COVID,CONTAGI,OMS: IN EUROPA +8%.NEL MONDO -6% E DECESSI -12%
In Italia ulteriori 45.225 contagi e altri 43 morti - I dati dalle Regioni - Covid, ecco i sintomi che crescono anche un anno dopo infezione
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In Europa +8%. Nel mondo -6% e decessi -12%.
Covid,contagi,Oms: in Italia +59% contagi in una settimana
L’Italia è tra i Paesi europei per i quali viene segnalato uno degli aumenti maggiori dei contagi di Covid-19 in 7 giorni (quasi un +60%), nell’ultimo bollettino settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità. Dal 26 settembre al 2 ottobre - emerge dal report - rallenta la discesa di Covid a livello globale: i casi sono diminuiti del 6% (-11% la settimana scorsa rispetto alla precedente), con oltre 2,9 milioni di contagi segnalati, mentre i nuovi decessi sono calati del 12% (-18% 7 giorni fa), con oltre 8.300 morti riportate. Risalgono invece i nuovi casi registrati in Europa (stabili la settimana scorsa), dove i contagi segnano un +8% mentre i decessi sono ancora in diminuzione (-17%), comunque meno di 7 giorni fa (-26%). Il report aggiorna il bilancio complessivo da inizio pandemia a oltre 615 milioni di casi e oltre 6,5 milioni di morti.
I nuovi casi settimanali sono scesi in tutte le regioni dell’Oms tranne quella europea (-32% Africa, -22% Pacifico occidentale, -17% Sudest asiatico, -11% Americhe, -8% Mediterraneo orientale). I nuovi decessi sono invece calati o rimasti stabili in tutte e sei le regioni (oltre al -17% della regione europea riportano un -24% il Pacifico occidentale, un -23% il Mediterraneo orientale, un -20% l’Africa, un -13% il Sudest asiatico, un -2% le Americhe). A livello nazionale, il numero più elevato di nuovi contagi è stato segnalato da Germania (400.214, +42%), Stati Uniti (312.125, -15%), Giappone (306.958, -43%), Cina (303.092, +4%) e Francia (264.889, +15%), mentre in testa per nuove morti ci sono Usa (2.728, +6%), Federazione Russa (711, dato stabile), Giappone (563, -15%), Cina (368, -26%) e Brasile (286, -36%).
Nella settimana considerata, la regione europea ha registrato oltre 1,5 milioni di nuovi casi e oltre 2.500 nuovi decessi. Undici Paesi hanno riportato un aumento del 20% o superiore, con gli incrementi più alti nel Guernsey (+96%), in Austria (+63%) e Italia (+59%). Il numero più alto di nuovi contagi è stato segnalato da Germania (400.214, 481,2/100mila, +42%), Francia (264.889, 407,3/100mila, +15%) e Federazione Russa (256.106, 175,5/100mila, -28%), mentre il dato più alto di nuovi decessi è stato registrato da Federazione Russa (711, meno di 1/100mila, dato stabile), Italia (263, meno di 1/100mila, -18%) e Francia (208, meno di 1/100mila, +3%).
In Italia ulteriori 45.225 contagi e altri 43 morti
Sono 45.225 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione - del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 43 morti.
Nelle ultime 24 ore sono stati processati 224.969 tamponi, tra molecolari e antigenici che fanno rilevare un tasso di positività al 20% (15,5% precedente).
I dati dalle Regioni
(Bollettino Covid - 5 Ottobre 2022)
Lazio
Sono 3.474 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 5 ottobre 2022 in Lazio, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri ci sono stati 5 morti nella Regione. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 3.597 tamponi molecolari e 16.978 antigenici con un tasso di positività del 16,8%. I ricoverati sono 473, 15 in più da ieri, 29 le terapie intensive, una in più da ieri, e 2.206 i guariti. I casi a Roma città sono a quota 1.738.
Nel dettaglio i contagi e i decessi nelle ultimi ore nelle aziende sanitarie del Lazio. Asl Roma 1: sono 613 i nuovi casi; Asl Roma 2: sono 667 i nuovi casi e 3 i decessi; Asl Roma 3: sono 458 i nuovi casi e 1 decesso; Asl Roma 4: sono 181 i nuovi casi; Asl Roma 5: sono 276 i nuovi casi; Asl Roma 6: sono 287 i nuovi casi e 1 decesso. Nelle province si registrano 992 nuovi casi: Asl di Frosinone: sono 350 i nuovi casi; Asl di Latina: sono 382 i nuovi casi; Asl di Rieti: sono 112 i nuovi casi; Asl di Viterbo: sono 148 i nuovi casi.
Emilia Romagna
Sono 4.508 i nuovi contagi da coronavirus oggi, 5 ottobre 2022 in Emilia Romagna, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 7 morti per un totale di 18.051 vittime da inizio pandemia.
Nelle ultime 24 ore sono stati processati 12.082 tamponi, di cui 4.477 molecolari e 7.605 test antigenici rapidi con un tasso di positività al 37,3%. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 21, due in più rispetto a ieri. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 789, 55 in più rispetto a ieri. In isolamento domiciliare 30.769 persone. Le persone complessivamente guarite sono 1.371 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.830.772.
