CASTELLO CAVOUR DI SANTENA

Il Castello Cavour di Santena fu la casa della famiglia di Camillo Benso, conte di Cavour a Santena, e oggi è uno dei castelli più importanti del Piemonte soprattutto perché costituisce un unicum straordinario, ricco di memorie storiche, arredi, archivi e biblioteca.
In origine, sul terreno dove ora si trovano la villa e l’annessa chiesa, sorgeva una fortificazione munita di torri e circondata da mura e fossati.
Varie famiglie nobili si succedettero nella gestione del castello, il quale si conservò in quella forma fino ai primi anni del XVIII secolo.
Nel 1708, Carlo Ottavio Benso, già conte di Santena, fece demolire questo castello per costruire al suo posto l’attuale villa, progettata da Francesco Gallo.
Circa cinquanta anni più tardi, le vecchie abitazioni poste davanti all’ingresso del castello furono demolite, ricavando così la piazzetta ancora oggi esistente.
Verso il 1840, per volontà del marchese Ainardo Benso, sotto la direzione dell’architetto Melchiorre Pulciano, il castello fu ampliato e completamente ristrutturato, alzando il corpo centrale e collegando le due ali.
Il salone, cuore del castello, è adornato di stucchi di colore bianco che riproducono foglie, selvaggina e decorazioni composte di vere corna di animali alpini esibite come trofei di caccia.
Al centro della sala c’è un tavolo rotondo in stile impero, un divano, alcune poltrone in tessuto badera, due paraventi settecenteschi di fattura cinese e una coppa in porcellana di Sèvres.
Sala da pranzo e salotto cinese
Comunicanti tra loro attraverso una porta mimetizzata, nella prima sono conservate dodici tele riproducenti animali dipinte da Giovanni Crivelli.
Nel salotto, il gusto esotico della fine del settecento riveste con pannelli di seta dipinta ogni parete e sul soffitto un lampadario in vetro di Murano risale alla stessa epoca.
Fonte immagine: www.cr.piemonte.it
Studio Visconti Venosta
Nella stanza è conservata una copia del ritratto di Cavour di Francesco Hayez appesa sulla boiserie in legno.
La sala è adornata con dipinti che raffigurano i membri della casata Carron di San Tomaso e tele in cornice quadrata che ritraggono i bisnonni paterni di Cavour, mentre lo stesso Emilio Visconti Venosta è ritratto in un grande dipinto di Vittorio Matteo Corcos.
Lo studio fu arredato nella seconda metà dell’Ottocento dallo stesso Venosta.
Fonte immagine: www.camillocavour.com
Sala del Consiglio
La Sala del Consiglio, dove Camillo Benso radunava i colleghi del Ministero, è congiunta al castello da un terrazzo ed è adorna di bassorilievi e stucchi.
Caratterizzata da un gusto ellenizzante, contiene un busto di Cavour che fu dono dei patrioti toscani all’epoca del plebiscito.
Sul pavimento vi sono raffigurati gli stemmi di Benso e dei Visconti Venosta in mosaico.
Il Castellazzo
Posto vicino alla sala del consiglio si trova il Castellazzo che consiste in un torrione merlato ed unico avanzo del primitivo castello.
Al primo piano si trova la Sala delle Corone (le corone che cento città italiane portarono in omaggio a Cavour nel venticinquesimo anniversario della sua morte) e contiene un camino che reca sulla cappa i dipinti dello stemma di Benso e del loro motto "Gott will reicht".
Nella sala adiacente ci sono altri cimeli giunti nel corso degli anni, un ramo d’ulivo inviato da Mussolini nel 1929 e altre corone.
Fonte immagine: www.camillocavour.com
La tomba
Costruita nel 1715 dal conte Carlo Ottavio Benso contiene le spoglie del conte Camillo Benso di Cavour e di molti del suo casato.
In origine la tomba della famiglia Benso si trovava nella chiesa di San Francesco a Chieri e quando l’esercito napoleonico distrusse la chiesa, i Benso costruirono una cripta mortuaria sotto la cappella del castello di Santena.
La facciata della cappella è in ordine dorico, le pareti interne sono rivestite in marmo e l’altare è di bronzo
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