COVID,CALANO I MORTI NEL MONDO:QUASI 7MILA IN UN GIORNO

In Italia ulteriori 6.946 contagi e altri 251 morti. I dati dalle Regioni. Covid, anticorpi per almeno 8 mesi dopo infezione: studio italiano

12_5_2021.jpg

cms_21860/johns-hopkins-university-1580683593.jpg

Covid, calano i morti nel mondo: quasi 7mila in un giorno

Sono 6.971 le morti causate dal Covid-19 a livello globale nelle ultime 24 ore, confermando la tendenza al ribasso degli ultimi giorni, secondo i dati raccolti dalla John Hopkins University. Il bilancio delle vittime si aggiorna a 3.303.858, mentre con 294.086 nuovi casi segnalati, il totale sale a 158.957.229. Le persone guarite dall’inizio della pandemia sono invece 95.011.913.

Gli Stati Uniti rimangono il paese più colpito per numero di contagi e decessi, con oltre 32.7 milioni di casi e 582.000 decessi. Al secondo posto per numero di infezioni l’India, che si avvicina ai 23 milioni di casi superando il Brasile dopo la devastante ondata da cui è stata colpita nelle ultime settimane. Le vittime di Covid in India sono 249.992, dietro al Brasile, dove il totale da inizio pandemia ha superato 423.000, mentre i contagi sono oltre 15.2 milioni.

cms_21860/4.jpg

cms_21860/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 6.946 contagi e altri 251 morti

Sono 6.946 i contagi da coronavirus in Italia oggi, secondo i dati, regione per regione, nel bollettino della Protezione Civile.

Da ieri si registrano altri 251 morti. Sono stati processati 286.428 tamponi, l’indice positività è al 2,4%. Sono 2.056 i pazienti in terapia intensiva (-102), con 100 ingressi nelle ultime 24 ore. I ricoverati in area non critica sono 14.937 (-490).

cms_21860/italia.jpg

I dati dalle Regioni

LAZIO - Sono 635 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano altri 40 morti.

LOMBARDIA - Sono 788 i nuovi contagi di coronavirus. Si registrano altri 30 morti, che portano a 33.235 il totale dei decessi nella regione dall’inizio della pandemia di covid-19.

CALABRIA - Sono 237 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano altri 8 morti.

ABRUZZO - Sono 79 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano altri 9 morti.

VALLE D’AOSTA - Sono 23 i nuovi contagi da coronavirus. Si registra 1 morto.

PUGLIA - Sono 684 i nuovi contagi da coronavirus. Si Registrano altri 24 morti.

BASILICATA - Sono 82 i nuovi contagi da coronavirus. Si Registrano altri 3 morti.

MARCHE - Sono 151 i nuovi contagi da coronavirus. Il rapporto positivi/testati pari al 6,7%.

TOSCANA - Sono 367 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano altri 21 morti.

CAMPANIA - Sono 1.109 i nuovi contagi da Coronavirus. Si registrano altri 29 morti.

EMILIA ROMAGNA - Sono 456 i nuovi contagi da Coronavirus. Si registrano altri 12 morti.

FRIULI VENEZIA GIULIA - Sono 50 i nuovi contagi di coronavirus. Si registrano altri 2 morti.

PIEMONTE - Sono 529 i nuovi contagi di coronavirus. Si registrano altri 12 morti.

VENETO - Sono 417 i nuovi contagi da Coronavirus. Si registrano altri 17 morti.

LIGURIA - Sono 128 i nuovi contagi da Coronavirus.Si registrano altri 7 morti.

SICILIA - Sono 894 i nuovi contagi da Coronavirus. Si registrano altri 26 morti.

cms_21860/vaccinazioni_nel_mondo.jpeg

Covid, anticorpi per almeno 8 mesi dopo infezione: studio italiano

Covid, quanto durano gli anticorpi dopo l’infezione? Secondo quanto evidenzia una ricerca condotta dall’Irccs San Raffaele di Milano in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità, "gli anticorpi neutralizzanti contro Sars-CoV-2 persistono nel sangue per almeno otto mesi dopo l’infezione".

Secondo lo studio, "gli anticorpi neutralizzanti persistono nei pazienti fino ad almeno otto mesi dopo la diagnosi di Covid-19, indipendentemente dalla gravità della malattia, dall’età dei pazienti o dalla presenza di altre patologie. Non solo - evidenziano i ricercatori - la loro presenza precoce è fondamentale per combattere l’infezione con successo: chi non riesce a produrli entro i primi quindici giorni dal contagio è a maggior rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19". Lo studio, pubblicato su ’Nature Communications’, "mappa in modo così esaustivo l’evoluzione nel tempo della risposta anticorpale al Covid-19 e fornisce importanti indicazioni sia per la gestione clinica della malattia – attraverso il riconoscimento dei pazienti a maggior rischio di forme gravi – sia per il contenimento epidemiologico della pandemia", spiegano gli esperti.

