COLLEGE STYLE VS GORPCORE STYLE

Fashion news

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Tra i trend per questo autunno-inverno il più popolare su Tik Tok, campo d’azione prediletto della generazione Z, è senza dubbio il college style che prende forma attraverso le varsity jacket in versione XL, le maglie a polo (meglio se a righe), i pullover a rombi, le felpe, i gilet in maglia, le camicie bianche, le cravatte statement, le minigonne a trapezio a pieghe piatte dalla stampa check, i pantaloni con le pinces, i blazer sartoriali, i cardigan, i mocassini, i calzettoni in lana, i baseball cap, cercando ispirazione dal glamour sporty-chic delle divise dei college americani. Lo stile college è un trend che ciclicamente si riaffaccia nel fashion system riscuotendo sempre un grande appeal, in modo trasversale, tra diverse generazioni di fashion addicted. Dopo il trend old money, di cui vi avevo già parlato, che si ispira al guardaroba delle famiglie più facoltose che hanno regnato tra fine ottocento e inizio novecento, come i Kennedy e gli Agnelli, ora tocca alle divise glam dei college americani degli anni ’50 a prendere lo scettro come tendenza d’elezione della generazione Z e non solo.

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Il capo cult dello stile college è senza ombra di dubbio la varsity jacket, il bluson di lana con le maniche in pelle e la lettera del college di appartenenza stampata sul petto, ma che oggi si indossa in versione oversize. Sono state molte le maison che hanno attinto dal trend originario per “stravolgerlo” restituendolo al popolo fashionista in versione urban e contemporanea. La maison Louis Vuitton lo stratifica attraverso abiti impalpabili indossati sopra maglie a polo, Tommy Hilfiger lo rende sexy attraverso felpe oversize indossate con collant velati e cuissardes. Ma la regina indiscussa del trend college per il 2022 è stata la designer, Miuccia Prada che, attraverso la collezione di Miu Miu, ha reso lo stile college subito virale e imprescindibile dal guardaroba di ogni trendsetter. I must have sono i suoi mocassini logati, le minigonne a pieghe, i calzettoni di lana, i pullover bon ton.

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La chiave vincente per ricreare nei propri outfit lo stile college sono le proporzioni: le spalle devono essere over e strutturate, in generale tutto quello che viene indossato sopra deve essere over per bilanciare il minimal del sotto fatto essenzialmente da minigonne e calzettoni, anche se il nuovo corso più cool vuole i combat boots al posto degli iconici mocassini, ma che restano, per ora, ancora in scia.

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Agli antipodi dei capi sartoriali, del glamour sporty-chic dello stile college arriva, direttamente dallo street style, lo stile gorpcore. Il mantra è comodità, funzionalità, colori essenziali che si ispirano ai colori della natura. Le giacche sono funzionali, munite di multi tasche, antipioggia, i piumini sono oversize ed isolano dal freddo, mentre i pantaloni sono a gamba larga e con l’elastico in vita. I tessuti d’elezione sono tecnici e caldi come il pile e la felpa, gli accessori da avere sono borselli, zaini, marsupi, cappellini, chunky sneakers. Per i seguaci dello stile gorpcore il fashion è funzionale alla comodità e alla vita all’aria aperta che, la maggior parte delle volte, si scontra con il glamour e l’allure del fashion style. Voi da che parte vi schierate? Per il glamour sporty-chic dello stile college o per il comfy funzionale dello stile gorpcore post pandemia?

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Le Nazioni Unite stimano che nel mondo ci sono circa seicentocinquanta milioni di persone affette da una qualsivoglia forma di disabilità, ed ecco che il fashion system comincia a porsi la sfida di realizzare capi più inclusivi, d’altronde si stima un potere d’acquisto di circa otto trilioni di dollari l’anno. Dopo la modest fashion, capi pensati per persone di fede musulmana, arriva l’adaptive fashion, una strategia di marketing potenzialmente fortemente remunerativa, ma che dev’essere anche una priorità etica. La prima a lanciare una collezione “adaptive” è stata la piattaforma di shopping online, Zalando realizzando capi ed accessori provvisti di velcro e calamite al posto dei bottoni, di chiusure con tiranti, di maniche e pantaloni più larghi per facilitarne l’indosso e che promette di non sacrificare il fashion, di essere capi, si comodi, ma anche cool e divertenti. L’iniziativa di Zalando è senz’altro un buon inizio, ma c’è ancora tanto da fare e cambiare, soprattutto per lo shopping fisico dove le barriere architettoniche non sono state abbattute. Gli store sono sprovvisti di collezioni adaptive e di camerini idonei ai disabili non permettendo, anche ai diversamente abili, di godere di una spensierata giornata di shopping, uno shopping che si riduce a poche collezioni ed esclusivamente in versione digitale. Fateci caso la prossima volta che entrerete in uno store: quante persone avete visto aggirarsi, ad esempio, in carrozzina?

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Per ogni fashion addicted che si rispetti le scarpe più “odiate”, dopo le Birkenstock, sono senza dubbio i clog in gomma di Crocs, ma al netto delle divisioni, il brand americano ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con un più cinquantasette per cento di fatturato. Per raggiungere tali traguardi il brand ha puntato su un design “originale”, divertente, con la possibilità di poter personalizzare i propri Crocs, ma anche con una buona dose di fortunata viralità che le ha rese il casus belli di interminabili discussioni tra fashion editor. Le Crocs hanno il pregio di non suscitare mai tiepide emozioni: o le si odia o le si ama e a renderle, diciamo così, fashion ci hanno pensato le collaborazioni con le maison più importanti del fashion system. Quella che ha suscitato più scalpore è stata la collaborazione con la maison Balenciaga che ha portato in passerella Crocs con maxi plateau e con tacco a stiletto. L’ultima collaborazione è con The Pokémon Company che riportano ai nostri piedi gli amabili mostriciattoli giapponesi…ad essere sinceri non ne sentivamo affatto la mancanza!

T. Velvet

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