CHI E’ QUELL’UOMO NEL TRAMONTO...
Chi è quell’ uomo nel tramonto, il più
fosco degli inverni? Raccoglie rami
marci su la riva de Tesinn. Li lancia là
dove la corrente è più fitta, fa paura.
Chi ’l gh’ ha pagura de la mort, fradej?
Chi di guardarla bene in faccia?
Come sempre, l’annuncio lo ha dato
il sole. Eccomi! Splendido, morente.
Punto di riflessione di Maria Casalanguida.
Struggenti le parole, incantata l’immagine, in lutto il sole.
Soffro nel definire “cane” quell’essere che guarda lontano: percepisco un volto umano e un cuore in ansia.
Rimane lì, a custodire gli attrezzi da lavoro in attesa del ritorno...
La morte? No nessuna paura della morte, siamo abituati a morire tante volte, in vita!
Attrezzi da lavoro per la sopravvivenza...
Attrezzi da lavoro per l’anima...
A volte la poesia ce li dona: teniamoceli stretti!
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