La ricerca, condotta dall’Unità di Evoluzione e trasmissione virale dell’Irccs ospedale San Raffaele, diretta da Gabriella Scarlatti, in collaborazione con i ricercatori del San Raffaele Diabetes Research Institute diretto da Lorenzo Piemonti, ha sviluppato un particolare test per gli anticorpi sfruttando le competenze e le tecniche già impiegate per lo studio degli anticorpi coinvolti nella risposta auto-immunitaria alla base del diabete di tipo 1.

I ricercatori del Centro per la Salute globale e del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), coordinati da Andrea Cara e Donatella Negri, sfruttando le competenze e le tecniche già impiegate per lo studio dei vaccini anti-Hiv, hanno lavorato in stretto contatto con il gruppo di Gabriella Scarlatti per sviluppare un nuovo metodo per la valutazione degli anticorpi neutralizzanti contro Sars-CoV-2.

Lo studio è stato condotto seguendo nel tempo 162 pazienti positivi a Sars-CoV-2, con sintomi di entità variabile, che si sono presentati al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele durante la prima ondata della pandemia in Italia. I primi campioni di sangue sono stati raccolti al momento della diagnosi e risalgono a marzo-aprile 2020, gli ultimi a fine novembre 2020. "Il gruppo di pazienti è composto al 67% da maschi, con un età media di 63 anni - riporta la ricerca - Il 57% soffriva di una seconda patologia oltre al Covid-19 al momento della diagnosi, l’ipertensione (44%) e il diabete (24%) le più frequenti. Su 162 pazienti, 134 sono stati ricoverati".

Oltre agli anticorpi specifici e neutralizzanti contro Sars-CoV-2, i ricercatori hanno indagato nei pazienti anche la riattivazione degli anticorpi per i coronavirus stagionali (quelli responsabili del classico raffreddore) con l’obiettivo di verificare il loro impatto sulla risposta contro Sars-CoV-2. "Questi anticorpi riconoscono parzialmente il nuovo coronavirus e possono riattivarsi a seguito del contagio, pur non essendo efficaci nel neutralizzarlo - spiega Gabriella Scarlatti, che ha coordinato la ricerca - Il timore era che la loro espansione potesse rallentare la produzione degli anticorpi neutralizzanti specifici per Sars-CoV-2, con effetti negativi sul decorso dell’infezione.”

"Questo lavoro rappresenta un entusiasmante sforzo di collaborazione - sottolineano Andrea Cara e Donatella Negri - che unisce il nostro interesse nella valutazione della risposta immunitaria contro diversi agenti infettivi con l’esperienza all’interno delle nostre istituzioni, focalizzata sullo sviluppo di metodi immunologici innovativi, efficaci e capaci di dare risposte in tempi rapidi".

"Contrariamente a quanto emerso da studi precedenti, la presenza precoce di anticorpi neutralizzanti contro Sars-CoV-2 è effettivamente correlata a un migliore controllo del virus e a una maggiore sopravvivenza dei pazienti - ricordano i ricercatori - Per fortuna questo è vero nella maggior parte dei casi: il 79% dei pazienti arruolati ha infatti prodotto con successo questi anticorpi entro le prime due settimane dall’inizio dei sintomi. Chi non ci è riuscito è risultato a maggior rischio per le forme gravi della malattia, indipendentemente da altri fattori come l’età o lo stato di salute. Allo stesso tempo, la presenza degli anticorpi neutralizzanti, pur riducendosi nel tempo, è risultata molto persistente: a otto mesi dalla diagnosi erano solo tre i pazienti che non mostravano più positività al test. La persistenza di questi anticorpi per almeno otto mesi è indipendente dall’età dei pazienti o dalla presenza di altre patologie".

Infine, secondo i dati analizzati dai ricercatori del San Raffaele, "la riattivazione di anticorpi pre-esistenti per i coronavirus stagionali non ha alcuna influenza nel ritardare la produzione degli anticorpi specifici per Sars-CoV-2 e non è associata a maggior rischio di decorsi gravi del Covid-19". "Lo studio della risposta anticorpale contro Sars-CoV-2 - spiega Vito Lampasona del Diabetes Research Institute - rivela la complessità dell’interazione tra il virus e il sistema immunitario, uno degli elementi che determina la diversa gravità con cui la malattia si manifesta nel singolo paziente”.

"Quanto abbiamo scoperto ha delle implicazioni sia nella gestione clinica della malattia nel singolo paziente, sia nel contenimento della pandemia - afferma Scarlatti - Secondo i nostri risultati, infatti, i pazienti incapaci di produrre anticorpi neutralizzanti entro la prima settimana dall’infezione andrebbero identificati e trattati precocemente, in quanto ad alto rischio di sviluppare forme gravi di malattia. Gli stessi risultati ci danno però anche due buone notizie: la prima è che la protezione immunitaria conferita dall’infezione persiste a lungo; la seconda è che la presenza di una pre-esistente memoria anticorpale per i coronavirus stagionali non costituisce un ostacolo alla produzione di anticorpi contro Sars-CoV-2. Il prossimo step è capire se queste risposte efficaci sono mantenute anche con la vaccinazione e soprattutto contro le nuove varianti circolanti, cosa che stiamo già studiando in collaborazione con i colleghi del Iss".

International Web Post

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram