COVID,SCOPERTO IL FARMACO CHE ’INTRAPPOLA’ IL VIRUS

In Italia ulteriori 23.987 contagi e altri 457 morti. I dati dalle Regioni. Mezza Italia zona rossa: regole e colori. Covid, proposta Draghi: check a metà aprile

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cms_21391/CHIMICA_Indolo-3_Carbinolo.jpgCovid, scoperto farmaco che ’intrappola’ il virus

Scoperto un farmaco capace di intrappolare il virus Sars-CoV-2 nelle cellule infettate impedendogli di uscire e moltiplicarsi. Si chiama Indolo-3 Carbinolo (I3C) ed è un composto naturale che potrebbe essere utilizzabile come antivirale contro Covid-19.

Grazie a uno studio internazionale pubblicato sulla rivista ’Cell Death & Disease’ (Nature) e coordinato da Giuseppe Novelli (Università di Roma Tor Vergata - Università del Nevada, Usa) e Pier Paolo Pandolfi (Università di Torino - Università del Nevada, Usa), in collaborazione con l’ospedale Bambino Gesù, l’Istituto Spallanzani, l’università San Raffaele e diverse Istituzioni Usa (Harvard, Yale, Rockfeller, Nih, Mount Sinai, Boston University), canadesi (University of Toronto) e francesi (Inserm Parigi, Hôpital Avicenne), è stata identificata una classe di enzimi (E3-ubiquitin ligasi) necessari al virus Sars-CoV-2 per uscire dalle cellule infettate e diffondersi a tutti i tessuti dell’organismo. Queste stesse proteine svolgono un’azione simile anche per altri virus come l’Ebola.

cms_21391/Indolo-3_Carbinolo.jpgI ricercatori hanno dimostrato che i livelli di questi enzimi sono elevati nei polmoni dei pazienti e in altri tessuti infettati con il virus. Lo studio ha anche identificato alterazioni genetiche rare nei geni codificanti per queste proteine in un sottogruppo di pazienti (circa 1.300) con forma grave della malattia selezionati dalle coorti dei Consorzi internazionali (Covid human genetic effort, French Covid cohort study group, CoV-contact cohort, e Healthy Nevada project). Queste alterazioni aumentano l’attività degli enzimi e favoriscono l’uscita del virus infettante. Il team ha dimostrato che l’attività di questi enzimi può essere inibita proprio dall’I3C, che si è dimostrato capace di bloccare, in vitro, l’uscita e la moltiplicazione del virus dalle cellule infettate.

Secondo i ricercatori I3C potrebbe essere rapidamente approvato in quanto già utilizzato per altri trattamenti, una volta dimostrata l’efficacia sui pazienti Covid-19. Lo studio, cofinanziato dalla Fondazione Roma - si legge in una nota - contribuisce alla comprensione dei meccanismi molecolari che governano il ciclo vitale di Sars-CoV-2, aprendo la strada all’identificazione delle relazioni ospite-patogeno, necessaria per l’identificazione e lo sviluppo di nuovi farmaci in grado di interferire con la replicazione virale, bloccandone la trasmissione.

"Avere opzioni per il trattamento, in particolare per i pazienti che non possono essere vaccinati, è di fondamentale importanza per salvare sempre più vite umane e contribuire ad una migliore condizione e gestione della salute pubblica", sottolinea Novelli. "Dobbiamo pensare a lungo termine - afferma Pandolfi - I vaccini, pur essendo molto efficaci, potrebbero non esserlo più in futuro, perché il virus muta, e quindi è necessario disporre di più armi per combatterlo. La scoperta su I3C è importante e ora dobbiamo avviare studi clinici per dimostrare la sua potenziale efficacia. Sarà importante valutare se I3C possa anche ridurre le gravissime complicazioni cliniche che molti pazienti sperimentano dopo aver superato la fase acuta dell’infezione".

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cms_21391/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 23.987 contagi e altri 457 morti

Sono 23.987 i contagi da coronavirus in Italia, secondo i dati delle regioni nel bollettino della Protezione Civile pubblicato ieri.

La tabella del ministero della Salute fa riferimento ad altri 457 morti, che portano il totale a 107.256 vittime dall’inizio dell’epidemia di covid-19. Ieri sono stati eseguiti 354.982 tamponi, l’indice di positività è al 6,7%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3628 (+8).

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I dati dalle Regioni

LOMBARDIA - In Lombardia si contano ulteriori 5.077 nuovi positivi al Covid19 e 100 vittime, secondo gli ultimi dati della Regione.

LAZIO - Sono 2.006 i nuovi contagi da Coronavirus nel Lazio. Nella tabella si fa riferimento ad altri 37 morti.

VENETO - Sono 2.095 i nuovi contagi di Coronavirus in Veneto. Si registrano altri 26 morti.

CAMPANIA - Sono 1.947 i nuovi contagi di Coronavirus in Campania. Nel bollettino diffuso dall’Unità di crisi della Regione sono inseriti 42 decessi, 24 avvenuti nelle ultime 48 ore e 18 avvenuti in precedenza, ma registrati ieri.

SICILIA - Sono 892 i nuovi contagi da coronavirus in Sicilia. Si registrano altri 22 morti (4.535 dall’inizio dell’emergenza sanitaria).

EMILIA ROMAGNA - Sono 2.391 i nuovi contagi da Coronavirus in Emilia Romagna. Nella tabella si fa riferimento ad altri 46 morti.

BASILICATA - Sono 151 i nuovi contagi da coronavirus in Basilicata. Si registra un morto.

PIEMONTE - Sono 2.117 i nuovi casi in Piemonte.Sono 38 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione, di cui 4 verificatisi ieri.

