CONCESSIONI BALNEARI. COME FINIRÀ?!
Continua il confronto tra le forze politiche per la soluzione del problema

Sulle concessioni balneari continua il confronto per una sana ed equa soluzione, tra le forze politiche di maggioranza ed opposizione, contestualmente al rispetto delle normative comunitarie europee in materia, nonché per la ricerca e definizione di una legge organica che salvaguardi la categoria e che non lasci ulteriori incertezze sul futuro.
Sulla problematica le posizioni (o le contrapposizioni) riguardano aspetti controversi e discutibili; lo scopo prevalente è quello di tutelare il patrimonio costiero italiano e le imprese sane che, con i loro servizi e la loro consolidata esperienza lo valorizzano e assicurano un "target", qualitativo e quantitativo, molto apprezzabile .
Il nodo riguarda la possibilità (ovvero l’opportunità) che le concessioni balneari possano essere, ancora, rinnovate automaticamente, oppure essere messe a bando una volta scadute, come da direttive comunitarie.
In tal senso la Direttiva Bolkestein, cioè il il provvedimento del Parlamento europeo su concorrenza e libera circolazione dei servizi, prevede la messa al bando delle concessioni, nonché per l’assegnazione di tali concessioni di occupazione del demanio marittimo, obbliga gli Stati membri della UE di applicare una soluzione tra i potenziali candidati, qualora il numero di autorizzazioni disponibili sia limitato, a causa della scarsità delle risorse naturali; la concessione deve avere una durata limitata e senza il rinnovo automatico.
Nel n/s Paese tale Direttiva può essere bypassata, per il futuro, dimostrando che le risorse naturali non sono scarse e che ce ne sono per tutti; perciò il n/s Governo è orientato a effettuare un monitoraggio delle concessioni demaniali marittime, per dimostrare che le nostre risorse non sono scarse.
A tal uopo prosegue, appunto, il confronto tra le forze politiche, per individuare e adottare norme chiare e articolate per non deludere le aspettative dei concessionari (migliaia di imprenditori del settore) che, tra l’altro, hanno sostenuto investimenti onerosi, puntando su orizzonti più ampi , per il futuro, con un know how e una professionalità di assoluto valore.
L’auspicio è che, sia pur nel rispetto della Direttiva Bolkestein e al regime del libero mercato delle spiagge, i bandi e le gare possano celebrarsi dopo una legittima mappatura di tutte le nostre risorse naturali,e che ciò possa conciliarsi con il n/s, altrettanto legittimo, " MADE IN ITALY".
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