CONFERMATA L’ACCUSA DI FRODE PER DONALD TRUMP
L’ex Presidente degli Stati Uniti ora si rifiuta di contribuire all’inchiesta

Le accuse di pratiche fraudolente a carico dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, già rese note da uno scoop del Times che scosse il dibattito politico americano, sarebbero ora state prontamente confermate dal procuratore capo dello stato di New York, Letitia James. L’ufficio del procuratore ha infatti annunciato il rinvenimento di prove significative delle false valutazioni che la società dell’ex presidente avrebbe effettuato per gonfiare il valore delle sue proprietà e di riflesso la sua influenza.
“Abbiamo scoperto prove significative che indicano che la Trump Organization ha usato valutazioni fraudolente e fuorvianti per diverse proprietà per ottenere vantaggi, compresi prestiti, coperture assicurative e sgravi fiscali, per anni. Stiamo adottando le misure legali per costringere Donald Trump, Donald Trump, Jr. e Ivanka Trump a partecipare alla nostra inchiesta sulle transazioni finanziarie della Trump Organization, nessuno in questo Paese può scegliere se e come la legge si applica a loro”. Questo è quanto dichiarato dalla New York Attorney General in riferimento all’insubordinazione di Trump e dei figli dinnanzi alla legge, per aver ignorato i mandati di comparizione in quanto, a loro dire, frutto di manovre incostituzionali e politiche dell’ufficio del procuratore.
Eric Trump sarebbe l’unico membro della famiglia Trump ad essere stato interrogato al momento; per cui, seppur il materiale a sostegno dell’accusa sia costituito da un importante volume di documenti ottenuti dalla Trump Organization e di deposizioni da parte di dipendenti della stessa, la testimonianza dei Trump è necessaria per proseguire con l’inchiesta. Le indagini della James corrono parallelamente all’inchiesta del procuratore distrettuale di New York, Alvin Bragg, che sta verificando le possibili ripercussioni penali delle stesse operazioni a cui si rifà la James. La lista delle proprietà sopravvalutate comprenderebbe i due golf club Westchester County a New York e in Scozia, un edificio a Wall Street e la stessa abitazione newyorkese di Donald e Melania, la penthouse nella Trump Tower a Manhattan. Dai documenti fiscali e bancari risulta, per esempio, che nel 2015 la Trump Organization quotò un valore di 735 milioni di dollari per la Torre al numero 40 di Wall Street. Ma uno degli istituti finanziatori concluse che ne valeva 257. La procuratrice sarebbe arrivata a trarre tali conclusioni in seguito all’interrogatorio di Allen Weisselberg, 74 anni, il "contabile" della famiglia Trump nonché direttore finanziario della holding.
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