Toscana
Sono 2.504 i nuovi contagi da coronavirus oggi 5 ottobre in Toscana, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 8 morti. Dei nuovi casi, 414 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 2.090 con test rapido. Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall’inizio della pandemia sale dunque a 1.416.155. I nuovi casi sono lo 0,2% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% (1.051 persone) e raggiungono quota 1.364.156 (96,3% dei casi totali).
Abruzzo
Sono 1.279 i nuovi contagi da coronavirus oggi 5 ottobre in Abruzzo, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Non si registrano morti. I nuovi casi portano il totale dall’inizio dell’emergenza – al netto dei riallineamenti – a 564.938. Il bilancio dei pazienti deceduti, non registrando nuovi casi, resta fermo a 3.676.
Sardegna - Sono 631 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 5 ottobre 2022 in Sardegna, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri non c’è stato alcun morto. Nelle ultime 24 ore sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 3.090 tamponi.
I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 3, due in più di ieri. I pazienti ricoverati in area medica sono 62, uno in più di ieri. In isolamento domiciliare 4.883 persone.
Basilicata
Sono 197 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 5 ottobre 2022 in Basilicata, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri non è stato registrato alcun decesso. Nello stesso report sono state registrate 290 guarigioni.
I ricoverati per Covid-19 sono 24, uno in più di ieri, di cui nessuno in terapia intensiva. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 5.064.
Covid, ecco i sintomi che crescono anche un anno dopo infezione
Covid-19 fa aumentare di oltre il 10% i sintomi di disturbi psichiatrici nei dodici mesi successivi alla malattia. E del 20% altri segnali come mancanza di concentrazione e attenzione. Anche in caso di Long Covid, gli altri sintomi scompaiono, ma non depressione, ansia e insonnia. Lo rivela una ricerca tutta italiana, condotta all’ospedale universitario di Udine per dodici mesi su un campione di 472 pazienti dimostrando che dopo l’infezione da coronavirus aumentano i sintomi tipici dei disturbi psichiatrici e si manifestano dopo la malattia, per protrarsi a lungo, a scapito della qualità della vita.
Un dato preoccupante, sottolinea la Società italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf), in uno dei "momenti storici più difficili per la psichiatria italiana, alle prese con un ’cedimento strutturale’ di molte delle articolazioni territoriali e ospedaliere della salute mentale, un calo dei dipartimenti di salute mentale (da 183 a 141), una drammatica fuga del personale medico (nel 2025 mancheranno mille psichiatri e novemila professionisti sanitari) e risorse a disposizione di un terzo rispetto a quelle degli altri principali paesi europei (3% invece del 10%)". Per la Sinpf, insomma, "la psichiatria è completamente dimenticata dal Pnrr". Gli psichiatri ribadiscono la "necessità di istituire una Agenzia nazionale per la salute mentale che possa, a 44 anni dalla riforma, rivedere tutto il settore a 360 gradi".
Il lavoro, dal titolo ’Mental health symptoms one year after acute Covid-19 infection: Prevalence and risk factors’ e pubblicato sulla rivista spagnola di Psichiatria e salute mentale, è stato condotto tra marzo e maggio 2020, con l’obiettivo di esaminare in tutti i pazienti (ricoverati e ambulatoriali) i sintomi di salute mentale associati a Covid-19, con le relative cause, per dodici mesi dall’esordio della malattia. Dei 479 pazienti seguiti, con una leggera prevalenza di donne (52,6%), dopo un anno il 47,2% presentava ancora almeno un sintomo.
"L’aspetto più nuovo e sorprendente di questi dati - spiega Matteo Balestrieri, professore di psichiatria all’università di Udine, direttore della Clinica psichiatrica dell’azienda ospedaliero-universitaria della città e co-presidente nazionale della Sinpf - è che mentre la maggior parte dei sintomi (neurologici, respiratori, gastrointestinali e reumatologici) era diminuita rispetto all’esordio del Covid, quelli psichiatrici erano significativamente aumentati (+10%) così come la mancanza di concentrazione e attenzione (+20%). Da notare anche come coloro che presentavano al follow-up sintomi di tipo neurologico, reumatologico e gastrointestinale, avevano maggiori probabilità di soffrire anche di sintomi di disturbi psichiatrici un anno dopo l’infezione. Inoltre, lo studio ha potuto riscontrare un rischio maggiore di presentare mancanza di concentrazione e di attenzione in chi lamentava sintomi psichiatrici al momento dell’esordio del Covid-19".
Uno studio "importante - spiega Claudio Mencacci, direttore emerito di Psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano e co-presidente Sinpf - per almeno tre motivi: in primo luogo, i sintomi psichiatrici più frequenti, cioè depressione, ansia e insonnia, i cosiddetti disturbi mentali comuni con una prevalenza globale stimata nell’arco della vita tra il 25,9% e il 32,6%, rappresentano una perdita di salute considerevole nell’arco della vita. In secondo luogo, un numero crescente di evidenze indica che i sopravvissuti al Covid-19 possono presentare disturbi cognitivi duraturi, probabilmente dovuti all’esperienza di una malattia più grave e a una fragilità cognitiva preesistente. Infine, un numero sempre più alto di studi suggerisce che chi ha avuto l’infezione da Coronavirus sperimenta una scarsa qualità del sonno - evidenzia - e un disagio psichiatrico sotto forma di sintomi somatici persistenti, con implicazioni per la salute pubblica in termini di peggioramento della qualità della vita".
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