel Corsa, l’auto condotta dalla vittima e coinvolta nell’incidente nella galleria Pizzo Turda. Nei giorni scorsi è proseguito il lavoro dei consulenti legali sui due cadaveri che si trovano ancora all’obitorio a disposizione degli inquirenti e che dovranno stabilire l’ordine dei decessi. Si sta cercando la verità senza tralasciare alcun dettaglio, anche se l’impressione è che passerà ancora molto tempo prima che si possa ricostruire con certezza ciò che è accaduto quel maledetto tre agosto scorso nelle campagne in cui Viviana e il piccolo Gioele si sono inoltrati probabilmente in cerca d’aiuto.

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“ Finora siamo davanti ad un caso insoluto, ma non si può certo dire che siamo tornati al punto di partenza . Dobbiamo tener conto dei dati scientifici che ci hanno fornito finora risposte precise, gli unici riscontri da tenere in considerazione. Parlare di ipotesi serve a poco”. Queste sono state le dichiarazioni dell’avvocato Claudio Mondello, cugino ed avvocato della famiglia di Daniele Mondello rilasciate a MessinaToday. Mentre si cerca di risolvere un caso che sino ad oggi appare ancora di difficile soluzione i familiari continuano incessantemente a criticare le modalità con cui sono state portate avanti le indagini. “Se avessero trovato prima il corpo di Viviana – ha dichiarato il marito Daniele Mondello – avremmo avuto molte più informazioni riguardo a ciò che è successo”. Accuse durissime sono arrivate anche dal padre di Viviana, Luigino Parisi intervenuto nella trasmissione televisiva “Storie Italiane” di Rai uno. Il padre si è scagliato contro chi doveva cercare sua figlia e suo nipote e non lo ha fatto nel modo e nei tempi giusti, accusandoli di superficialità ed affermando che se ci fossero stato lui e Daniele in quella boscaglia certamente gli avrebbero trovati visto che non si tratta di una giungla impervia. Ha concluso il suo duro intervento con queste parole:” noi fino ad oggi non sappiamo nulla, è come il primo giorno. Mi chiedo come mai le autorità non hanno trovato ancora niente”. Nel frattempo si attende l’autorizzazione ad ottenere le immagini satellitari che dovrebbero attestare la presenza di altri individui nei luoghi nel giorno della scomparsa ed in quelli successivi.

Anna Di Fonzo

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