CALABRIA - Sono 412 i nuovi contagi da Coronavirus in Calabria.Nella tabella si fa riferimento ad altri 3 morti.

MARCHE - Sono 674 i nuovi contagi di Coronavirus nelle Marche.

SARDEGNA - Sono 178 i contagiin Sardegna. Si registrano altri 2 morti.

TOSCANA - Sono 1.527 i contagi da coronavirus registrati in Toscana.

PUGLIA - Record di 2162 contagi da coronavirus in Puglia. Nella tabella si fa riferimento ad altri 41 morti.

FRIULI VENEZIA GIULIA - Sono 509 i nuovi contagi da coronavirus in Friuli Venezia Giulia. Si registrano altri 21 morti, ai quali si aggiungono 7 decessi avvenuti tra il 22 febbraio e il 18 marzo, per un totale da inizio pandemia di 3.227 decesso.

ABRUZZO - Sono 392 i nuovi contagi da Coronavirus in Abruzzo.Sono stati registrati altri 5 morti, di cui uno dei giorni scorsi, ma registrato solo ieri.

VALLE D’AOSTA - Sono 57 i nuovi contagi da coronavirus in Valle d’Aosta. Si Registra un morto.

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cms_21391/mezza_italia_in_zona_rossa.jpgMezza Italia zona rossa: regole e colori

Toscana, Calabria e Valle d’Aosta in zona rossa con nuove regole e divieti per spostamenti, scuola e alcune categorie di negozi. Il Lazio entra in zona arancione martedì 30 marzo, lasciano la zona rossa dove -con le restrizioni più severe per arginare la diffusione del coronavirus- rimangono Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, PA Trento, Piemonte, Veneto e Puglia, che da oggi adotterà regole da ’zona rossa rafforzata’ fino al 6 aprile. Le altre regioni in zona arancione, visto che in base al decreto in vigore è annullata la zona gialla.

Più di mezza Italia in zona rossa, quindi, perché la curva dei contagi sembra rallentare come dimostra l’indice Rt nazionale in calo a 1.08, ma il quadro rimane complicato, come evidenzia il report settimanale dell’Iss e come ricordano i 23.987 casi con cui va in archivio il 26 marzo.

cms_21391/rischio_alto.jpgREGIONI A RISCHIO ALTO

Nell’Italia dell’emergenza coronavirus, in cui 13 tra regioni e province hanno un indice Rt superiore a 1, sono 5 le regioni a rischio alto, 13 quelle a rischio moderato. Per questo si invita a "mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali" e una "drastica riduzione di interazioni e mobilità", si legge nel documento relativo al periodo 15-21 marzo con dati aggiornati al 24.

Il "miglioramento complessivo" c’è, ma non si può abbassare la guardia. Cinque regioni (Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) - si legge - hanno un livello di rischio alto, 13 regioni una classificazione di rischio moderato (di cui 10 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 3 hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia autonoma di Bolzano).

cms_21391/ospedali.jpgOSPEDALI

Allerta per la pressione a cui sono sottoposti gli ospedali: sono 12 le regioni in cui ricoveri e terapie intensive sono sopra la soglia critica: "Rimane alto il numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (12 Regioni/Pa vs 13 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (39% vs 36% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.256 (16 marzo) a 3.546 (23 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (43%), con un forte aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 26.098 (16 marzo) a 28.428 (23 marzo)", riporta il report. Dieci Regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia e Umbria) presentano inoltre un sovraccarico sia nelle terapie intensive che in area medica. Per la Provincia autonoma di Trento e la Toscana la pressione riguarda invece le terapie intensive.

cms_21391/banner2020-covid-scuola.jpgSCUOLA

Dopo Pasqua, con la stretta in zona rossa per tutta Italia tra il 3 e il 5 aprile, si va verso la riapertura della scuola elementare e della prima media in tutto il paese, a prescindere dal colore delle regioni. Sulla scuola "confermo la decisione di riaprire fino alla prima media, il ministro Bianchi sta lavorando affinché la riapertura avvenga in modo ordinato", ha detto il premier Mario Draghi. "Evidenze scientifiche mostrano che la scuola, fino alla prima media, sia fonte di contagio molto limitata. Le scuole sono punto di contagio limitato solo in presenza di tutte le altre restrizioni: se queste venissero abolite, i contagi aumenterebbero" anche per "le attività parascolastiche e periscolastiche", ha detto.

cms_21391/Conf_Stampa_DRAGHI.jpgNuove regole Covid, proposta Draghi: check a metà aprile

Niente zona gialla e solo zona arancione e rossa fino al 30 aprile. Ma con un check a metà mese per decidere se allentare prima le maglie della stretta anti-Covid. Sarebbe stato il premier Mario Draghi, a quanto apprende l’Adnkronos, a proporre in cabina di regia con le forze di maggioranza e i vertici del Cts una verifica dei dati e della situazione a metà del prossimo mese. Un monitoraggio attento dei numeri e della curva epidemiologica - la proposta del presidente del Consiglio - per decidere se tirare dritto fino a fine aprile con le zone gialle messe al bando e tutta Italia divisa tra rosso e arancione, oppure allentare prima le maglie della stretta.

Al termine della conferenza stampa lo stesso presidente del Consiglio ha lasciato intendere che non sono affatto esclusi cambiamenti nelle prossime settimane. "Noi faremo un decreto sui dati disponibili oggi e continueremo a seguirli, io non escludo cambiamenti in corso - le sue parole -. La situazione è così complessa che va monitorata giorno per giorno, settimana per settimana".

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