COVID,CARICHE DI NITROGLICERINA SUL VIRUS: ALLO STUDIO ’FARMACO BOMBA’
In Italia ulteriori 33.876 contagi e altri 38 morti - I dati dalle Regioni - Vaccini, Rezza: ’Con nuovo Pnpv offerta a fasce d’età prima non copertè

Covid, cariche di nitroglicerina sul virus: allo studio ’farmaco bomba’
Un nuovo antivirale allo studio negli Usa riveste Sars-CoV-2 di una sostanza chimica simile all’esplosivo nitroglicerina. E quando il virus prova a invadere l’organismo, una parte di questa ’carica’ modifica temporaneamente la porta d’ingresso del coronavirus nella cellula bersaglio (il recettore Ace2), sbarrandola. A progettare questo ’farmaco bomba’ - denominato per ora Nmt5 e testato con successo in vitro e sui criceti - sono stati gli scienziati dello Scripps Research Institute guidati da Stuart Lipton, che descrivono il nuovo approccio su ’Nature Chemical Biology’. "La cosa bella di questo farmaco è che trasforma il virus ’armandolo’ contro sé stesso - spiega Lipton, autore senior del lavoro - Lo carica con piccole ’testate molecolari’ che finiscono per impedirgli di infettare le nostre cellule. E’ la nostra vendetta sul virus", chiosa il docente.
Negli anni ’90 il team di Lipton ha sviluppato e brevettato la memantina per il trattamento di malattie neurologiche come l’Alzheimer. Sebbene il composto derivasse da un farmaco antinfluenzale usato negli anni ’60, i ricercatori cominciarono a studiarlo anche per altre patologie dopo aver notato che una donna con sintomi di Parkinson era migliorata assumendolo per l’influenza. "Il mio team aveva trasformato un farmaco antivirale in una terapia per malattie del cervello - racconta lo scienziato - e così, quando è scoppiata la pandemia Covid-19, ci siamo chiesti se per caso, nei vari tentativi fatti per arrivare alla memantina, avessimo ottenuto dal composto di partenza anche degli antivirali migliori".
Cercando in quella ’libreria’ di farmaci-prova, gli studiosi hanno individuato Nmt5 che sembrava avere proprietà chiave: da un lato la capacità di riconoscere un poro presente sulla superficie di Sars-CoV-2 e di attaccarsi al virus, dall’altro quella di modificare chimicamente il recettore Ace2 attaccandogli un frammento di simil-nitroglicerina. In altre parole, Nmt5 poteva riuscire nell’impresa di trasformare il coronavirus pandemico in un’’autobomba’.
Nell’articolo pubblicato, Lipton e colleghi hanno testato Nmt5 in cellule isolate e modelli animali. Hanno così dimostrato che effettivamente il farmaco si attacca saldamente a Sars-CoV-2 mentre questo si muove nell’organismo. Confermando anche che, quando il virus si avvicina al recettore Ace2 per infettare la cellula che lo esprime, Nmt5 aggiunge ad Ace2 un gruppo nitro che altera la struttura recettoriale per circa 12 ore. Risultato: l’offensiva del coronavirus fallisce. Lipton ci tiene a evidenziare che il farmaco allo studio "riduce la disponibilità di Ace2 a livello locale solo quando Sars-CoV-2 sta arrivando" e comunque momentaneamente, "senza compromettere la funzionalità del recettore in altre parti del corpo".
Negli esperimenti condotti dagli scienziati su colture cellulari esposte alla variante Omicron, Nmt5 ha impedito al 95% il legame virus-cellula. E nei criceti con Covid-19, il farmaco ha ridotto di 100 volte la carica virale eliminando il danno ai vasi sanguigni polmonari degli animali e spegnendo l’infiammazione. Nmt5 ha funzionato non solo contro Omicron, ma anche contro una dozzina di altre varianti di Sars-CoV-2, inclusi ceppi Alfa, Beta, Gamma e Delta. "Ci aspettiamo che questo composto continui a essere efficace anche quando emergeranno nuove varianti, perché per agire non deve attaccarsi a componenti virali ossia a parti che possono mutare", rimarca Chang-ki Oh, primo autore del paper.
