CHARLES WILLIAM MITCHELL E LA STORIA DI IPAZIA

Charles William Mitchell (Newcastle upon Tyne, 1854 – 1903) è stato un pittore inglese preraffaellita.
Chi conosce la storia di questa incredibile e formidabile donna, assume Ipazia come simbolo e martire della libertà di pensiero.
Nata intorno all’anno 360, era scienziata, filosofa, matematica e astronoma, figlia del filosofo Teone, aveva studiato nell’enorme biblioteca di Alessandria d’Egitto (tempio della cultura mondiale del tempo) e con la sua enorme cultura era arrivata a formulare ipotesi sul movimento della terra, a inventare l’astrolabio, il planisfero e l’idroscopio.
Con originalità aveva aderito alla scuola neoplatonica, anche se secondo fonti storiche lo aveva fatto in modo originale ed eclettico, non convertendosi mai al cristianesimo.
Purtroppo il fanatismo e l’ignoranza sono dei brutti demoni e per questo, in un clima di cieco ripudio della cultura e della scienza, in nome della crescente religione cristiana, Ipazia venne trucidata nel marzo del 415, lapidata in una chiesa da una folla di fanatici.
A suo nome è stato dedicato nel 2004, il Centro Internazionale Donne e Scienza, creato dall’UNESCO a Torino per sostenere lo studio, la ricerca e la formazione in particolare delle donne scienziate del Mediterraneo.
Una storia, quella di Ipazia, che dovrebbe far riflettere su come, l’ignoranza e i dogmi in generale, di tipo religioso, ma anche ideologico, siano troppe volte, nemici della libertà di pensiero e della sete di conoscenza del genere umano, oltre che fonte di assurde discriminazioni del genere femminile.
Gruppo arte e cultura di Orietta Paganotti
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