COSA E’ UN “SOGNO BIANCO”

Gabriele Romagnoli giornalista e scrittore lo racconta

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Hai sognato, ne sei certo, ma non riesci a ricordare nulla. È il sogno bianco. Quello che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita, quella sensazione di vuoto apparente che abbiamo nei ricordi di noi stessi.

Il romanzo, non è un saggio, è stato presentato nel Salento.

cms_30711/Gabriele_Romagnoli.jpgL’autore romanzo racconta le vicende, lunghe di tre generazioni, di una famiglia che vive intorno a quel ghiacciaio che sta lentamente, inesorabilmente, scomparendo.

Intorno alla Marmolada, ghiacciaio che ha ispirato questo racconto, si svolgono le storie di uomini e natura. Partendo dal 1917 fino ad arrivare al 2037.

La natura che si modifica fino a scomparire, portando via con se i luoghi che restano solo un ricordo nella memoria di chi li ha vissuti. Si accoppia al sogno di chi ha sognato senza ricordarne il contenuto, in una similitudine perfetta.

Perché ciò che oggi non c’è già quasi più (un ghiacciato sciolto, un iceberg scomparso, una foresta sradicata) non si può riavere indietro, ciò che possiamo fare e fermare la distruzione della natura, senza comunque più la possibilità di recuperare ciò che è andato perduto.

cms_30711/00000.jpgIn questo romanzo unico nel panorama italiano Romagnoli inventa una nuova epica umana e ambientale, e ci porta al cuore del nostro rapporto con la natura che cambia.

Un libro che illumina, in un presente scosso da mutamenti spaventosi, ciò che nel passato non abbiamo saputo vedere e quello che nel presente possiamo ancora salvare.

Tra i diversi meriti del romanzo di Romagnoli, c’è n’è uno che andrebbe sottolineato più di altri: la forza delle immagini che descrive.

Una capacità ormai rara di riattivare quella facoltà umana fondamentale che Italo Calvino descrisse mirabilmente in una delle sue lezioni americane: “Il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare per immagini”.

Un romanzo ecologista? Di quelli che ci inducono a pensare che non possiamo far nulla per cambiare la situazione, che non dipende da noi?

No. È la storia di ciò che non c’è più, ma ci dimostra che si può ancora intervenire per bloccare altre situazioni che si stanno verificando affinché si possa ancora lasciare un’eredità ai nostri Figli. Sembrerà banale, ma è solo reale.

Simona D’Amanzo

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