Ora l’équipe americana sta mettendo a punto una versione del farmaco da valutare per l’uso nell’uomo, e nel frattempo continua gli studi di sicurezza ed efficacia sugli animali. Il progetto è finanziato dallo Scripps Center Grant for Antiviral Medicines & Pandemic Preparedness (Campp Avidd) dei National Institutes of Health.
In Italia ulteriori 33.876 contagi e altri 38 morti
Sono 33.876 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione - del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano, inoltre, altri 38 morti per un totale di 177.130 vittime da inizio pandemia.
Nelle ultime 24 ore sono stati processati 180.241 i tamponi, tra molecolari e antigenici, con un tasso di positività al 18,8%. In aumento i ricoveri,per un totale di 4.181 (+80)e le persone in terapia intensiva, per un totale di 138(+2).
I dati dalle Regioni
(Bollettino Covid - 1 Ottobre 2022)
LAZIO
Sono 2.810 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 1 ottobre 2022 nel Lazio, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri non è stato registrato alcun morto. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 2.766 tamponi molecolari e 13.341 tamponi antigenici con un tasso di positività del 17,4%. I ricoverati sono 442 i ricoverati (+18 rispetto a ieri), 27 le terapie intensive (+1) e +1.945 i guariti. I casi a Roma città sono a quota 1.356.
Nel dettaglio i contagi e i decessi nelle ultime 24 ore nelle aziende sanitarie del Lazio. Asl Roma 1: sono 488 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 2: sono 509 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 3: sono 359 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 4: sono 169 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 5: sono 230 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 6: sono 219 i nuovi casi e 0 i decessi. Nelle province si registrano 836 nuovi casi: Asl di Frosinone: sono 310 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl di Latina: sono 270 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl di Rieti: sono 107 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl di Viterbo: sono 149 i nuovi casi e 0 i decessi. Sono 44.800 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 442 ricoverate, 27 in terapia intensiva e 44.331 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia i guariti sono 2.018.346, i morti 12.085, su un totale di 2.075.231 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio.
SARDEGNA
Sono 352 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 1 ottobre 2022 in Sardegna, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri non è stato registrato alcun morto. Nelle ultime 24 ore sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 2.651 tamponi. Nei reparti di terapia intensiva è ricoverato un paziente (come ieri). I pazienti ricoverati in area medica sono 51 (-3). Sono 4630 i casi di isolamento domiciliare (+108).
LOMBARDIA
Sono 5.991 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, sabato 1 ottobre 2022 in Lombardia, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 10 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 30.107 tamponi, tra molecolari e antigenici, con un tasso di positività al 19,90% in lieve calo rispetto a ieri (20,9%).
Tra i dati di oggi emerge che aumentano i ricoverati, sono 598 rispetto ai 581 di ieri (+17) nei reparti ordinari; in terapia intensiva sono dieci, uno in più di ieri. Dieci i decessi, che portano a 42.556 il totale da inizio pandemia.
A livello provinciale, a Milano i nuovi casi sono 1482, a Brescia 902, a Monza Brianza 526, a Varese 578, a Bergamo 616, a Como 455, a Pavia 296, a Mantova 211, a Cremona 215, a Lecco 255, a Lodi 146 e a Sondrio 188.
EMILIA ROMAGNA
Sono 2.876 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 1 ottobre 2022 in Emilia Romagna, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 4 morti. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 18.036. Da ieri sono guarite 1.146 persone.
Nelle ultime 24 ore sono stati processati 10.206 tamponi, di cui 3.221 molecolari e 6.985 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 28,1%.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 22 (+3 rispetto a ieri). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 663 (+17 rispetto a ieri). In isolamento domiciliare 24.686 persone.
TOSCANA
Sono 1.883 i nuovi contagi da coronavirus oggi 1 ottobre 2022, secondo dati e numeri dell’ultimo bollettino Covid-19 della Regione. Si registrano altri 6 decessi.
Dei nuovi casi, 332 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 1.551 con test rapido. Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall’inizio della pandemia sale dunque a 1.407.976. I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% (814 persone) e raggiungono quota 1.360.667 (96,6% dei casi totali).
