CLICK TO CLICK: IL BUON PASSA PAROLA DIVENTA 2.0

PERCHE’ LA MODA SCEGLIE L’INFLUENCER MARKETING

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Il caro e buon, ma sempre efficace, metodo del passa parola si evolve diventando digitale e come poteva essere altrimenti in una società dove gli individui parlano sempre meno, ma cliccano tantissimo.

Oggi come sappiamo cosa va o no di moda? Non più dalle riviste del settore, almeno questo vale per la gran parte delle giovanissime, non ci lasciamo più blandire dalle suadenti commesse e nemmeno ci affidiamo più ai consigli dell’amica che consideravamo “esperta” e la più chic del gruppo, ma ad un click, perché se qualcosa è veramente di moda è sui social network che se ne parla, ma soprattutto che si vede.

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E il mondo della moda è stato il primo a capire l’importanza di figure come i digital PR investendo nell’influencer marketing. Oggi anche settori come quello del food, dei viaggi e dell’editoria puntano tutto sul web: diventano casi editoriali o per meglio dire libri virali con milioni di copie vendute alle spalle grazie all’influencer del momento che posta una sua foto con un libro invitando tutti i followers, e alcuni ne hanno milioni sparsi in tutto il mondo, a leggerlo. Ultimamente è successo così con il libro “la ragazza del treno” dell’esordiente Paula Hawkins che ha scalato in pochi mesi le classifiche di mezzo mondo e da cui quest’anno è stato realizzato anche un film. E’ iniziato tutto così, un tam tam digitale che ha contagiato anche la sottoscritta, il libro, se non lo avete ancora letto, ve lo consiglio caldamente, il film un po’ meno!).

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La moda, prima di tutti, ha capito che affidarsi agli influencer poteva significare una pubblicità enorme ad un costo bassissimo rispetto al battage pubblicitario su giornali e televisione raggiungendo un target specifico che non accede ai cosiddetti canali tradizionali e che sono facilmente “manipolabili” dal loro beniamino di turno. L’influencer sostituisce la figura del miglior amico, una persona di cui fidarsi, che ha il rispetto incondizionato dei propri followers, ecco perché sono tanto preziosi per la moda tanto da meritarsi i posti migliori alle sfilate, scalzando addetti al settore, star del piccolo e grande schermo. Il follower medio, è stato appurato da ricerche di mercato, ragiona così: se il mio beniamino mi dice e mi posta una foto che è figo andare a prendere l’happy hour in un determinato locale io ci vado, se il mio beniamino mi dice e mi posta una sua foto che è cool quest’inverno, il parka, è un must have, io lo compro!

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L’esempio del parka non è stato casuale perché come avrete certamente notato anche nelle vostre città non c’è donna che quest’inverno non indossi un parka, meglio se verde militare con o senza customizzazione, ma obbligatoriamente con pelliccia colorata, ancor meglio, se rosa shocking. Anch’io in un articolo sui must have per quest’inverno vi avevo parlato del parka, ma visto il contagio della quasi totalità della popolazione fashionista ho deciso di non acquistarlo, quindi se siete ancora tra le poche immuni all’epidemia non acquistatelo! Vi svelo una cosa che nessuno vi dirà mai, ma che tutti gli influencer fanno: quando un capo d’abbigliamento diventa popolare tra la gente comune loro non lo indossano più, fateci caso, dopo le prime foto postate da tutte, ma proprio tutte le influencer anche quelle più importanti con il parka griffato, oggi risulta non pervenuto in nessuna loro foto, è diventato un desaparecidos anche tra lo street style più di nicchia.

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Perché succede questo vi starete chiedendo, la risposta è semplice: loro si ritengono una specie di élite della moda che non può confondersi con noi comuni mortali, loro sono già oltre, pronti per il prossimo trend alert. Questo spiega perché, alcune di voi, mi scrivono la difficoltà di trovare quello tal modello o il tal colore, o di un trend che suscita commenti poco carini quando lo si indossa. Ricordatevi questa regola fondamentale: per essere una trendsetter non dovrete cercare l’approvazione della massa, altrimenti anche voi farete parte della massa, ma suscitare curiosità. Quanti sguardi cattura un parka verde militare nelle nostre città?...pochini, quanti sguardi cattura una giacca stile militare griffata Dolce&Gabbana o di un altro brand low cost?...moltissimi, ve lo garantisco! Tratto da una storia vera, la mia.

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I grandi brand di moda oggi hanno due possibilità: affidarsi a persone esperte del web che sono in grado di scovare potenziali influencer, ancora in erba, ma con un enorme potenziale, oppure reclutare personaggi già famosi, ma attivissimi sui social che postano molte foto ovviamente taggando tutto quello che indossano. La brand reputation, come si dice nel settore, non si costruisce più attraverso i giornali di moda, ma attraverso i blog e i profili personali degli influencer con buona pace di tutti noi innamorati ed esperti di moda. L’influencer marketing è un nuovo modo di vendere, gli influencer sono diventati ormai figure indispensabili per la moda, sia per la loro capacità comunicativa, ma principalmente per la vastità di attenzione che riescono ad ottenere. Scovare gli influencer del futuro o andare a caccia di chi ha più followers diventerà sempre di più l’attività principale di un’azienda, soprattutto se parliamo del settore moda.

Per restare sempre al passo con i trend alert vi lascio con due tendenze ancora sconosciute ai più e delle quali ancora nessun giornale ha fatto parola, ma per questo ci sono io…

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Pantalone con le ghette: ebbene si è tornato a trovarci, reminiscenza dei mitici anni novanta (li chiamo mitici solo perché io allora avevo vent’anni...e no, non sto parlando del paleozoico!) dove lo indossavamo soprattutto con gli stivali e per i nostri outfit più sporty. Oggi la musica è cambiata, le ghette sono in bella vista, le trendsetter più audaci le sfoggiano infilate sotto lo stiletto di un bel paio di decolleté, volete provare? Siate pronte a sfidare gli sguardi scettici di chi incontrerete sul vostro cammino.

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Pantalone in vinile: Dimenticatevi del pantalone di pelle, il must have per quest’inverno sarà il pantalone in vinile. Se il vostro punto di forza sono le gambe allora buttatevi, vi consiglio di smorzare la carica aggressiva di questo capo con accessori basic, non caricate l’outfit, un pantalone di vinile non ha bisogno di nient’altro, basta lui ad attirare gli sguardi su di voi.

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Pantalone sotto l’abito: Un famoso film degli anni ottanta di Carlo Vanzina ambientato nel mondo della moda milanese si intitolava: Sotto il vestito niente, oggi per una trendsetter è un outfit fin troppo banale, il vero scandalo sarà portare il pantalone sotto l’abito. Devo dire che questo trend non mi dispiace affatto, credo che possa aiutarci a non rinunciare più a quel vestitino tanto caruccio , ma troppo corto.

Voi di che trend sarete? Io vado di ghette e pantalone più abito.

T. Velvet

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