I dati, relativi all’andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 36.524 positivi, +3% rispetto a ieri. Di questi 237 (6 in più rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 4 (stabili) si trovano in terapia intensiva. La lista dei decessi si aggiorna con 6 morti: 2 uomini e 4 donne con un’età media di 86,2 anni.
SICILIA
Sono 1.188 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, sabato 1 ottobre 2022 in Sicilia secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri c’è stato un morto per un totale di 12.202 vittime da inizio pandemia. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 8.572 tamponi, tra molecolari e antigenici. Degli attuali positivi i ricoverati con sintomi sono 169, mentre si trovano in terapia intensiva 12 pazienti.
Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi: 262 a Palermo, 312 a Catania, 162 a Messina, 73 a Ragusa, 91 a Trapani, 145 a Siracusa, 36 a Caltanissetta, 82 ad Agrigento e 25 a Enna.
BASILICATA
Sono 233 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, sabato 1 ottobre 2022 in Basilicata, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri non è stato registrato alcun morto. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 850 tamponi, tra molecolari e antigenici. Nello stesso report sono state registrate 114 guarigioni. I ricoverati per Covid-19 sono 27 di cui uno in terapia intensiva. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 4.879.
Vaccini, Rezza: ’Con nuovo Pnpv offerta a fasce d’età prima non coperte’
“Con il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale si conta di scorporare il calendario vaccinale dal piano vaccinale vero e proprio. Questo consentirebbe di aggiornare di anno in anno il calendario sulla base dell’introduzione di nuovi vaccini, disponibilità di tecnologie sempre più avanzate, vaccini più efficaci e più sicuri. Si conta anche di estendere l’offerta per determinati vaccini a fasce d’età che non erano coperte”. Così Giovanni Rezza, direttore generale di Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, in occasione del 55.esimo Congresso nazionale della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), in corso fino al primo ottobre al Padova Congress. Rezza sottolinea poi che "il Piano è in dirittura d’arrivo, andrà alla Conferenza Stato Regioni quanto prima e quindi sarà liquidato in tempi brevi”.
“La storia della vaccinazione dura da 250 anni circa, da quando Jenner ha sperimentato il primo vaccino antivaiolo", racconta Paolo Castiglia, componente Board Vaccini Siti e professore di Igiene all’università di Sassari, aggiungendo: “Negli ultimi anni sono stati fatti progressi tali che consentono di ottenere vaccini in tempi rapidissimi, l’esperienza Covid lo evidenzia. Quindi, la sfida del futuro, con le nuove tecnologie che sono in grado di darci vaccini per tutte le malattie, sarà quella di riuscire a produrre una molteplicità di vaccini, che fino a qualche anno fa era solo inimmaginabile, e di distribuirli e farli accettare in tutto il mondo”, chiosa.
Esperti unanimi nell’evidenziare il ruolo chiave dei vaccini in tutte la fasce d’età, a partire dal quella pediatrica, per attuare una piena prevenzione sanitaria: “Le vaccinazioni sono tutte egualmente importanti – sottolinea Sandro Giuffrida, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria - non c’è distinzione tra vaccinazioni obbligatorie e vaccinazioni raccomandate, sono tutte estremamente importanti perché permettono di prevenire malattie a volte estremamente gravi, come ad esempio le infezioni da meningococco B”.
Importante, però, è non abbassare mai la guardia, soprattutto per le vaccinazioni dei più piccoli: “In Italia si è avuta una diminuzione delle coperture vaccinali, soprattutto per la popolazione pediatrica - spiega Vincenzo Restivo, ricercatore in Igiene generale e applicata dell’università di Palermo - questo non garantisce più una riduzione della circolazione delle malattie dell’età pediatrica, soprattutto per le vaccinazioni non obbligatorie, che sono quelle fortemente raccomandate ma su cui i genitori hanno dei dubbi proprio per la denominazione attribuita loro. La distinzione giuridica è un discorso completamente diverso rispetto all’importanza e alla gravità delle patologie che si possono prevenire con queste vaccinazioni. Lo evidenziando alcuni studi: circa il 60% dei casi di meningite B, ad esempio, si potrebbe evitare se i genitori eseguissero tutte le vaccinazioni nelle tempistiche indicate dal calendario vaccinale".
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.